Il borsone 🇮🇹🇬🇧

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Ci sono alcuni riti che, periodicamente, allietano la mia vita, riti di preparazione a qualcosa.
Un po' come "dare il ramato" direbbe il Ceccherini.
Uno di questi e' il prepararmi il borsone per andare a giocare a calcio, da qualche anno calcio a 8.

E' un rito che si ripete da quando 12/13 enne, in settimana, mi trovavo in un certo punto del mio quartiere dove il pullman sociale veniva a prendermi per gli allenamenti.
Pero' il rito vero era preparare il borsone per la partita.
Si giocava sabato pomeriggio sempre intorno alle 15/15.30, facevole medie, oggi le chiamano secondarie, il pulmino sociale veniva a prendermi a scuola dove uscivo sempre alle 13/13.20.

Uscivo addentando il panino con la mortazza trascinandomi dietro lo zaino della scuola ed il borsone del calcio.
Borsone che mi preparavo la sera prima con infinita cura, controllavo i tacchetti che all'epoca erano avvitati, davo il grasso alle scarpe, l'accappatoio a posto e tutto il resto.
Oggi che ho l'eta' del dattero ma continuo a giocare, il venerdi
pomeriggio e' sempre una emozione prepararmi il borsone a cui alle solite cose si sono aggiunte, ahime', cavigliere e tutori vari per cercare di tenere insieme la carcassa.

Ricordo quando mi preparavo la borsa per il Judo, molto piu' leggera rispetto a quella del calcio, un accappatoio, la biancheria di ricambio ed il kimono arrotolato e legato dalla cintura che con gli anni diventava sempre piu' scura.

Un altro momento meraviglioso e' il prepararmi lo zaino di viaggio che mi accompagna a Cuba.
Solo bagaglio a mano perche' ho tutto nell'isola.
La cosa inizia giorni prima acquistando pasta, sugo, parmigiano, caramelle, regali e regalini da portare con me in viaggio.

Poi c'e' la scelta delle poche cose da vestire che mi porto dietro, l'aseo personale, qualche libro e tutto cio' che puo' infilarsi nei 12 kg o poco piu' che la compagnia aerea permette.
Prepararsi in funzione di situazioni che amiamo e' un modo per sentirsi vivi, per vedere un qualcosa che va al di la del nostro orizzonte, momenti che vale sempre la pena di vivere al meglio.
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MAKE THE "BAG"

There are some rites that periodically gladden my life, rites of preparation for something.
A bit like "giving the auburn" as Ceccherini would say.
One of these is preparing my bag to go play football, for some years football at 8.

It's a ritual that has been repeated since I was 12/13 years old, during the week, I was in a certain point in my neighborhood where the social bus came to pick me up for training.
But the real ritual was preparing the bag for the match.
We played Saturday afternoon always around 15/15.30, pleasant middle school, today they call them secondary, the social bus came to pick me up from school where I always left at 13/13.20.

I went out biting into the mortazza sandwich, dragging my school backpack and football bag behind me.
Bag that I prepared the night before with infinite care, I checked the studs that were screwed in at the time, I greased my shoes, my bathrobe in place and all the rest.
Today that I'm of date age but I keep playing on Friday
afternoon it's always a thrill to prepare my bag to which the usual things have been added, alas', anklets and various braces to try to keep the carcass together.

I remember when I was preparing the Judo bag, much lighter than the soccer one, a bathrobe, spare underwear and the kimono rolled up and tied by the belt which became darker over the years.

Another wonderful moment is preparing the travel backpack that accompanies me to Cuba.
Hand luggage only because I have everything in the island.
It starts days before by buying pasta, sauce, parmesan, candies, presents and small gifts to take with me on the road.

Then there is the choice of the few things to wear that I carry with me, my personal aseo, a few books and everything that can fit into the 12 kg or so that the airline allows.
Preparing for situations we love is a way to feel alive, to see something that goes beyond our horizon, moments that are always worth living to the fullest.