Italiani per il mondo 🇮🇹🇬🇧

🇮🇹
Ennesima notizia di un italiano che ha avuto grossi problemi in un paese dell'America Latina.
Un abruzzese e' stato rapito in Equador, a Guayaquyil da due finti poliziotti nel locale di cui e' proprietario oltre che chef.
Leggendo la notizia si viene poi a sapere che era gia' stato coinvolto a gennaio in una sparatoria per un auto di sua proprieta' di cui, pare, non stesse pagando le rate, il proprietario del
concessionario ha inviato alcune persone per...”persuaderlo” a far fronte alle scadenze concodrate.

Ovviamente mi auguro che la faccenda si risolva nel migliore dei modi per il nostro connazionale ma esiste un filo conduttore che lega tutti questi episodi di cronaca nera che coinvolgono i nostri
connazionali in giro per il mondo, sopratutto in determinati paesi dove il concetto di giustizia e' un tantino lasco.

A Las Tunas c'e' un italiano in galera da 2 anni perche' gli trovarono in casa alcuni spinelli (a Cuba il concetto di “Uso Personale” e' sconosciuto) un altro e' stato buttato fuori dal paese per litigi e problemi vari (seconda volta), il mio amico Raffaele, sempre a Tunas e' stato assassinato un paio di anni fa ed ancora nessuno ci ha raccontato il perche', la lista dei compatrioti coinvolti in situazioni strane e' piuttosto lunga.

Parlo da uomo che, per diletto ma soprattutto per lavoro, ha girato
mezzo mondo.
Se non hai capito bene come funzionano le cose nel paese dove pensi di trasferirti allora stai a casa.
L'italiano, per ragioni che davvero mi sono sconosciute, e' convinto di essere piu' furbo di tutti, di sapersela cavare sempre, ha la ottusa certezza che in giro per il mondo la delinquenza ma anche la giustizia funzionino come da noi.
Si sbaglia, sono errori che possono costare la vita.

Ho lavorato, nel 2000, per 7 mesi in Egitto, paese mussulmano anche se non di quelli troppo fanatici, se non capivi bene come muoverti, rischiavi che ti aprissero la gola da orecchio ad orecchio.
Persino nelle pacifiche Maldive se fai il coglione corri grossi rischi, ci ho passato 2 periodi lunghi e so di cosa parlo.
Alle Seychelles mi fecero capire, con le buone perche' io capisco in fretta, che una certa moglie nera di un sudafricano andava lasciata in pace anche se lei non voleva per nulla essere lasciata in pace.
Ma era casa loro ed io ero l'ospite, anche se di lungo corso.

A Cuba vedo troppe cose, troppe situazioni che mi fanno capire
come la maggioranza degli italiani che frequentano l'isola sul come stare al mondo abbiano capito poco o nulla.
C'erano anni in cui a Las Tunas entravi in discoteca, non c'erano tavoli liberi e con 5 dollari ne “acquistavi” uno dalla gente che seduta, questo era tollerato perche' esisteva comunque un passaggio di denaro.
Pero' in quegli anni c'era chi, ritenendo che con 4 soldi in tasca tutto fosse consentito, insidiava le donne che entravano in disco col novio cubano.
Se trovavi il chulo avevi campo libero ma se trovavi il novio vero, quello che non aveva bisogno di speculare sulla fanciulla allora la cosa si poteva mettere molto male.

Ho tolto io dalle mani di 2 cubani ed un francese un coglione di connazionale che si era cercato dei grossi guai.
Un altra volta un napoletano che si era rifiutato di dare il regalino alla fanciulla di turno per giorni e giorni non e' uscito dalla casa de renta per paura che amici e fratelli della fanciulla gli cambiassero i
connotati.
Visto che la fanciulla era “amica” mia misi la buona parola, lui mise l'efectivo e la cosa si risolse pacificamente ma mi chiedo perche' mettersi in questi casini?

Se decidi di andare a vivere a migliaia di km da casa lascia indietro le vecchie abitudini e gli stili di vita con cui sei cresciuto e cerca di capire, adattarti, farti accettare dalla comunita' dove devi
andarti ad integrare.
Un conto e' fare il fenomeno da tastiera, quello lo puo' fare qualunque idiota, diverso e farlo nella vita reale, che a quel punto si puo' accorciare notevolmente.
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ITALIANS FOR THE WORLD

Yet another news of an Italian who had big problems in a
country in Latin America.
An Abruzzese was kidnapped in Ecuador, in Guayaquyil by two fakes
police officers in the restaurant that he owns as well as chef.
Reading the news we then learn that he had already been
involved in January in a drive-by shooting for a car he owned for which, apparently, he was not paying the installments, the owner of the
dealer has sent some people to..."persuade" him to do
meet the agreed deadlines.

Obviously I hope that the matter turns out for the best
ways for our compatriot but there is a common thread that
binds all these episodes of black news involving ours
compatriots around the world, especially in certain countries
where the concept of justice is a little loose.

In Las Tunas there is an Italian in jail for 2 years because some joints were found in his house (in Cuba the concept of "Personal Use" is unknown) another was thrown out of the country for quarrels and various problems (second time), my friend Raffaele, also in Tunas, was murdered a couple of years ago and still no one has told us why, the list of compatriots
involved in strange situations is quite long.

I speak as a man who, for pleasure but above all for work, has toured
half the world.
If you haven't quite understood how things work in the country where
think about moving then stay at home.
The Italian, for reasons that are truly unknown to me, is convinced that he is smarter than everyone else, that he always knows how to get away with it, he has the obtuse certainty that around the world crime but also justice work the way they do here.
He is wrong, they are mistakes that can cost one's life.

In 2000, I worked for 7 months in Egypt, a Muslim country even if not one of those too fanatical, if you didn't understand how to move, you risked having your throat opened from ear to ear.
Even in the peaceful Maldives if you're a jerk you take big risks, I've spent 2 long periods there and I know what I'm talking about.
In the Seychelles they made me understand, with kindness because I understand quickly, that a certain black wife of a South African should be left in peace even if she did not want to be left in peace at all.
But she was their home and I was their guest, albeit a long-term one.

In Cuba I see too many things, too many situations that make me understand
how the majority of Italians who frequent the island understand little or nothing about how to be in the world.
There were years when you went to the disco in Las Tunas, they weren't there
free tables and with 5 dollars you "purchased" one from the people who
session, this was tolerated because there was still a passage of money.
But in those years there were those who believed that with 4 sous in their pocket
everything was allowed, he undermined the women who entered the disco
with the novio cubano.
If you found the chulo you had free rein but if you found the real novio, the one who didn't need to speculate on the girl then things could go very badly.

I took an asshole out of the hands of 2 Cubans and a Frenchman
compatriot who was looking for big trouble.
Another time a Neapolitan who had refused to give due
the girl on duty for days and days did not leave the house de
renta for fear that friends and brothers of the girl would change the
connotations.
Since the girl was my "friend" I put in the good word, him
put the efectivo and it was resolved peacefully but I wonder
why get into this mess?

If you decide to go and live thousands of km from home, leave
throw back the old habits and lifestyles you grew up with
and try to understand, adapt, make yourself accepted by the community where you have to
go to integrate.
It's one thing to do the freak from the keyboard, he can do it
any idiot, different and do it in real life, that at that point
can be shortened considerably.