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🇮🇹
E' difficile, in queste tristi contingenze trovare notizie che, pur nella loro tragicita' rappresentino avamposti di civilta', passi avanti verso un futuro se non migliore perlomeno non peggiore.
Tutti i giornali l'hanno chiamata Anna anche se non credo sia il vero nome.
E' la prima italiana che ha avuto accesso al suicidio assistito in Italia con i costi a carico del servizio sanitario nazionale.
C'erano gia' state due persone che avevano potuto accedervi ma avevano dovuto pagarsi i farmaci letali.
E' avvenuto in Friuli Venezia Giulia, occorre specificare che non esiste una legge nazionale in materia, ne' credo che ci sara' con questo governo di scappati di casa, quindi ogni regione si muove
in modo autonomo.
Fino ad oggi, come documenta l'associazione Luca Coscioni, chi
sceglie di percorrere questa strada deve andarai n Olanda o in Svizzera, i costi superano i 10 mila euro, non tutti se lo possono permettere.
Anna aveva una sclerosi multipla in uno stadio terminale, non era piu' vita, ma una sofferenza indicibile senza fine.
Credo, da sempre, che abbiamo tutto il diritto, a fronte di situazioni mediche senza alcuna via d'uscita, di scegliere quando andarsene.
Non deve essere una stato, una regione, dei preti o un presunto Dio a decidere quando qualcuno debba smettere di soffrire.
Si puo' disquisire se deve toccare allo stato accollarsi i costi di una decisione tanto personale ma visto che, suppongo, quei farmaci e l'assistenza di un medico abbiano un costo si rischierebbe di
tornare al discorso di prima sul chi puo' permetterselo e chi invece non ne ha le possiblita'.
Credo sia un grosso passo avanti, anche se in assenza di una legge occorre sperare che la propria regione abbia personaggi che sappiano agire di coscienza, Anna ci ha messo due anni a superare le barriere burocratiche, non e' stato un percorso facile ma i friulani, forse per la loro natura mitteleuropea hanno dato una
lezione a molti.
Che la terra ti sia lieve, Anna.
🇬🇧
It is difficult, in these sad contingencies, to find news which, despite their tragic nature, represents outposts of civilization, steps forward towards a future that is, if not better, at least not worse.
All the newspapers called her Anna even though I don't think that's her real name.
She is the first Italian who had access to assisted suicide in Italy with the costs borne by the national health service.
There had already been two people who had been able to access it but had had to pay for the lethal drugs.
It happened in Friuli Venezia Giulia, it must be specified that there is no national law on the matter, nor do I believe there will be with this government of runaways, so every region takes action
autonomously.
To date, as documented by the Luca Coscioni association, who
If you choose to take this route, you must go to Holland or Switzerland, the costs exceed 10 thousand euros, not everyone can afford it.
Anna had multiple sclerosis in a terminal stage, she was no longer life, but an unspeakable suffering without end.
I have always believed that we have every right, in the face of medical situations with no way out, to choose when to leave.
It shouldn't be a state, a region, priests or a supposed God who decides when someone should stop suffering.
It can be debated whether it should be the state's responsibility to bear the costs of such a personal decision but given that, I suppose, those drugs and the assistance of a doctor have a cost, there would be the risk of
go back to the previous discussion about who can afford it and who doesn't have the possibility.
I believe it is a big step forward, even if in the absence of a law one must hope that one's region has people who know how to act conscientiously, it took Anna two years to overcome the bureaucratic barriers, it was not an easy path but the Friulians , perhaps due to their Central European nature they gave a
lesson to many.
May the earth be light on you, Anna.
Una storia triste che non mi è arrivata. Grazie per questa informazione. Credo che uno possa decidere come vivere e forse in certe condizioni è molto difficile
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Credo che quando non è più vita sia sacrosanto il poter dire BASTA!
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