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🇮🇹
Scrissi questo pezzo proprio sul mio blog per il Primo Maggio del 2015.
Sono passati 8 anni ma più o meno, tolto qualche refuso o qualche riga lo riscriverei uguale.
Anche perché le cose dai 2 lati del bloqueo non sono migliorate.
Anzi.
BUONA LETTURA E BUON PRIMO MAGGIO A TUTTI! ✊
Primo Maggio, festa del lavoro.
Fin da quando ero in fasce, questa giornata, per me, ha voluto dire manifestazione.
Ritrovo in Piazza Vittorio a Torino, poi il corteo e la mangiata tutti insieme col politico di turno.
Ricordo negli anni di aver pranzato vicino a Pajetta, Fassino, Chiamparino, Garavini, Cossutta, Bertinotti, Ferrero, Diliberto, Rizzo e altri persi nella memoria.
Per anni ho fatto parte del servizio d'ordine del Partito che garantiva il corretto svolgimento della manifestazione.
Da un po', sara' che oramai vivo in pianta stabile fuori citta', che sono a Cuba o che inizio la stagione in villaggio, questo rito l'ho un po' perso e mi dispiace.
Mentre un tempo questa giornata era dedicata ai diritti di chi lavorava, oggi il pensiero va alle milioni di persone che un lavoro non ce l'hanno.
I dati usciti ieri sono agghiaccianti; 13% di disoccupazione su scala nazionale e 43% di disoccupazione giovanile.
In pratica quasi un giovane su due non lavora.
Io non ho alcuna soluzione, quello che so e' che fra pochi giorni daro' lavoro a una quindicina di loro, per un tempo determinato ma e' perlomeno qualcosa.
Il mio dovere lo faccio.
L'altro giorno scendevo a Torino in auto, sono passato a Trana davanti alla Bottero, una fabbrica che ha chiuso, da pochi giorni i battenti.
Gli operai erano accampati davanti ai cancelli con le loro tute blu, il banchetto messo in piedi, le bandiere sindacali e le facce di chi, a quell'eta', ha pochissime carte da giocarsi per il futuro.
Al di la' di portare a casa le risorse per la famiglia, per i figli, il lavoro conferisce una dignita' a chi ha la fortuna di avercelo.
A 50 anni restare a casa, sotto gli occhi angosciati dei propri cari e' una cosa che non tutti sono in grado di reggere.
Da qua' nascono le centinaia di suicidi di questi anni, l'incapacita' di subire la pressione che arriva dal non sentirsi in grado di soddisfare i bisogni di chi conta su di te.
Anche a Cuba il fenomeno della disoccupazione ha fatto capolino da qualche anno.
In modo graduale, l'apparato statale, ha lasciato a casa un milione e mezzo di persone, che non sono per niente poche.
La scelta e' ricaduta sui giovani, su quelli che non avevano una famiglia da mantenere, come se con quei salari si riuscisse a mettere insieme il pranzo con la cena.
Il risultato e' che, per un giovane, e' diventato difficile, anche a Cuba, trovare un lavoro.
Molte volte occorre allungare la propina all'Jefe di turno perche' ci metta la parola buona.
Se la candidata e' una fanciulla e' possibile che debba allungare... qualcos'altro.
Certo c'e' il lavoro por quenta propria, ma le disponibilita' di posti sono molto limitare.
Ho gia' raccontato delle selezioni per qualche posto di cameriera in un nuovo paladar a Las Tunas, con le ragazze in coda fino in mezzo alla strada.
I soldi sono pochi ma, sappiamo bene che anche il lavoro non e' di quelli che tolgono il sonno.
Il fatto che anche a Cuba il lavoro sia diventato un bene prezioso, fornisce l'esatta misura sul come le cose stiano cambiando anche a quelle latitudini.
Molti, qua' da noi, sognano la pensione e un buon ritiro, personalmente vorrei invece lavorare ancora tanti anni.
Lavorare, come e' sempre stato, in situazioni che amo e che non voglio abbandonare.
In pratica continuare ad alzarmi ogni mattina senza dover pensare; “cazzo....devo andare a lavorare....che palle!”
Anche a Cuba oggi giornata di grandi defile' e manifestazioni per una giornata cosi' significativa.
Buona festa del lavoro a tutti voi.
🇬🇧
I wrote this piece right on my blog for May Day 2015.
It's been 8 years but more or less, after removing some typos or a few lines, I'd rewrite it the same.
Also because things on both sides of the blockade have not improved.
On the contrary.
HAPPY READING AND HAPPY FIRST OF MAY Everyone! ✊
May 1st, Labor Day.
Ever since I was in diapers, this day has meant a demonstration for me.
Meeting in Piazza Vittorio in Turin, then the procession and the meal all together with the politician of the moment.
I remember over the years having lunch near Pajetta, Fassino, Chiamparino, Garavini, Cossutta, Bertinotti, Ferrero, Diliberto, Rizzo and others lost in memory.
For years I was part of the Party's order service which ensured the smooth running of the demonstration.
For a while now, it will be that I've been living on a permanent basis outside the city, that I'm in Cuba or that I'm starting the season in the village, I've lost this ritual a bit and I'm sorry.
While this day was once dedicated to the rights of those who work, today our thoughts turn to the millions of people who don't have a job.
The data released yesterday is chilling; 13% unemployment nationwide and 43% youth unemployment.
In practice, almost one in two young people does not work.
I don't have any solution, what I do know is that in a few days I'll give work to about fifteen of them, for a specific time, but it's at least something.
I do my duty.
The other day I was driving down to Turin, I passed in Trana in front of Bottero, a factory that closed its doors a few days ago.
The workers were camped out in front of the gates with their blue overalls, the banquet set up, union flags and the faces of those who, at that age, have very few cards to play for the future.
Beyond bringing home the resources for the family and for the children, work gives dignity to those lucky enough to have it.
At 50, staying at home, under the anguished eyes of loved ones is something that not everyone is able to handle.
This is where the hundreds of suicides of these years are born, the inability to suffer the pressure that comes from not feeling able to satisfy the needs of those who count on you.
Even in Cuba the phenomenon of unemployment has appeared for some years.
Gradually, the state apparatus has left a million and a half people at home, which is not a few at all.
The choice fell on young people, on those who didn't have a family to support, as if with those wages it was possible to get lunch and dinner together.
The result is that, even in Cuba, it has become difficult for a young man to find a job.
Many times it is necessary to lengthen the propina to the Jefe on duty so that he can put in the good word.
If the candidate is a girl, it's possible she needs to stretch... something else.
Certainly there is work for one's own sake, but the availability of places is very limited.
I have already told of the selections for some waitressing positions in a new paladar in Las Tunas, with the girls queuing up in the middle of the street.
Money is scarce, but we know well that even work is not one that takes away sleep.
The fact that work has become a precious commodity in Cuba too provides an exact measure of how things are changing even in those latitudes.
Many here with us dream of retirement and a good retreat, but personally I would like to work for many more years.
Working, as it has always been, in situations that I love and don't want to leave.
Basically keep getting up every morning without having to think; "Shit....I have to go to work....that sucks!"
Even in Cuba today is a day of great fashion shows and demonstrations for such a significant day.
Happy Labor Day to all of you.
Buon primo maggio... saluti by @kork75!
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Auguroni
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