Storia e memoria 🇮🇹🇬🇧

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Domani ricorre quella che e' stata definita "La giornata delle foibe.
Togliamoci subito da dosso ogni equivoco, le foibe sono state una cosa ignobile.
Pero'....ci sono dei pero'.
Come dice il Prof. Barbero nelle sue conferenze c'e' una bella differenza fra storia e memoria.
Come ricorda chi ha voluto questa giornata (guarda caso gente di un certo pensiero politico: "Gli ebrei li hanno uccisi quelli, però anche questi...") in quella tragedia morirono molti innocenti.

Questa faccenda viene ripetuta spesso, ma e' chiaro che se c'erano degli innocenti vuol dire che c'erano anche dei colpevoli, non lo dico io, lo dice la lingua italiana.
Come dice Barbero la storia si basa su fatti e fonti mentre la memoria dipende da chi ne e' il protagonista.
Se la memoria e quella degli italiani allora furono le truppe titine, (insieme alle quali c'erano anche brigate di soldati italiani di stanza in zona che, dopo il crollo, decisero di combattere il fascismo), a uccidere tutte quelle persone in nome di una ideologia e di una certa concezione del mondo.

Se pero' la memoria cambia trincea allora salta fuori il fatto che l'Italia regnava su territori abitati nella stragrande maggioranza da slavi, alcuni di questi territori erano occupati addirittura dai tempi dell'impero veneziano.
Sotto il fascismo si doveva parlare italiano, chi parlava altre lingue rischiava la galera, le bastonate e l'olio di ricino, chi si opponeva faceva una brutta fine.
Italiani brava gente e' il titolo di uno splendido film che pero' ha poca attinenza con l'avventura coloniale al di fuori dai nostri confini.

Del resto abbiamo sotto gli occhi la dimostrazione che un evento può essere un crimine come un successo a seconda da chi lo giudica.
Invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
Per un cittadino di Kiev o di Leopoli è un atto criminale.
Per un cittadino russofono del Donetsk o del Lugansk che da Maidan (2014) in poi si è preso in testa bombe ucraine su territori che, allora, erano ucraini si tratta di un invasione di liberatori.
Eppure parliamo dello stesso evento.

La disgregazione stessa della Jugoslavia non e' un testimone tremendo di cosa vuol dire un popolo che vive dentro i confini di un paese che non e' il suo o che ospita invasori che non vuole?
Quindi la storia racconta la tragedia delle foibe ma anche i crimini, tutti documentati, soprattutto dei fascisti italiani in quelle terre.
Poi, dopo il 43' e l'arresto del duce le cose sono cambiate, il vento e' girato e molte vendette sono state messe in atto.

Gli Jugoslavi non avevano il diritto di riprendersi quelle terre che noi occupavamo?
Le foibe furono una delle cose atroci di quella riconquista ma le ragioni di quei gesti partono da molto lontano.
Quindi, concludo, la storia e' quella che conosciamo ma le ragioni di cio' che accadde andrebbero studiate senza paraocchi o sventolando bandierine.
Cosa difficilissima da fare in questo tristissimo momento storico dove ogni asino ha un raglio per qualunque cosa.
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HISTORY AND MEMORY

Tomorrow is what has been called "The day of the foibe".
Let's get rid of any misunderstanding right away, the foibe were a despicable thing.
But....there are some buts.
As Prof. Barbero says in his conferences, there is a big difference between history and memory.
As those who wanted this day remember (coincidentally people of a certain political thought: "They killed the Jews, but also these...") in that tragedy many innocent people died.

This matter is often repeated, but it is clear that if there were innocent people, it means that there were also guilty people, it is not me who says it, it is the Italian language.
As Barbero says, history is based on facts and sources while memory depends on who is the protagonist.
If memory is that of the Italians then it was Tito's troops, (together with which there were also brigades of Italian soldiers stationed in the area who, after the collapse, decided to fight fascism), to kill all those people in the name of an ideology and a certain conception of the world.

However, if memory changes sides then the fact emerges that Italy reigned over territories inhabited in the vast majority by Slavs, some of these territories were even occupied since the times of the Venetian empire.
Under fascism one had to speak Italian, those who spoke other languages ​​risked prison, beatings and castor oil, those who opposed came to a bad end.
Italiani brava gente is the title of a splendid film that however has little relevance to the colonial adventure outside our borders.

After all, we have before our eyes the demonstration that an event can be a crime or a success depending on who judges it.
Invasion of Ukraine by Russia.
For a citizen of Kiev or Lviv it is a criminal act.
For a Russian-speaking citizen of Donetsk or Lugansk who, from Maidan (2014) onwards, has had Ukrainian bombs drop on his head on territories that were Ukrainian at the time, it is an invasion of liberators.
And yet we are talking about the same event.

Isn't the disintegration of Yugoslavia itself a terrible witness to what it means for a people to live within the borders of a country that is not theirs or to host invaders they don't want?
So history tells the tragedy of the foibe but also the crimes, all documented, especially of the Italian fascists in those lands.
Then, after '43 and the arrest of the Duce, things changed, the wind changed and many acts of revenge were carried out.

Didn't the Yugoslavs have the right to take back those lands that we occupied?
The foibe were one of the atrocious things of that reconquest but the reasons for those gestures start from very far away.
So, I conclude, the story is what we know but the reasons for what happened should be studied without blinkers or waving flags.
Something very difficult to do in this very sad historical moment where every donkey has a bray for everything.