๐ฎ๐น
Con los apagones a Cuba si ferma praticamente tutto.
Una situazione simile sarebbe impensabile in un sistema capitalistico.
Due/tre anni in cui ogni giorno, o quasi, la corrente sparisce per diverse ore.
Immaginatevi le fabbriche, le industrie, le scuole, gli ospedali e via discorrendo.
Milioni di lavoratori verrebbero licenziati dall'oggi al domani.
Un generatore puo' andare bene per locali limitati ma se parliamo di grandi industrie e' chiaro come la situazione sia differente.
Quindi la produzione crollerebbe, le consegne non sarebbero rispettate, se poi manca anche la benzina tutto cio' che si muove su 4 ruote resterebbe fermo e tutto il resto.
Non parliamo poi delle implicazioni sociali, i negozi verrebbero assaltati, non ci sarebbe luce nelle strade di notte con la delinquenza che non sarebbe piu' gestibile da nessun tipo di polizia.
Da noi salterebbe il banco dopo una settimana.
Ora a Cuba con apagones quotidiani che coinvolgono tutti i settori non si produce piu' nulla.
Conosco gente che lavora in differenti settori statali, sono quasi sempre a casa, stipendiati (lasciamo stare il discorso sull'entita' degli stipendi) ma che non si recano al lavoro perche' senza la corrente tutto si ferma.
Si ferma anche la macchina burocratica dello stato, gli uffici non hanno corrente quindi i computer sono fermi e nessuno fa nulla, nessuno puo' fare nulla.
Oggi Cuba e' un paese fermo, immobile, che non produce nulla, non crea nulla, non da' alcuna prospettiva futura ai suoi cittadini.
C'e' un po' di turismo, poco, magari qualche settore destinato all'esportazione gode di qualche privilegio ma in linea generale tutto si ferma.
Questo vale anche per il settore privato, magari il ristorantino ha la "planta" ma se parliamo di situazioni piu' grandi il settore privato e' messo esattamente come quello statale, solo che i dipendenti non vengono stipendiati.
Girando in moto per Las Tunas, soprattutto nella zona che volge verso Camaguey dove ci sono le maggiori industrie ho notato tantissime fabbriche chiuse con qualche malinconico guardiano a vigilare sul nulla.
Quanto puo' durare questa situazione?
Puo' Cuba continuare a girare col cappello in mano nella speranza che qualche paese ci metta dentro qualcosa?
Io non ho alcuna soluzione, so che la situazione internazionale e' complicata, il ritorno di Trump non e' certo un buon auspicio, il paese ha pure perso la causa a Londra per quel debito che ora, in qualche modo, andra' saldato.
L'impressione e' quella di un pugile alle corde, che pensa soltanto a difendersi dai colpi che arrivano e che non e' assolutamente in grado di mettere in campo un piano offensivo per uscire dall'angolo.
Spero davvero di sbagliarmi ma la situazione e' questa.
๐ฌ๐ง
A COUNTRY AT A STANDSTILL
With los apagones in Cuba practically everything stops.
A similar situation would be unthinkable in a capitalist system.
Two/three years in which every day, or almost, the electricity goes out for several hours.
Imagine the factories, industries, schools, hospitals and so on.
Millions of workers would be laid off overnight.
A generator may be fine for limited premises but if we are talking about large industries it is clear how the situation is different.
So production would collapse, deliveries would not be respected, and if there is also a lack of petrol everything that moves on 4 wheels would remain stationary and everything else.
Let's not even talk about the social implications, shops would be robbed, there would be no light in the streets at night with crime that would no longer be manageable by any type of police.
In our country the bank would collapse after a week.
Now in Cuba with daily apagones that involve all sectors nothing is produced anymore.
I know people who work in different government sectors, they are almost always at home, paid (let's leave aside the issue of the amount of salaries) but who do not go to work because without electricity everything stops.
The state bureaucratic machine also stops, the offices have no electricity so the computers are stopped and no one does anything, no one can do anything.
Today Cuba is a country that is stopped, immobile, that produces nothing, creates nothing, does not give any future prospects to its citizens.
There is a bit of tourism, not much, maybe some sectors destined for export enjoy some privileges but in general everything stops.
This also applies to the private sector, maybe the small restaurant has the "planta" but if we talk about larger situations the private sector is placed exactly like the state one, only that the employees are not paid.
Riding my motorbike around Las Tunas, especially in the area that faces Camaguey where the major industries are, I noticed a lot of closed factories with some melancholic guards watching over nothing.
How long can this situation last?
Can Cuba continue to go around with its hat in its hand in the hope that some country will put something in it?
I have no solution, I know that the international situation is complicated, Trump's return is certainly not a good omen, the country has also lost the case in London for that debt that now, somehow, will have to be paid.
The impression is that of a boxer on the ropes, who only thinks about defending himself from the blows that come his way and who is absolutely incapable of putting an offensive plan in place to get out of the corner.
I really hope I'm wrong but this is the situation.
Da come stai descrivendo la situazione sembra che Cuba stia vivendo un momento piuttosto difficile.
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