L'inquinamento della nostra terra dalla plastica è devastante: nei mari la quantità di plastiche e microplastiche è incrementato esponenzialmente negli ultimi decenni. Ci sono persine isole galleggianti di plastica che viaggiano negli oceani, qualcosa davvero d'indescrivibile. I primi a farne le spese sono proprio gli animali che vivono in acqua: pesci, tartarughe, crostacei e persino gli uccelli, che restano impigliati nella plastica durante la caccia.
È sempre più frequente purtroppo trovare resti di animali intrappolati in questi involucri mortali: immaginate i residui delle reti, tra i peggiori nemici degli animali perché spesso ad esempio le tartarughe restano intrappolate e non possono più nuotare o mangiare. In internet ad esempio ci sono moltissime video di salvataggi da parte di volontari o semplici bagnanti che all'improvviso si trovano a contatto con questi animali.
Per sensibilizzare l'opinione pubblica, nel parco della città sono stati installati alcuni animali marini realizzati interamente con bottiglie, lattine e residui in plastica. Tra questi vi è proprio la tartaruga, tra le maggiori vittime dell'inquinamento da questi materiali. I bassi costi della plastica hanno purtroppo abituato la popolazione mondiale a produrne in grandi quantità ma l'educazione ed io rispetto dell'ambiente, ahimé, non si è adeguato.
Tutti noi dovremmo essere più sensibili a questi argomenti perché se sporchiamo l'ambiente in cui viviamo, oltre a fare danni agli animali, procuriamo un danno a noi stessi.
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