Ben fatto, Adrien - Well done, Adrien! [Multilanguage]

CHI TROPPO VUOLE

Ci avevo scherzato su qualche settimana fa, in un post di promozione al contest di Digitaly, "Crea un'immagine", descrivendo un Rabiot talmente succube della mamma agente da lasciarsi convincere persino di un suo prossimo impiego tra le squadre del fumetto "Capitan Tsubasa".

📖 LEGGI QUI "POURQUOI, ADRIEN", IL MIO RACCONTO PER IL CONTEST DI DIGITALY

Quella versione del centrocampista transalpino era volutamente iperbolica e goliardica, utile per completare nella maniera più divertente possibile le immagini create dall'Intelligenza Artificiale. Di certo il vero Rabiot non è ingenuo come quello creato dalla mia tastiera, ma la figura rimediata durante i mesi del calciomercato descrive una realtà in fondo non troppo distante.

L'ex calciatore della Juventus era partito per gli Europei alla fine della scorsa stagione, promettendo alla società, circa la proposta di rinnovo avanzata, una risposta al termine della manifestazione. Sul piatto c'era un ricco biennale, da circa sette milioni e mezzo a stagione, i gradi di capitano e un ruolo centrale nel progetto del nuovo allenatore, Thiago Motta.

Dopo un lungo tira e molla durato diverse settimane e il mercato ormai entrato nel vivo, il direttore generale della Juventus, Cristiano Giuntoli, durante la conferenza stampa di presentazione di Kephren Thuram si era prodigato di comunicare esplicitamente, un po' a sorpresa, la fine di ogni dialogo tra i bianconeri e Rabiot.

Evidentemente indispettita dal comportamento del calciatore, la dirigenza aveva così preso la palla al balzo per sostituire Adrien proprio con il connazionale Thuram, figlio d'arte (il papà Lilian ha giocato nella Juventus dal 2001 al 2006), e per augurare all'ex pupillo le migliori fortune, anche se lontano da Torino.

Del resto, come ricordato anche recentissimamente dalla mamma-agente Veronique, Rabiot era convinto di poter strappare, da free-agent, un contratto a doppia cifra presso uno dei top team del vecchio continente e di poter così giocare la Champions League da protagonista, con il chiaro obiettivo di vincerla.

_{Kieran Lynam, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons}

Ma un po' come insegna il contadino della celebre favola di Esopo, il quale non si accontentò di un uovo d'oro al giorno prodotto dalla sua gallina, decidendo di aprirle lo stomaco per prenderle tutte, ma finendo così inevitabilmente per ucciderla, l'avidità spesso porta in dono amare sorprese.

L'estate è passata, i campionati iniziati, le liste UEFA presentate da coloro i quali giocheranno le competizioni internazionali, ma di Rabiot nemmeno l'ombra. Nessun top club ha bussato alla porta della mamma agente e quei pochi che hanno richiesto timidamente informazioni sono scappati di fronte alle richieste economiche del francese, che comprendevano anche un ricco bonus alla firma.

All'ex centrocampista bianconero rimanevano così due opzioni: restare a guardare fino al 12 dicembre, termine ultimo per il mercato degli svincolati, nella speranza che il tanto agognato top club si fosse palesato, magari per colmare qualche improvvisa carenza d'organico, o smetterla di inseguire chimere e accettare l'unica offerta recapitata sul tavolo.

_{Lo stadio Velodrome di Marsiglia. Hombrey, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons}

E così questa sera Rabiot volerà a Marsiglia, per sostenere le visite mediche (si suppone piuttosto appesantito, dopo due mesi di inattività) con il club allenato da Roberto De Zerbi. Niente Real Madrid quindi, né Bayern Monaco, Manchester City, Chelsea o altri club della Premier League, il campionato dei suoi sogni.

Ma neppure Benfica, Girona, Salisburgo o Shaktar, tutti club non certo di primissima fascia, ma che almeno giocheranno in questa stagione la tanto ambita Champions League. Rabiot ripartirà da Marsiglia, squadra che non disputa nessuna coppa, se non quella di Francia, e che presumibilmente lotterà per le posizioni di rincalzo.

Stipendio? Anch'esso inferiore, circa sei milioni di euro, bonus compresi (ammesso che li raggiunga). Chi troppo vuole, nulla stringe. E dire cha poco tempo prima aveva avuto davanti agli occhi l'esempio di Dybala...

Statemi bene, alla prossima!

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