Dazn è fallita? Non ancora, ma di questo passo accadrà presto - Has Dazn gone bankrupt? Not yet, but at this rate it will happen soon [Multilanguage]

Il pluripregiudicato Fabrizio Corona, ovvero la fonte della notizia di cui andremo a parlare oggi, da un punto di vista della credibilità non è certo uno degli elementi più rassicuranti, ma al di là dei numeri e delle percentuali espresse dal soggetto in questione, il discorso alla base merita quanto meno attente riflessioni.

Dazn, la piattaforma di intrattenimento sportivo via streaming che detiene i diritti per la trasmissione del campionato italiano di calcio fino al 2029, sarebbe, secondo Corona, "al 97% fallita". Nonostante il primo abbassamento nella storia del valore dei diritti TV della Serie A, comprati attraverso un'offerta di parecchio inferiore persino a quella riconosciuta in Francia alla Ligue 1, il ricavato del gruppo non sfiorerebbe nemmeno alla lontana i costi sostenuti.

A riprova di ciò ci sarebbero un palinsesto privo di qualunque contenuto interessante al di fuori dei match di Serie A in diretta, un'ondata di licenziamenti, che ha colpito buona parte del personale della compagnia e, non da ultimo, gli sconsiderati aumenti, con i quali si sta provando disperatamente ad arginare l'emorragia.

_{Fabrizio Corona, Manuela Capitanucci from assisi,perugia, italy, CC BY-SA 2.0, da Wikimedia Commons}

Secondo l'ex re dei paparazzi la crisi economica di Dazn è arrivata ad un punto di gravità tale che persino i telecronisti faticano a vedersi pagare lo stipendio alla fine del mese. Molti dei nomi più noti, come Marco Cattaneo e Stefano Borghi hanno provveduto negli scorsi giorni (o lo faranno a breve) a riposizionarsi presso Sky e sembra che altri li seguiranno a ruota nei prossimi giorni.

Dazn le sta provando tutte per riportare alla base i tifosi scappati negli ultimi mesi, utilizzando un po' il bastone e un po' la carota e dimostrando così di essere nel panico più totale. Se da una parte infatti ha vietato le condivisioni dell'account, se non acquistando un costosissimo pacchetto deluxe, dall'altra ha provato a richiamare all'ovile i sostenitori della Juventus, proponendo loro uno sconto riservato sull'abbonamento annuale.

Per cercare di capirci di più conviene come sempre affidarsi a chi non mente mai, come i numeri: rispetto allo scorso campionato Dazn ha chiuso con una leggera flessione, pari a circa 1 milione di spettatori complessivi, ma se paragoniamo il tutto alla Serie A 2020/21, ovvero prima che il nuovo broadcaster entrasse in scena, il calo registrato è di oltre trenta milioni di spettatori complessivi.

_{La curva nord dello stadio Olimpico. Andrea 93, Public domain, da Wikimedia Commons}

Al di là dell'aumento dei prezzi e delle regole sempre più stringenti sulla condivisione degli abbonamenti, elementi di certo da non trascurare nella valutazione globale, una serie di fattori ha evidentemente portato il pubblico a disamorarsi del calcio in TV. Lo streaming offerto da Dazn ha riscontrato spesso problemi e rallentamenti, specialmente in occasione dei big match, tanto da suggerire a molti di spostarsi sul "pezzotto" o sulla fruibilità gratuita offerta da vari siti internet.

Ma ancora più importanti sono risultati gli ultimi scandali, o presunti tali, che hanno colpito il calcio italiano. Indipendentemente dal fatto che il pubblico si consideri innocentista o colpevolista, i provvedimenti presi nei confronti dei soggetti finiti sotto processo sportivo tendono ad essere considerati sempre inadeguati, troppo severi o troppo morbidi a seconda del punto di vista.

Durante lo scorso campionato il girone di ritorno ha vissuto la vicenda delle presunte plusvalenze fittizie della Juventus. Per i colpevolisti, tra i quali quasi tutti i giornali, la Signora aveva ottenuto vantaggi economici, in grado alla lunga di falsare i risultati sportivi, dallo scambio incrociato con altre società di calciatori a prezzo gonfiato.

_{Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, tra l'ex presidente della Juventus, Andrea Agnelli (a sinistra) e l'attuale presidente della Lazio, Claudio Lotito. Quirinale.it, Attribution, da Wikimedia Commons}

Il clima pesante creato intorno alla vicenda aveva così lasciato delusi parecchi delle punizioni comminate ai bianconeri (10 punti di penalizzazione e una multa), giudicate troppo leggere per la gravità presunta dei fatti, mentre i tifosi della Juventus, intravedendo in processo sportivo farsa una mera scusa per concedere a Ceferin la sua vendetta sull'affare Superlega, avevano reagito con una marea di disdette degli abbonamenti televisivi.

Tutti scontenti quindi, un po' come accadrà quest'anno, nel quale nell'occhio del ciclone sembra essere finita l'Inter, accusata di varie inadempienze economiche e di non disporre delle dovute garanzie per potersi iscrivere ai campionati. Alcuni giornali (molti meno di quanti accusavano i bianconeri) stanno conducendo da giorni una battaglia di accerchiamento, col fine di far luce sugli strani movimenti economici nerazzurri del triennio 2021-24.

Anche in questo caso, i colpevolisti pretendono punizioni esemplari, come la retrocessione del club campione d'Italia, mentre gli innocentisti riterrebbero esagerata persino una multa. Comunque vada a finire una cosa è certa, il calcio italiano darà un ulteriore colpo alla propria credibilità e all'attrattività del suo prodotto. Tempi duri per chi ha deciso di investire nel calcio.

Statemi bene, alla prossima!