Ormai, che anche l'ex dorato mondo del pallone non se la passi affatto bene da un punto di vista finanziario, non è più una novità: un anno e mezzo di stadi chiusi e di mancanza di introiti da ticketing e merchandising non solo hanno permesso il precipitare ancora di più dell'interesse verso il calcio da parte delle nuove generazioni, ma anche lasciato le casse di tutte le società agonizzanti in un mare di debiti.

Lo aveva preannunciato già durante la scorsa primavera, come la più classica delle cassandre, un uomo di calcio navigato come l'AD dell'Inter, Beppe Marotta, nel suo intervento al festival del giornalismo organizzato da Varese News, e a mettere il carico da novanta nelle ultime ore ci ha pensato il presidente del Cagliari, Tommaso Giulini: "Senza un aiuto del governo, molte società sono destinate a fallire".

Una ripartenza della Serie A ad agosto con stadi ancora chiusi o con capienze fortemente ridotte, ha affermato il dirigente sardo, porterebbe il sistema verso un'inevitabile bancarotta: i ricavi da stadio rappresentano per diverse realtà del calcio italiano più della metà degli introiti e pensare di sottoporre le società ad un'ulteriore stagione penalizzante sotto questo punto di vista significherebbe un quasi certo suicidio economico.

Chi ha avuto la bontà di leggermi nelle scorse settimane, sa come, su questo argomento, il mio pensiero sia quasi sempre stato fortemente critico nei confronti delle decisioni imposte dal governo: le contraddizioni e le scelte senza senso si sono susseguite un po' tutto l'anno, partendo da quella dei mille spettatori sistemati in una sola tribuna degli stadi (a questo punto perché non quattromila, dato che ogni impianto dispone di quattro lati) per arrivare al pubblico ammesso solo nella finale di Coppa Italia, ma non nelle ultime giornate di campionato.

Nei confronti delle persone assiepate al di fuori degli impianti o dei centri sportivi per sostenere i propri beniamini poi, venivano sostanzialmente chiusi tutti e due gli occhi, ma guai a presentare piani per l'accesso in un impianto sportivo all'aperto, in sicurezza e seguendo rigidi protocolli, di qualche migliaio di spettatori, perché si veniva additati come pericolosi criminali attentatori della salute pubblica.

E così è capitato di vedere studi televisivi al chiuso (compreso il "teatro" dell'ex piduista Maurizio Costanzo) arricchiti dalla presenza del pubblico come se niente fosse, centri commerciali affollati specialmente in alcuni periodi dell'anno e parchi e zone della movida brulicanti di persone, ma evidentemente il virus dei tifosi doveva essere ritenuto un rischio di molto superiore a quello delle altre situazioni di vita quotidiana.

Piano piano, il calcio è giunto ad un punto di non ritorno. Attenzione però, perché leggendo bene tra le righe le parole di Giulini, che è giunto anche a minacciare un possibile sciopero del pallone in caso di mancate riaperture, c'è una parola che è rimbalzata subito nella testa dei più attenti: "aiuti". Detto in altro modo, il presidente del Cagliari ha posto l'esecutivo di fronte al più classico degli aut aut: o ci fate riaprire , o ci rimborsate di tutte le perdite. Terzium non datur, per dirla alla Lotito.

A questo punto però, nelle menti complottiste e un po' malate come la mia, è sorto un dubbio: non sarà che, alla luce di tutti i controsensi illustrati prima e di un ostracismo spiccato verso gli stadi, si stia cercando di trasformare il calcio in maniera definitiva, rendendolo molto più simile ai videogiochi che tanto appassionano le nuove generazioni?

Alle società servono i soldi per sopravvivere, e che essi derivino dagli spettatori, dal governo, o da altre forme di ricavo, credo che, nonostante tutte le dichiarazioni di facciata sulla bellezza del pubblico, sostanzialmente poco importi. Anzi, volete mettere una bella vita tranquilla senza gli ultras che bussano alla porta per agevolazioni e richieste varie ogni settimana, nella quale al massimo lo stadio è trasformato in un piccolo "teatro" per pochissimi eletti?

Inoltre, in che modo catturare l'affezione dei tifosi del domani, se non trasformando il calcio in un prodotto fruibile quasi esclusivamente on-line? I soldi arriverebbero dagli abbonamenti alle pay-tv (guarda caso i diritti appartengono ad una piattaforma di streaming come DAZN) e magari dagli acquisti di costosi pacchetti supplementari, che parallelamente a quanto accade nel mondo videludico, permetterebbero l'uso di funzioni aggiuntive.

I tifosi del domani preferiranno il costoso pacchetto "Parla col tuo allenatore" o "Dai un consiglio al campione" nel comodo e sicuro salotto di casa, piuttosto che recarsi in un luogo freddo e inospitale come uno stadio; si potranno vantare con gli amici di aver suggerito in prima persona la mossa vincente, un po' come accade in Fortnite, e tutti vivranno, come nelle migliori favole, felici e contenti.

Fantascienza? Lo spero vivamente, ma non ne sono così sicuro.

Photo by Muhammad Ashiq from Singapore,Cropped by Danyele, CC BY-SA 2.0

Una singolare coincidenza colpisce molti dei protagonisti del mondo del calcio quando entrano in qualche modo a far parte della Juventus: sul loro conto emerge, come un fulmine a ciel sereno, qualche presunta storia poco edificante, capace di spuntare all'improvviso da un passato più o meno recente. Una sorta di maledizione capace di far impallidire quella del faraone Tutankhamon, che spesso si presenta con una puntualità disarmante.

L'ultimo esempio in ordine di tempo di quanto appena descritto arriva dalle rivelazioni del quotidiano ossimorico "La Verità": Max Allegri, il nuovo allenatore della Juventus, sarebbe stato coinvolto negli ultimi anni in attività di scommesse presso siti web illegali con sede a Malta. La segnalazione sarebbe scattata dall'istituto bancario presso il quale il tecnico toscano dispone di un conto corrente, sul quale alcuni versamenti e prelievi da centinaia di migliaia di euro avrebbero allertato l'antiriciclaggio.

Scommettere sul calcio è severamente vietato ad ogni tesserato per ovvi motivi, così come detenere quote di partecipazione in società di scommesse; per quest'ultimo comportamento, ben più grave, non troppi giorni fa, Zlatan Ibrahimovic è stato sanzionato con un buffetto e la promessa di non farlo mai più, per Allegri invece in molti già invocano squalifiche pluriennali.

Premesso che non è intenzione alcuna di chi vi scrive difendere chi si macchi di comportamenti scorretti o criminali, qualunque sia la bandiera che in quel momento questi soggetti rappresentino, viene normale pensare però che determinate notizie siano riesumate, se non addirittura costruite ad arte, al solo scopo di vendere qualche copia in più.

Nel 2005, subito dopo la sua firma con la Juventus, uscì un filmato di Fabio Cannavaro risalente a sei anni prima, mentre veniva sottoposto ad una flebo dallo staff medico del Parma in seguito ad un allenamento. Antonio Conte, da allenatore bianconero neo campione d'Italia, venne squalificato quattro mesi per un presunto caso scommesse risalente ai tempi in cui allenava il Siena, e che dire di Cristiano Ronaldo, che dopo aver vinto Palloni d'oro e Champions League a ripetizione in Spagna, non appena sbarcato a Torino è stato di nuovo accusato di una presunta violenza sessuale commessa nel 2009.

Repetita juvant: a scanso di equivoci, per coloro i quali dovessero mal interpretare queste riflessioni, ribadisco che chiunque commetta atti illeciti o reati deve essere perseguito dalla giustizia, senza "se" e senza "ma". Di fronte alla legge non esistono bandiere che tengano, ma mi auguro che anche chi dovrebbe garantire una corretta informazione non tenga nel cassetto custodite alcune informazioni, per riesumarle solo nel momento in cui fa più comodo.

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Photo by geralt (Pixabay), CC0

• Il giocatore dell'Atalanta, Matteo Pessina sostituirà l'infortunato Stefano Sensi nella rosa dell'Italia per gli Europei.
• Giallo sugli orari della Serie A: l'assemblea di Lega prima approva la spezzatino in dieci orari diversi, poi revoca il voto.
• Europei under 21: Germania campione dopo la vittoria 1-0 in finale sul Portogallo.
• Amichevoli internazionali: vincono Olanda, Inghilterra e Belgio.