Il Pallone d'Oro come il Premio Nobel: senza più senso

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E' stata resa nota, puntuale come un orologio svizzero, la lista dei trenta giocatori candidati alla vittoria del Pallone d'Oro 2021, celebre premio istituito dalla rivista sportiva francese France Football quasi sessant'anni fa come riconoscimento da assegnare inizialmente al miglior calciatore europeo della stagione, trasformatosi poi nel premio per il migliore a giocare nel Vecchio Continente, indipendentemente dalla nazionalità.

Come ogni anno, la quasi totalità dei calciatori nominati in realtà non ha nessuna possibilità di vittoria e viene inserita nella lista solo come forma di riconoscimento per una stagione importante; a giocarsi l'iscrizione del proprio nome nella lista dei vincitori del Pallone d'Oro rimangono solitamente al massimo due o tre atleti.

I criteri per l'assegnazione del trofeo di France Football del resto prevedono che a far da discriminante massima tra un vincitore e un semplice nominato nella lista dei trenta, pensino le prestazioni individuali e di squadra durante l'anno preso in questione. In altre parole si scelgono i più talenutosi tra i calciatori delle formazioni vincitrici delle ultime competizioni e si finisce per assegnare il riconoscimento al più famoso tra essi.

Già, perché da alcune edizioni, un po' come sta accadendo al ben più celebre Premio Nobel, le votazioni sembrano sempre più indirizzate in maniera "politica" piuttosto che rispecchiando l'effettivo andamento della stagione. Se nel primo caso abbiamo visto assegnare Nobel per la pace a presidenti guerrafondai, dall'altra sono stati premiati come migliori, calciatori decisamente meno decisivi di quelli piazzati sugli altri gradini del podio.

Si è partiti nel 2018, con l'assurdo Pallone d'Oro assegnato a Luka Modric e sottratto a Cristiano Ronaldo, guarda caso fresco di "tradimento" al Real Madrid, nonostante il portoghese fose risultato infinitamente più decisivo, con i suoi goal, le giocate e gli assist, per la vittoria della Champions League e del campionato spagnolo da parte delle merengues e si è proseguito l'anno successivo, quandoancora una volta Leo Messi e i suoi goal nella Liga vennero preferiti alla straordinaria stagione degli uomini del Liverpool.

La stagione scorsa poi, si dice a causa dei problemi che hanno impedito lo svolgimento normale del periodo agonistico , il premio non è stato assegnato per la prima volta dal momento della sua istituzione: i più maligni ci vedono la volontà di evitarne l'assegnazione ad un grande attaccante come Robert Lewandowski, tuttavia molto meno spendibile sul piano dell'immagine dei vincitori abituali.

In linea di massima non è affatto difficile intuire quali siano i calciatori favoriti fin dagli ultimi mesi dell'anno, e anche questa volta il momento dell'eccezione appare lontano, dato che il nome di Leo Messi sarà con tutta probabilità scolpito nell'albo d'oro per la settima volta.

Tutto questo in barba al buon Jorginho, considerato uno dei favoriti fino a non molto tempo fa, al quale non sono bastate la vittoria della Champions League con il Chelsea e quella dell'Europeo con l'Italia per scalfire il "mostro" da un trono ormai riconosciutogli quasi per diritto divino, anche in un'annata dove ha sì vinto la Coppa America, ma è stato protagonista di una stagione piuttosto deludente con il Barcellona.

Che cosa premia e quanto vale oggi il Pallone d'Oro? Viene riconosciuto il talento assoluto di un giocatore, identificato in un numero su base cento che ne racchiuda le abilità, un po' come accade nei celebri videogiochi calcistici, la spendibilità di un nome associata al prestigio della rivista che organizza la kermesse, o il suo effettivo rendimento in stagione?

I tempi in cui a venire premiati poteva toccare anche a difensori come Paolo Maldini o Fabio Cannavaro appaiono sempre più lontani. A pensar male si potrebbe credere che quello che più conta oggi è l'azienda che un calciatore porta dietro di sé: così si spiegherebbero tutte le edizioni (tranne una) del premio, dal 2008 in poi, suddivise tra Messi e Ronaldo, ma ancora di più le ultimissime, riconosciute solo al primo nel periodo "ribelle" del portoghese.

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