❗Questo post contiene l'analisi del match svolto il 15 novembre (notte del 16 novembre in Italia) tra Mike Tyson e Jake Paul, dichiarandone anche il risultato finale. Chiunque non abbia ancora visto il match ed intenda farlo in futuro, è pregato di abbandonare qui la lettura. Grazie.

Lo schiaffo rifilato da Tyson al rivale, dopo il battibecco avvenuto in occasione dell'ultima pesatura ufficiale dei due pugili, alla vigilia del match, aveva fatto pensare i più che sul ring di Arlington si sarebbe scatenata una lotta senza precedenti, in quello che la stampa non ha tardato a definire, fin dal momento dell'annuncio, come il match dell'anno.

Del resto l'attesa per l'evento si era rivelata da subito spasmodica, come dimostrato dagli oltre settantamila spettatori che hanno affollato le gradinate dello stadio AT&T, dimora abituale dei Dallas Cowboys, arrivando a sborsare anche cinquecentomila dollari per un biglietto delle prime file.

_{L'AT&T Stadium di Arlington, in Texas, sede dell'evento. Nicole Cordeiro, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons}

Tyson non saliva su un ring da quattro anni esatti, ovvero dal giorno del match di esibizione tenuto con Roy Jones Jr, terminato in pareggio, e non affrontava un match ufficiale addirittura da quasi venti, giorno in cui era stato battuto inaspettatamente da Kevin McBride.

Inoltre i suoi 58 anni suonati avevano fatto propendere l'organizzazione per "ammorbidire" un po' la stipulazione iniziale: otto round, accorciati a due minuti, e guantoni più imbottiti, da 14 once, contro le canoniche 8, con il risultato che avrebbe impattato sugli score ufficiali dei due pugili soltanto se si fosse raggiunto il quarto round. Insomma, un chiaro segnale che delle condizioni dell'ex pugile più forte del mondo nessuno sembrava fidarsi più di tanto.

A bordo di un'auto scoperta e accompagnato dal suo team e dall'immancabile fratello Logan, con il quale ha condiviso la carriera da Youtuber fin dall'adolescenza, Jake Paul è stato il primo a salire sul ring. Provocatoria la presenza di un piccione chiuso in gabbia, chiaro sfottò nei confronti del rivale, che aveva cominciato a combattere in strada proprio contro dei bulli responsabili dell'uccisione di uno di questi volatili.

_{IvanchukW, CC BY-SA 4.0, da Wikimedia Commons}

Il pubblico si è da subito schierato con Tyson, che ha percorso da solo (scortato ovviamente da decine di uomini della sicurezza) la distanza tra gli spogliatoi e il ring. Il volto invecchiato non possedeva alcuna traccia di spavalderia e sembrava mostrare anzi addirittura qualche preoccupazione, forse a causa di un ginocchio malandato protetto da un tutore.

Gli underdog, si sa, attirano sempre la simpatia delle folle e non nego di essermi anche io abbandonato a qualche piccola espressione di soddisfazione durante i primi due round, quando l'ex campione del mondo ha rifilato alcuni possenti diretti al volto in grado di far vacillare il rivale e di illudere il pubblico che forse l'esito finale non sarebbe stato così scontato.

A metà della terza ripresa però, la musica è cambiata radicalmente. Paul ha centrato con un rapido uno-due il volto del rivale, mandandolo in totale confusione. Da quel momento in poi, Tyson ha smesso di attaccare, limitandosi a qualche sporadico colpo di risposta e a concentrarsi sul restare in piedi fino alla fine del match.

Solo dopo il quinto gong, Iron Mike è riuscito nuovamente a centrare l'altro pugile, di 31 anni più giovane, facendo esplodere il pubblico del Texas, ma la linguaccia di scherno esibita da Paul è servita a comprendere che le speranze di assistere ad un esito diverso da quello immaginato si stavano affievolendo definitivamente.

Jake Paul ha così portato a casa tutte le altre riprese in maniera piuttosto agevole, senza strafare e senza dare mai l'impressione di voler davvero buttare giù l'avversario. A dieci secondi dall'ultima campanella, l'ex Youtuber ha persino accennato un inchino di rispetto verso Tyson, omaggiandolo per il bell'incontro.

Si è arrivati al verdetto dei tre giudici, ovviamente unanime in favore di Paul, e agli abbracci che di solito fanno da contorno ad ogni fine incontro. Al vincitore andrà una borsa da 40 milioni di dollari, mentre Tyson si dovrà "accontentare" della metà. Che per sedici minuti di fatica, non sono poi neanche male.

In definitiva la montagna ha partorito il solito topolino, ma per fortuna ci hanno pensato gli incontri di contorno a tenere alta l'attenzione del pubblico. In particolar modo, imperdibile il match tra due delle pugili più forti del mondo, Amanda Serrano e Katie Taylor, con tanto di colpi proibiti e un finale a sorpresa.

Statemi bene, alla prossima!