Mary Shelley: dagli incubi tra le pagine di Frankenstein a quelli realmente vissuti durante la sua permanenza in Italia.steemCreated with Sketch.

in hive-184714 •  2 days ago 

Mary Shelley, autrice del celebre romanzo Frankenstein, quando arrivò a Genova nel settembre del 1822 aveva appena perduto il marito, Percy Bysshe Shelley, poeta romantico. Lui era sposato con un'altra donna quando si innamorarono e decisero di fuggire insieme per viaggiare lungo tutta Europa.

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La coppia aveva vissuto qualche mese sul golfo della Spezia, noto anche come golfo dei Poeti, dal momento che nel corso della storia molti scrittori, artisti e poeti hanno trascorso del tempo nei pressi di questo anfiteatro acquatico di incredibile bellezza. Tra loro, anche Mary Shelley e il marito, i quali, tra l'aprile e il settembre 1822, vissero a villa Magni, una residenza affacciata su mare situata nel borgo di San Terenzo, che oggi fa parte del comune di Lerici, in provincia di La Spezia.
Percy e Mary erano arrivati in Italia nel 1820 e si erano stabiliti a Pisa. Percy scoprì le colline di Lerici e si innamorò di quei paesaggi; inoltre decise di affittare un'imbarcazione per esplorare il golfo della Spezia e fu così che identificò villa Magni, che si ergeva, bianca e con il suo caratteristico porticato ad archi, sugli scogli. Oggi tra la villa e il mare sorge una strada e la dimora non è più isolata dal borgo come a quel tempo; queste modifiche hanno privato il sito di quel fascino naturalistico che tanto aveva colpito Percey. Attualmente villa Magni è un'abitazione privata che viene aperta al pubblico in occasioni speciali, come, per esempio, le giornate FAI di primavera.
La coppia, alla costante ricerca di ispirazione artistica e della possibilità di vivere secondo il proprio stile alquanto anticonvenzionale, qui trascorse momenti dedicati alla letteratura, alle passeggiate, alle nuotate, alle gite in barca, spesso circondata da amici e da altri intellettuali che si recavano in visita alla villa, costituendo una comunità i cui valori e stili di vita si distaccavano nettamente dalle convenzioni sociali e dalle abitudini locali, suscitando un certo scalpore tra gli abitanti del luogo. Infatti Mary, Percy e molti dei loro amici praticavano il nudismo, l'amore libero, il vegetarianismo o facevano uso di sostanze allucinogene. Tra gli ospiti non mancò Lord George Byron, che annunciò il suo arrivo sparando sei colpi di cannone.
Nonostante non sapesse nuotare, Percy si avventurava in mare su delle imbarcazioni e nel maggio di quel 1822 acquistò una goletta, la Ariel. Mary avvertiva continui presagi di morte e, inoltre, in quel periodo aveva anche rischiato di morire per un aborto spontaneo, dal momento che era incinta e fu salvata dal marito che fermò l'emorragia immergendola nell'acqua ghiacciata. Percy, nonostante tutto, decise di partire per Livorno a bordo della sua nuova imbarcazione e, dopo quella partenza Mary, aspettava con ansia e timore il ritorno del marito, scrutando l'orizzonte nella speranza di vedere la sagoma della goletta. L'8 luglio, di ritorno dal viaggio, l'imbarcazione fu sorpresa da una tempesta al largo di Viareggio e Percy annegò; il suo corpo venne ritrovato solo dieci giorni dopo e subito seppellito nelle sabbie del litorale di Viareggio, per poi essere riesumato e bruciato su una pira sulla quale vennero versati incenso, olio e vino, proprio come nelle cerimonie funebri narrate nei poemi omerici, a causa dell'antica credenza che i corpi che arrivano dal mare non possano essere seppelliti; la cerimonia avvenne il giorno di ferragosto. Le ceneri del poeta vennero successivamente sparse nei pressi della Piramide di Caio Cesto, a Roma, mentre il cuore venne consegnato a Mary, chiuso in un cofanetto.

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E così Mary Shelley, rimasta vedova, decise di lasciare villa Magni e di partire con il figlio Percy Florence per Genova. A Genova, però, Mary non riuscì ad ambientarsi, dal momento che anche i suoi connazionali inglesi non la degnavano di attenzioni a causa del suo stile di vita anticonformista. Inoltre aveva poco denaro. Fortunatamente Lord Byron la aiutò e la incoraggiò a trovare un alloggio adeguato; Mary soggiornò a villa Negrotto ad Albaro e così riuscì a riprendere il lavoro di scrittura, dal quale scaturì un racconto oscuro, “Trasformation”, dove emerge, da parte dell'autrice, un rapporto angoscioso con quel mare che le aveva portato via l'amato Percy.

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L'Italia ha regalato a Mary Shelley momenti felici, la libertà di esprimersi e forse anche l'ispirazione, ma il costo da pagare è stato davvero troppo alto. Dopo appena un anno, nel 1823, Mary fece ritorno nella piovosa Inghilterra, per chiudere per sempre quell'intenso capitolo della sua vita.

FONTI:

https://it.wikipedia.org/wiki/Villa_Magni

Guglielmi Laura, “Le incredibili curiosità di Genova. Uno sguardo su più di mille anni di storia della Superba”, Newton Compton Editori, 2019.

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