Cimeli dal mio viaggio in DDR

in hive-184714 •  5 months ago  (edited)


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Le immagini e gli oggetti nelle immagini sono di mia proprietà

Cimeli dal mio viaggio in DDR

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Nel 1986 io e tre amici partimmo dall'Italia per andare a festeggiare il 1° Maggio a Berlino Est.
Sì, per chi se lo sta chiedendo e anche per chi non se lo sta chiedendo, ci andammo proprio nei giorni dell'incidente di Cernobyl.
Dopo lunghissime ore di viaggio e un meticolosissimo controllo alla frontiera tra Germania Ovest e Germania Est, ma solo da parte delle guardie di frontiera della Ovest, ad Est ci chiesero solo se avevamo armi da dichiarare, a quei tempi c'erano molti italiani che andavano a caccia in Germania Est, Ucraina, Bielorussia; arrivammo a Cottbus, cittadina dove avevamo prenotato la prima notte in albergo.
La scelta di Cottbus era dettata dal fatto che si trovava ad una distanza ragionevole da Berlino.
Il giorno seguente partimmo per Berlino Est, dove avevamo appuntamento per un'intervista presso la radio internazionale di Berlino, dove un italiano conduceva una trasmissione in lingua italiana.
Il conduttore mi regalò un bel po' di materiale, che conservo ancora quasi tutto: vari libri di foto, una serie di cartine della DDR, un pupazzetto dell'orso di Berlino, una coccarda della radio, etc.
Nelle foto potete vedere l'orso, la coccarda della radio, la copertina di una raccolta di cartine e una delle cartine.
Di questo viaggio ho ricordi molto vividi ancora oggi.
- Berlino, bellissima già allora, una città europea che io amavo allora e amo ancora oggi. - I soldati russi che quando vedevano la targa italiana ci salutavano sbracciandosi dalle camionette militari. - Le giornate insolitamente, credo, per Berlino di fine Aprile-inizio Maggio calde, con un cielo azzurro limpidissimo, col senno di poi probabilmente la cosa poteva anche essere legata alla nube tossica di Cernobyl.
- Il cibo, incredibilmente buono, come non è, a mio parere, oggi nella Germania unificata.
- La bruttezza dei prodotti locali, spesso russi, unita ad una qualità per noi disarmante; ad esempio ci eravamo portati un radiolone per sentire della musica durante il lungo viaggio in macchina (che non aveva nemmeno l'autoradio), all'andata era stato riempito con delle pile Duracell supermegaultralungadurata che non erano bastate nemmeno per arrivare a Cottbus, sostituite con delle pile comprate lì, di produzione russa, avvolte nel cartone riciclato, con scritte in cirillico stampate in modo pressapochistico, che però durarono per tutto il viaggio, per il ritorno e per diverso tempo ancora una volta a casa, ad occhio circa 10 volte quelle supermegaultralungadurata prese in Italia.
- L'esperienza della visita a Buchenwald.
- Le pochissime cose presenti sugli scaffali, dalle edicole, agli alimentari, ai negozi di ogni tipo, pochissima o nessuna scelta, una cosa inimmaginabile per noi occidentali.
- La gente, forse triste, ma con una dignità che oggettivamente noi italiani avevamo già perso.
- Le mitiche Trabant, che facevano un rumore infernale e lasciavano una scia di fumo, ma viaggiavano a tutto gas.
Poi ci sono una marea di altri ricordi, anche se il viaggio durò solo pochi giorni.
Allora avevo 23 anni, ma di questo viaggio conservo un ricordo preciso e indelebile, che questi piccoli oggetti fanno riaffiorare nella mia debole memoria.
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Che tenero il pupazzetto🤗

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