[IT] 25 Aprile, la Liberazione e i racconti di mia nonna | [EN] April 25, the Liberation day and the stories of my grandmother

[IT] Oggi è il 25 Aprile, e come ogni 25 Aprile chiamo mia nonna per farle gli auguri. Sì, perchè per lei è come un compleanno, una festa importantissima, una ricorrenza da celebrare. E tutti gli anni mi racconta della sua liberazione.
La mia nonna è originaria di Forlì, e numerose sono le storie che mi racconta sulla guerra vista dai suoi occhi di bambina.
In particolare il 25 Aprile mi racconta di come siano stati duri per lei e per la sua famiglia i giorni del passaggio del fronte da Forlì. Per 20 giorni lei e la sua famiglia sono stati rinchiusi nella cantina della palazzina in cui abitavano, ed essendo l'unica palazzina che in zona aveva la cantina, lì ospitarono più persone possibile che cercavano riparo. Mia nonna mi racconta di come non c'era posto nemmeno per dormire in quella cantina, che si faceva i turni per mettersi a sedere, che per svuotare il secchio dove ognuno faceva i propri bisogni ci si affacciava sulla porta di casa, e senza uscire troppo si svuotava il secchio e si rientrava velocemente, con la paura di essere presi di mira da chi stava di vedetta a Bertinoro (un monte vicino a Forlì) perchè avevano l'ordine di sparare a qualunque cosa si muovesse. Poi, finalmente la Liberazione di Forlì, e la grande gioia di uscire da quel rifugio e vedere gli Americani. Mia nonna mi racconta che in quella occasione per la prima volta vide com'era una persona di colore, e che tutti erano gentili con loro, e che gli regalavano caramelle e rocchetti di cotone: un materiale che durante la guerra era impossibile da trovare.

E poi il primo 25 Aprile, un anno dopo la liberazione, dove con tutta la sua famiglia andava al campo sportivo di Forlì, dove tutta la cittadinanza si trovava a festeggiare quella libertà conquistata e ritrovata. E negli anni successivi si scendeva in piazza con la bandiera tricolore a manifestare insieme, a festeggiare la liberazione dell'Italia dal Nazi-Fascismo.

La mia nonna che ha passato la guerra da bambina, vede con occhi diversi questa pandemia e queste "privazioni" di cui noi tutti ci lamentiamo. La mia nonna che di giorno in giorno durante gli anni della fame, girava di forno in forno a vedere se era rimasto un po' di pane o un po' di polenta da portare in famiglia. La mia nonna che vide Corbari e i suoi compagni partigiani impiccati in Piazza Saffi a Forlì, mi ha sempre insegnato il valore della libertà conquistata, il valore del 25 Aprile, il valore di questa festa che rimarrà per sempre la mia festa preferita.

Le mani di mia nonna, fotografate da me | My grandmother's hands, taken by me

[EN] Today is April 25, and like every April 25 I call my grandmother to give her my best wishes. Yes, because for her it is like a birthday, a very important day, an anniversary to be celebrated. And every year she tells me about her liberation.
My grandmother is originally from Forlì, and she tells me many stories about the war as seen through her childish eyes.
On April 25th, in particular, she tells me how hard it was for her and her family when the front passed through Forli. For 20 days she and her family were locked up in the cellar of the building they lived in, and being the only building in the area that had a cellar, they took in as many people as they could who were looking for refuge. My grandmother tells me that there was no place even to sleep in that cellar, that people took turns to sit down, that in order to empty the bucket where everyone did their physical needs you looked out the front door, and without going out too much you emptied the bucket and came back quickly, with the fear of being targeted by those who were on the lookout in Bertinoro (a mountain near Forli) because they had orders to shoot at anything that moved. Then, finally, the Liberation of Forlì, and the great joy of coming out of that refuge and seeing the Americans. My grandmother tells me that on that occasion for the first time she saw what a black person looked like, and that everyone was nice to them, and that they gave them candy and spools of cotton: a material that was impossible to find during the war.

And then the first April 25th, a year after the liberation, where he and his whole family would go to the sports stadium in Forlì, where the whole town would gather to celebrate that freedom that had been won and rediscovered. And in the years that followed, people would take to the streets with the tricolor flag to demonstrate together, to celebrate the liberation of Italy from Nazi-Fascism.

My grandmother, who went through the war as a child, sees with different eyes this pandemic and these "privations" that we all complain about. My grandmother who, from day to day during the years of hunger, went from bakery to bakery to see if there was any bread or polenta left to bring to the family. My grandmother, who saw Corbari and his partisan comrades hanged in Piazza Saffi in Forlì, has always taught me the value of conquered freedom, the value of April 25, the value of this festive occasion that will always remain my favorite one.

Grazie per aver letto! Thanks for reading!