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DISEGNANDO E SCRIVENDO CANZONI IN DIRETTA DAL REPARTO PSICHIATRICO DEL PROFESSOR HEINZ, OVVERO IL RETROCASA ALLO SCOPERTO CAP. III: STORIE DAL TRENTESIMO SECOLO

PSYCHIATRIC UNIT lato happy
Scrivere una canzone divenne una delle attività artistiche promosse dal reparto psichiatrico del professor Heinz per stimolare la creatività dei pazienti e facilitare il miglioramento della loro salute mentale. Inclusa la guarigione, ove possibile. Comunque, poichè lo scrivere testi cantati non risultava un grande affare per tutti i pazienti, poichè obbligare questo o quel paziente a una specifica attività non li aiutava di certo a recuperare la sanità mentale, gli veniva permesso di dedicarsi ad altra attività artistica più congeniale nel caso specifico, magari attinente al tema del produrre una canzone. Poichè la paziente Catinina Ferraro era molto più portata a disegnare e dipingere che comporre canzoni, optò per disegni sulla tematica che più le stava a cuore dopo quella relativa ai negozietti specializzati nella vendita di fumo: la vita in fattoria con gli animali. Per l'esattezza, scelse di rappresentare attività musicali di una piccola scuola primaria di campagna. Disegnò dunque i bimbi di una scolaresca seduti sui prati intorno a galline e pulcini, in un paesaggio collinare. Alcuni bimbi con quaderni pentagramma in mano con tanto di note, sotto le quali scrivere parole musicali a tema vita nei campi. Altri con strumenti musicali in mano quali chitarre, nacchere e tamburelli per riprodurre le note, mentre gli altri bambini cantavano la musica prodotta. Un paio di simpatiche mucche a qualche distanza si godevano la canzone.

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Immagine che partecipa realizzata con Bing (escribiendo - una - canción - de - granja)

Terminato il primo disegno, Nina pensò di farne un altro simile, con l'aggiunta di un piccolo e tenero sole e vista di alberi per intero. Niente più quaderni perchè la musica era già pronta.

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Immagine realizzata con Bing ((escribiendo - una - canción - de - granja)

Paolo Meis guardava ammirato i lavoretti artistici della sua oramai fidanzata. Come al solito, nei momenti artistici del reparto si era adoperato per la sistemazione della sala appositamente dedicata e il riordino dei materiali. Per un attimo gli sovvenne, ma trattavasi unicamente di una mera constatazione, di come lui, che per tutta la vita aveva sognato di trovare e stare assieme a una ragazza alta e bionda, senza neppure quasi accorgersene, poco alla volta aveva perso la testa per una bassina dai capelli nerissimi. Non faceva che pensare a lei ogni volta che si trovava da solo nel suo parcheggio. E si augurava che durassero insieme tutta la vita. Una volta che le circostanze gli avessero permesso di lasciare l'auto officina Heinz&soci, intendeva sposarla. Nina, pardón, la Ferrari Testarossa, aveva il potere di tranquillizzarlo. Sempre. Perfino quella volta in cui era andato nel panico dopo aver letto della fine che fecero Papà Gatto e Mamma Gatta, i genitori del gattino Menicuccio. Gli era capitato tra le mani, per puro caso aperto, quel curioso volumetto dalla copertina grigia metallizzata. Lì per lì non s'era accorto che si trattava del materiale incriminato capace di trasformare in FIAT Cinquecento chiunque tra i ricoverati in reparto, pardón, tra gli autoveicoli dell'officina Heinz&soci, si azzardassero a leggerlo. Doppiamente in crisi per la sorte dei gatti e della sua per non essersi accorto in tempo della copertina grigia, era andato in escandescenze. I meccanici lo avevano rassicurato che la lettura di quel particolare capitolo non provocava danni, ma restava il dispiacere per i gatti. Specie considerato che Mamma Gatta era morta proprio a causa di un autoveicolo.
-Paolo, in questo mondo gli animali non sempre vivono meglio che noi. Però animo: Papà Gatto e Mamma Gatta hanno fatto del loro meglio per Menicuccio e gli hanno insegnato il coraggio di cui ha avuto bisogno per trovare la sua strada, i nuovi genitori e un fratello maggiore umani che gli hanno voluto bene e non gli hanno fatto mancare mai nulla- gli aveva detto Nina, anche lei avendo letto la non incriminata storia gattesca. -Anche se morti prematuramente, a loro non importerebbe, pur di avere assicurato una buona vita al loro gattino. Sarebbero felici, come soltanto genitori autentici potrebbero.
-A differenza dei nostri- aveva sospirato Paolo, comunque già più tranquillo.

PSYCHIATRIC UNIT lato rassegnazione
Nel tavolo accanto a quello di Nina la venditrice di fumo, pardón, la Ferrari Testarossa, Elisa la Kia Picanto guardava con muta rassegnazione quanto abilmente veniva fuori dai lavoretti della pseudo-rivale. Non riuscendo che a scarabocchiare, poco dopo si allontanò con Norino la BMW, che scarabocchiava forse ancor peggio di lei, fino alla parte opposta della sala. Se solo alla Kia Picanto fosse riuscito di disegnare come si deve, non sia mai avrebbe potuto riuscire ad attirare l'attenzione della Pickup nera. Ma no, impossibile. Uno dei più grandi pregi della Pickup era proprio la totale mancanza di volubilità e una volta preso un impegno, lo manteneva fino alla fine. Meglio dunque attenersi al progetto iniziale e tentare di scrivere una canzone assieme alla BMW...ma quale l'argomento?

PSYCHIATRIC UNIT lato fannullanza
Quanto al paziente Augusto Morelli, ovvero la Hyundai i10 bianca, bianca, bianca, già al secondo ricovero psichiatrico in seguito alla tentata aggressione di due docenti del liceo in cui aveva avuto la dabbenaggine di giocarsi il posto di bidello, preferiva poltrire in camera durante le attività artistiche. Non c'era stato proprio verso di farlo partecipare. Perfino il dottor Neri e la dottoressa Rossi iniziavano a discutere di caso psichiatrico senza speranza, anche se il professor Heinz non si arrendeva...

PSYCHIATRIC UNIT: ELENA LA LUGUBRE E IL SUO CREPUSCOLARE FRATELLO FIORENZO
Poco lontano dalla Pickup e dalla Ferrari Testarossa, anche Fiorenzo e sua sorella Elena si apprestavano alle arti, intendendo i due però scrivere per davvero una canzone. Di satira lui, all'insegna del riscatto da anni di umiliazione marchiata incel. -Voglio ridicolizzare tutti i Chad e le Stacey- diceva a sua sorella, che intendeva superare perfino Fiorenzo nello scopo. Elena infatti stava scrivendo un canto funebre. -Quei due, quei due...li voglio...morti- sibilò nel suo solito turbinio di emozioni negative.
-Di chi parli?- domandò suo fratello.
-E di chi vuoi che parli? Ma della prof. di italiano e latino squinzietta e il suo ingegnere Mister Universo, ti pare, Fiorenzo?
-Mah, guarda...io preferirei che lei restasse in vita. Fai una cosa: ammazza solo lui.
-E ti pareva che il mio fratellino non se ne uscisse con le sue solite idee bislacche. Ma che ti credi, che senza più lui si viene a pigliare un tre?
-Se perdesse il lavoro, sai come dice Cowboy...
-Alle bestialità di Cowboy può credere soltanto Ricuccio degli Allori. Figurati che nemmeno Borboncino e Il Super Cesso ci credono- lo interruppe sua sorella. -Però, Fiorenzo, mi sa che mi hai fatto venire una grande idea.
-E quale?
-Lascio in vita la prof. squinzietta. Ma non per il motivo che pensi tu.
-E per che cosa?
-Proprio non ci arrivi, fratello?- domandò Elena con un lampo maligno negli occhi che denotava follia...

L'infermiere psichiatrico Emilio Lanucci, in piedi alle spalle dei due fratelli Esposito, s'era fermato in silenzio, non visto, ad ascoltare i due fratelli Esposito e gli si gelò il sangue nelle vene. Il professor Heinz si adoperava con ogni mezzo affinchè tutti i suoi pazienti migliorassero e ove possibile, guarissero, ma quei due fratelli erano finiti prigionieri in un labirinto di trappole mentali del quale gli risultava impossibile trovare la via d'uscita. Emilio, tra l'altro, sperò vivissimamente che dietro ai disturbi psichiatrici dei due non si nascondesse un'indole malvagia, purtroppo in tal caso incancellabile perfino dai migliori farmaci e terapie. Ricordò allora un discorso della collega forumina Nausicaa Lacunosa, con la quale di quando in quando entrava in contatto via MP perchè tra di loro s'era creata buona amicizia. L'amica gli aveva detto che in casi del genere soltanto la grazia divina che raggiungesse tali soggetti poteva averne ragione e cambiarli. Emilio si allontanò in punta di piedi per raggiungere il caposala e metterlo al corrente della brutta piega di quel pomeriggio nel caso dei due pazienti Esposito. I quali, dopo l'ennesima insensatezza che aveva permesso a ulteriori copie di STORIE DAL TRENTESIMO SECOLO di circolare nel reparto psichiatrico del professor Heinz, si erano affrettati a leggere il capitolo intitolato MARZOLINO EQUIVOCO. Non in grado di distinguere la letteratura e le arti dalla realtà, le conseguenze per Elena e Fiorenzo erano state fatali...

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Immagine parziale della stavolta pochissimo collaborativa Bing e per somma fortuna che non è questa l'immagine che partecipa😂 (Elena - escribiendo - un - canto - fúnebre)

Disclaimer: immagini create con Bing (intelligenza artificiale) per seguire le regole del concorso Digitaly crea un'immagine (attraverso l'uso della IA). Quanto al testo, invece, è farina del mio sacco.

https://www.bing.com/images/create

Disclaimer in English: images created with Bing (artificial intelligence) to follow the rules of the Digitaly competition create an image (through the use of AI). The text, on the other hand, is all my own work.

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Disclaimer en español: imágenes realizadas con Bing (inteligencia artificial) para seguir las reglas del concurso Digitaly crear una imagen (mediante el uso de IA). En cambio, el texto es toda cosecha mía.

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