Il ritorno in ufficio e il no allo smart working sono lo specchio della nostra incapacità di riflettere sul mondo intorno a noi - #STEEMEXCLUSIVE

La pandemia doveva cambiare noi e le regole del "sistema".
Tra pacche sulle spalle e "andrà tutto bene" ci sono stati oltre 130000 mila vittime.
18 mesi dopo sembra tutto passato.
Green Pass e no green pass, si vax e no vax, liberticidi e libertini, neofascisti e responsabili.
Tutto si è polarizzato ancora di più, tutto è ancora più becero e fumoso di prima.
La cosa forse più incredibile e umiliante ha riguardato lo smart working, non perchè sia la cosa più importante ma perchè credo sia la cartina al tornasole, oggi, del degrado morale, etico, culturale, gestionale e politico della nostra Italia.
Mentre i colossi del web continuano ad incentivare uno smart working full, il nostro ministro della pubblica amministrazione Brunetta fa rientrare tutti in ufficio.
La manovra, scellerata e senza senso, è ancora più scellerata e senza senso alla luce delle motivazioni addotte dal ministro.

Il rientro in ufficio diviene obbligatorio poichè, in questo modo riusciremo a far vivere e sopravvivere i baretti.
Milioni di persone torneranno a perdere tempo nel traffico, nel cubicolo del loro ufficio, perderanno spazi e tempi vitali che grazie allo smart working avevano recuperato, per far sopravvivere i baretti.
Non una singola parola su se lo smart working faccia bene o male alla vita, alla mente, al benessere e all'efficacia lavorativa del lavoratore. Non una singola parola su questo.
E' mortificante, becero, assurdo, scellerato. E' la cartina al tornasole della nostra capacità di riflettere sul mondo che ci circonda.