Non mi stancherò mai, mai di ripeterlo.
Uno dei miracoli della serialità, ed in generale dell'arte, specie quella audiovisiva, è quello di destare interesse verso qualcosa che non conosciamo.
Tantissime volte mi è capitato di essere uno dei pochi a conoscere un particolare aneddoto o ricordare una strana parola o avere familiarità un evento solo perchè lo avevo visto in una serie tv e magari non mi ero fermato in superficie ma avevo preferito approfondire.
Recentemente, durante l'ultimo episodio dell'acclamata serie tv di Disney +, WandaVision, si è fatta menzione del paradosso di Teseo.
Pur essendo da sempre attento al mondo dei paradossi, devo ammettere che non ero a conoscenza di questo particolare paradosso.
Prendo in prestito le parole esplicate in questo articolo: https://lamenteemeravigliosa.it/il-paradosso-della-nave-di-teseo/
E' spiegato molto bene il paradosso e si prova ad andare ancora più a fondo rispetto a quanto indicato nel paradosso.
Secondo la mitologia greca, Teseo fu il fondatore di Atene, anche se altre leggende affermano che fu Poseidone. Una delle leggende su Teseo narra il suo viaggio da Creta ad Atene. Durante questo viaggio la nave si mantenne intatta, perché tutte le sue parti furono sostituite nel tempo. Al suo ritorno, tutti gli elementi erano stati sostituiti, non esisteva più alcun pezzo originale.
Se a una nave con trenta remi si sostituisce un remo, è ancora la stessa nave? E se invece di uno ne sostituiamo quindici? E se li rimpiazziamo tutti? Allo stesso modo, se si rompono, dobbiamo cambiare anche le assi in legno, e così via. Il problema posto dal paradosso della nave di Teseo è interessante. È molto difficile sapere in che momento un oggetto diventa diverso se ne sostituiamo le parti.
Il filosofo Thomas Hobbes si spinse oltre dicendo che tutte le parti vecchie della nave erano state conservate. Poi, quando furono sostituite tutte, vennero usate per costruite un’altra nave. A partire da questa idea, il filosofo poneva la seguente domanda: quale delle due navi è la vera nave di Teseo?
Forse la nave originale è quella ricostruita con le parti rimpiazzate? Non è ciò che pensa Teseo che, al contrario, crede che la sua nave sia stata rinnovata e non sostituita.
Lo stesso paradosso può essere applicato all’identità. La nostra identità è stabile o può cambiare? Secondo il filosofo Eraclito “nessun uomo può bagnarsi nello stesso fiume per due volte, perché né l’uomo né le acque del fiume sono gli stessi.”. Di fronte a questo ragionamento, sorge il dubbio sull’identità: si rinnova o cambia? È sempre la stessa, o è un’altra?
Lo trovo un paradosso inestricabile ma al tempo stesso molto utile a noi per capire davvero chi siamo, la nostra esistenza in cosa possa consistere, quali possano essere i fondamenti reali che ci smuovono ad essere quel che siamo.
Straordinario ed ipnotico.
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Interessante riflessione.. rimane uguali a se stessi significherebbe non migliorare mai con il passare del tempo. Io sono convinta che la vita ci pone davanti continui esami e prove che dobbiamo affrontare, per imparare qualche lezione che possa aiutarci a migliorarci e rinnovarci. Per cui do ragione ad Eraclito e al suo paradosso! 😉
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