"Omnia vincit amor et nos cedamus amori" [CONTEST] L' Amore Spezza - omaggio a Philip Roth.

in ita •  6 years ago  (edited)

Con questo post, colgo l'occasione di partecipare al [CONTEST] L'Amore Spezza - omaggio a Philip Roth di @stella87s, prendendo spunto dalla citazione di Philip Roth:

"L'unica ossessione che vogliono
tutti: l' Amore.
Cosa crede, la gente, che basti
innamorarsi per sentirsi completi?
La platonica unione delle anime?
Io la penso diversamente.
Io credo che tu sia completo prima
di cominciare.
e l'amore ti spezza.
Tu sei intero, e poi ti apri in due"

Philip Roth, da "L'animale morente".

Come ho già detto più volte, sono una persona che adora l'amore in tutte le sue forme ma, se devo dire la verità, non ho ancora ben capito come funzioni.
Il meccanismo dell'amore e tutte le mille sfaccettature sono difficili da comprendere.
Tutti, una volta nella vita, lo abbiamo cercato, accolto o respinto.
Per cercare di farvi comprendere meglio quello che mi ha suscitato la frase di Roth, ho deciso di raccontarvi questa storia.

LA STORIA E' FRUTTO DELLA MIA IMMAGINAZIONE

Si dice che l'amore arrivi quando meno ce lo aspettiamo, in un giorno qualsiasi arriva e ci stravolge la vita mentre siamo concentrati su altro e, d'improvviso, non facciamo altro che pensare a quella persona.
Questo è quello che è successo a Marta e Leo.

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Immagine CC0 creative commons

Marta ha diciassette anni e la sua vita le sembra completa, ha tutto quello che desidera: la sua famiglia che l'appoggia nelle sue decisioni, ha ottimi voti a scuola, amici e amiche che le vogliono bene;
Leo ha un anno in più di Marta e la sua vita è completamente diversa da quella della ragazza: ha interrotto gli studi, non ha buoni rapporti con la famiglia, aveva molti amici, ora quasi nessuno.
Questi due ragazzi sono cresciuti insieme, nella stessa compagnia. Lui ha sempre saputo di esser l'amore irrangiungibile di Marta e si è sempre divertito a stuzzicarla.

Lei è una ragazza semplice che si distingue dalle sue amiche per non esser sempre alla moda, non avere unghie da felino, trucco leggero e un carattere fortissimo: quello che pensa lo dice e nessuno la può fermare, ha un cuore grande che, se potesse, raccoglierebbe tutti i senzatetto e gli animali abbandonati e li porterebbe a casa, per prendersene cura.
Lui è il classico ragazzo bello, giocatore nella squadra di calcio della zona, uno dei migliori; anche lui, un tempo, aveva un cuore enorme, era una persona sensibile, capace di capire gli altri ed il primo ad offrirsi per aiutarli ma qualcosa lo ha cambiato.

Questo Marta non lo sapeva, non lo poteva sapere prima di innamorarsi di lui.

A diciassette anni, quando ti innamori, pensi che tutto sarà rose e fiori e non ti aspetti anche i lati negativi dell'amore.
Fra il gruppo girava voce che Leo fosse in un periodo nero della sua vita.
Era primavera e le notizia arrivò anche a Marta che, nonostante fosse il suo amore platonico da sempre, negli anni ci aveva instaurato un bel rapporto di amicizia.

Così, un giorno, parlando con la sua amica Giulia disse: << Sai, penso che andrò a trovarlo. Magari riesco a fargli fare una passeggiata e ci fumeremo una sigaretta>>.
<< Credi sia una buona idea?>> rispose Giulia.
<< Penso di sì. D'altronde se non stessi bene vorrei che qualcuno mi tirasse su di morale. Ci proverò, al massimo tornerò a casa>> le rispose pronta Marta.
Fu così che, dopo una lunga riflessione notturna, perché si sa che le idee migliori vengono sempre di notte, decise che il mattino seguente lo avrebbe contattato per avvisarlo della sua visita.

Si misero d'accordo per il primo pomeriggio e lei si presentò davanti a quel portone di legno con il cuore in gola.
"Ma chi diavolo me lo ha fatto fare, cosa sarò venuta a fare, voglio tornare a casa", questo era quello che pensava.
Ormai aveva suonato e la porta si era aperta, non c'era via di scampo.
Marta salì le scale e se lo trovò davanti.
Sapeva che era lui quella persona ma a stento lo riconosceva. Erano mesi che non usciva di casa ed era magro come un chiodo, trasandato e la casa, dove attualmente viveva da solo, era un vero macello.

<<Ciao...>> disse Leo con un in faccia un sorriso forzato.
<<Ciao! Allora, come stai?!>> rispose Marta.
<<Eh...>> questa fu la risposta.
Compreso che sarebbero andati avanti a monosillabi per ore, decise di portarlo fuori a fare una passeggiata.
<<Ti va se prendiamo un telo? Magari poi ci stendiamo al sole>> chiese Leo.
<<Certo. Ho l'I-pod con la musica e magari se non ti va di parlare ascoltiamo qualcosa!>> rispose Marta.
Passeggiavano in silenzio, non troppo vicini ma neanche troppo lontani e Marta percepiva il malessere di Leo anche se non lo guardava in faccia.

Arrivati a destinazione, passarono due ore stesi al sole ascoltando musica fino a che Marta decise di parlare anche per lui. Gli raccontò tutte le novità del gruppo, i progetti estivi e che mancava a tutti la sua simpatia e il suo sorriso.
Fu in quel momento che lui le sorrise, con un sorriso sincero, fatto con il cuore, e le disse: <<Grazie. Parli un po' troppo in effetti ma se domani tornassi con altra musica mi farebbe piacere. Caricheresti delle canzoni anche nel mio I-pod? Non importa quali, mi piacciono i tuoi gusti tanto>>.
<<Va bene, con piacere>> rispose lei.
Tornando a casa Marta si sentiva felice, non perché era stata con lui ma perché era riuscito a farlo sorridere e sapeva di avergli trasmesso un po' della sua allegria.

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Immagine CC0 creative commons

Il pomeriggio seguente tornò da lui, lo aiutò a sistemare la casa, ascoltarono molta musica e poi, stanchi morti, si buttarono sul divano.
Guardarono la tv e chiacchierarono fino a quando Marta notò che lui la stava fissando.
Lei lo guardò e, per togliere l'imbarazzo, si mise a fargli il solletico, cosa che era solito farle lui in giro per il paese.
Tra una risata e un'altra, si era creata una certa chimica tra loro e lei, senza pensarci troppo, lo baciò.
Quando si rese conto di quello che aveva fatto gli chiese subito scusa e si alzò dal divano, prendendo le sue cose e cercando il portone di casa.
Lui la fermò e contraccambiò il bacio senza dire nulla.
Passarono il resto del pomeriggio tra qualche bacio, risata e chiacchierata e, poi, si misero d'accordo che la prossima volta lui si sarebbe impegnato ad uscire.

Marta era travolta dalle emozioni, non capiva cosa le fosse preso, il motivo per cui l'aveva baciato e soprattutto come mai lui avesse ricambiato. Aveva sempre saputo che lei era cotta di lui, non innamorata perché effettivamente non avevano mai avuto una relazione, e lui solo ora, dopo che lei si era spinta oltre si accorgeva di provare le stesse cose per lei?
Il tempo passava e le cose fra loro continuavano ad andare sempre meglio, erano insieme ovunque, si divertivano e ridevano come non mai, lui era tornato solare e, grazie a lei, si era riconciliato con la famiglia tornando a vivere con loro.
L'estate era arrivata e, finalmente, il gruppo era tornato unito: giornate trascorse al mare, in piscina, la sera feste oppure stesi a guardare le stelle intorno a un fuoco.
Dopo un anno trascorso nella realizzazione del suo amore, dopo tutte quelle belle emozioni, una sera accadde qualcosa.

Marta andò a casa sua e lo trovò solo, in un pianto disperato.
<<Per favore vattene, mi vergogno. Non sono abbastanza per nessuno.>> continuava a ripetere Leo.
Lei provò in tutti i modi a dissuaderlo ma non ci fu niente da fare, aveva le sue idee ed era irremovibile.
Allora decise di abbracciarlo e lasciarlo sfogare così, per qualche ora.
Gli amori adolescenziali sono quelli che ti fanno battere il cuore per la prima volta e ti sembra di volare in alto centinaia di metri. Ti sembra di avere tutto sotto controllo, che niente possa capitare a quell'amore perché lo credi forte ed invincibile.

Marta non capiva il suo comportamento, era diventato lunatico e ricominciava a chiudersi in se stesso.
Lei gli propose di andare da uno psicologo perché, evidentemente, c'era qualcosa che non voleva dire a nessuno e lei non più in grado di aiutarlo così.
Ovviamente lui non accettò l'ipotesi di andare in analisi e cominciò ad allontanarla sempre di più.
La ragazza cominciò a mangiare meno, aveva sempre lo stomaco chiuso, era sempre in pensiero e, quando si vedeva con Leo, veniva sempre trattata male.
Fino a quando, un giorno, davanti agli amici, solo per aver precisato una cosa mentre lui stava parlando, ricevette il primo ceffone.
Tutti i presenti si girarono increduli e lui scherzando disse: << Dai, ti avrò fatto male Marta? Era uno scherzo, si vedeva lontano un miglio>>.
Ingannò tutti con questa scusa, perfino Marta che credette stesse scherzando.

Da quel giorno cominciarono mesi di inferno in cui Marta tornava a casa con lividi alle gambe, braccia e persino con il labbro gonfio che cercava in tutti i modi di nascondere.
Dovette rinunciare persino a mettersi i vestiti estivi che adorava perché, in quel modo, tutti avrebbero notato i suoi lividi.
Iniziò un vortice senza fine in cui gli amici che aveva Marta a lui non piaceva e lei, con scuse sempre più assurde li abbandonò, "per amore di lui", stessa cosa con la sua famiglia che le vietò di vederlo, notando le stranezze di Marta e il suo malumore, il suo cambiamento, ma ormai aveva compiuto diciotto anni e lei credeva che scegliendo da sola, per se stessa, stesse facendo la cosa giusta.
Tutto quello che di buono Marta aveva costruito nella sua vita, le era stato portato via.
Abbandonò la scuola perchè lui le aveva detto che tanto non avrebbe rimediato niente nella vita e smise di mangiare perchè il suo "guarda come sei grassa", anche se ormai era ridotta uno scheletro, la faceva sentire brutta e inadatta.

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Immagine CC0 creative commons

Era affamata di attenzioni di un ragazzo che non si curava di lei ma che anzi la usava e la maltrattava.
Marta era distrutta da un amore che aveva tanto sognato, desiderato e in cambio aveva ricevuto solo calci e pugni.
Questo era quello che Leo sapeva darle.
Fino a che, dopo un anno e mezzo di relazione e amore malato, Marta decide di parlare e dire basta.
Nonostante mille paure e insicurezze parlò con il suo migliore amico, con il quale aveva affievolito i rapporti a causa di Leo e poi parlò con la sua famiglia; decise di non denunciarlo perché in fondo, nel suo cuore, sapeva di esserne ancora innamorata.
Era innamorata del ragazzo che sapeva, in fondo a quella nuova persona, fosse ancora nascosto.
Fu in quel momento che che Leo diede il peggio di sé stesso, tampinandola di telefonate, con messaggi minatori, facendole credere di essere lei la "donnaccia" di turno.
Oltre ad aver perso tutto, Marta viveva, anzi sopravviveva, nella paura.

Non aveva il coraggio di denunciarlo e non lo fece mai. Si limitò ad allontanarsi da lui, continuando ad amarlo inspiegabilmente.
Passarono mesi e ancora mesi e Marta ricominciò ad uscire, ammaccata e timorosa del mondo, cambiando amicizie e luoghi.
Non voleva più avere niente a che fare con lui e con la sua vecchia vita.
In quell'anno Marta scoprì che si poteva stare bene anche da soli, che ci si deve prendere cura prima di sé stessi e poi degli altri, che non bisogna fare da crocerossina agli uomini e che non deve essere un'altra persona la nostra ragione di vita ma dobbiamo esserlo noi stessi.
Imparò ad andare in giro per strada sicura, fiera delle sue ferite perché sapeva di essersi rialzata da sola, senza l'aiuto di nessuno.

E fu in quel momento che la vita le offrì il suo riscatto di felicità.
Una sera, una sua cara amica le presentò un ragazzo Claudio.
Era così affascinato da questa ragazza così sfuggente che Marta, inizialmente, respinse qualsiasi suo tentativo di conoscenza.
Era stata troppo scottata. Claudio, con il tempo, riuscì ad entrare nel suo mondo, seppe ascoltare la sua storia, la sua rinascita e le sue priorità, rispettandola, promettendo di non stravolgere il suo nuovo equilibrio.
Così, dopo tanti anni, Marta e Claudio vivono insieme e si amano alla follia, ognuno nel rispetto dell'altro, consapevoli del fatto che per amare tanto qualcuno, bisogna prima rispettarsi e amare sé stessi.

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Immagine CC0 creative commons


Con questa storia ho voluto fare capire che, secondo me, prima bisogna amare noi stessi: amarci per come siamo, accettarci, essere indipendenti e poi accogliere un'altra persona nella nostra vita perchè altrimenti non saremo in grado di darle l'amore che si merita di avere.
Essere amati e riuscire ad amare veramente un'altra persona è un dono che ci viene concesso e che siamo fortunati se ci capita di provarlo veramente.

Amare noi stessi è un dovere perché è così che dovremmo sentirci completi.

L'amore fa stare bene ma è anche in grado di spezzarci se non gli diamo il giusto peso.
Non voglio fare di tutta un'erba un fascio, ma per esperienze le accoppiate formate da una persona con problemi esistenziali che li riversa su quella che ha di fianco, che prontamente ha la sindrome da "crocerossina" non è la coppia vincente.
Anzi, se ne esce distrutti inevitabilmente, credetemi.
E quando poi uno si spezza, ci vuole così tanto tempo per capire dove abbiamo sbagliato, per risentirci completi ed esser pronti ad accogliere di nuovo l'amore ma questa volta quello vero.

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Leggo il tuo post solo ora, perchè ho fatto il giro di tutti per il contest e dare una giusta valutazione. Ho scelto il tuo perchè mi ha colpito molto la storia che hai raccontato. Un post che racchiude molto, tante sensazioni che ho vissuto e che mi portano in parte a rispecchiarmi in Marta. Hai pienamente ragione quando dici che prima di tutto dovremmo amare noi stessi per sentirci completi, cercherò di seguire il tuo consiglio.

Mi fa molto piacere sapere di averti trasmesso qualcosa ma mi dispiace altrettanto il fatto che tu ti sia rispecchiato in Marta.
Credo che, chi più o chi meno, tutti abbiamo vissuto un esperienza che ci ha quasi demoliti ma l'importante è sapersi rialzare più forti. Io l'ho fatto e credimi è difficile ma possibile!
Ti auguro di ritrovarti, di accettarti e di ricominciare più forte di prima!
Grazie per il commento!

Grazie a te per queste belle parole!

Davvero un bel racconto. Scritto divinamente e con un messaggio importante. Grazie per avermi dato la possibilità di leggerlo!

Grazie a te Dave per aver letto e commentato! 🙂

Stupendo fantasy non finisci mai di stupirmi, bravissima e complimenti!!

Grazie 😘 mi hai insegnato tu!