Immigrazione e accoglienza

Ciao a tutti, come sapete la mattina lavoro in un laboratorio d’informatica ed ogni giorno entra gente di tutti i tipi. Ultimamente stiamo ricevendo la visita di molti Africani, dato che Taranto è un punto di arrivo per molti di loro.

Proprio vicino il nostro laboratorio alloggiano una cinquantina di loro in una struttura idonea e con alcuni di loro abbiamo fatto amicizia.

Uno di questi è Sarr, un ragazzo di 28 anni senegalese scappato dalla povertà del suo paese, venuto qui col classico “sogno americano”. Sarr è qui da diverso tempo ormai, senza lavoro, passando le sue giornate a cercare di racimolare qualche spicciolo o qualche lavoretto.

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L’altro giorno ci ha portato un suo curriculum e li in laboratorio siamo rimasti affascinati dal numero di lavori svolti e dal numero di lingue conosciute.

Ottimo boxer nel suo paese, ha fatto il body guard, saldatore, cameriere, lavapiatti, aiuto cuoco ecc… conosce il francese, l’inglese, sta imparando l’italiano e in più un 5/6 dialetti della sua zona.

Sento molte volte gli Italiani lamentarsi che non c’è lavoro e questo è vero, ma la cosa che sento dire più spesso è che manca a causa loro!(?) Ci rubano il lavoro! Quante volte l’abbiamo sentito dire?

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A volte è capitato che quando erano presenti in laboratorio, e non per passare del tempo ma per riparare cellulari o PC, entrando alcune persone si prendevano paura o guardavano male, non disdegnando qualche battutina poco carina.

Bè, vi posso assicurare che se fossi un imprenditore, leggendo un curriculum del genere non ci penserei due volte ad assumere Sarr. Lasciamo perdere chi se ne approfitta pagandoli 10€ per una giornata intera di lavoro, come ad esempio capita l’estate col caporalato.

Se davvero dobbiamo parlare sono questi datori di lavoro che svalutano la mano d’opera offrendo compensi così miseri a questa povera gente che viene qui in cerca di fortuna. Ovviamente non vuol dire che tra di loro non ci sia qualche poco di buono, e ne ho visti tanti, solo che la maggior parte sono protetti dalle leggi europee.

Anche in questo caso l’ignorante se la prende con loro, ma noi sappiamo benissimo che se sono tutelati in questo modo non è di certo colpa loro. Dobbiamo essere abbastanza attenti nel non cadere nel gioco psicologico della lotta tra poveri.

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Ritornando all’assunzione, vi posso assicurare che noi Italiani (per fortuna non tutti) siamo abituati a volere tanto lavorando poco e a fregare se si può. Ho vissuto questa esperienza in prima persona. Avevo affidato il lavoro di una villa ad un conoscente e l’accordo era 50€ al giorno per 5 ore di lavoro, ossia 10€ ad ora. Bè, vi posso assicurare che questa persona non lavorava più di 3 ore ogni volta che andava.

Dobbiamo renderci conto che l’Italia sta diventando una Nazione multietnica, soprattutto in questi ultimi anni gli stranieri stanno aumentando in dismisura. Se dall’alto i nostri politici non riescono a sostenere questo cambiamento, e mi limito a questo perché ne avrei da dire tante, allora dobbiamo essere noi cittadini a salvaguardarci.

Dal mio punto di vista prima di tutto urgono dei controlli più mirati proprio perché, tra di loro riesce a passare qualche malintenzionato, la maggior parte delle volte sostenuto e usato da mafie e malavita locale.
In secondo luogo, dovremmo essere noi i primi ad aiutarli nell’integrazione, se gli facciamo sentire emarginati questo non può fare altro che creare astio. Anche solo per occupare il loro tempo, potremmo farci aiutare nella gestione delle pulizie delle strade, dei giardini, delle aiuole e magari perché no, avere anche uno scambio culturale.

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Non dobbiamo averne paura ma cercare di creare dei rapporti e vi posso assicurare che molti di loro, soprattutto i senegalesi, hanno davvero un cuore d’oro.

Nei loro paesi ci sono guerre civili interne tra fazioni e in alcuni casi villaggi, ovviamente tutto questo non lo possiamo sapere perché in TV non ne parlano. Sono arrivati ragazzi che si sono visti uccidere la madre davanti agli occhi e feriti nel tentativo di fermarli, la famiglia intera sterminata, il padre uscito di casa e mai più tornato.

Quindi prima di giudicare e dire ci rubano il lavoro, soffermiamoci per un momento a pensare e a scambiarci quattro chiacchiere, magari tra loro può esserci l’amico o l’amica che cerchiamo da tempo!

Ps. per chi non lo sapesse tra la seconda metà dell’800 e i primi decenni del ‘900 ci fu una grande emigrazione da parte degli Italiani in America, ecco cosa dicevano di noi.

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Grazie a chi ha letto il post fino alla fine, come sempre un abbraccio
Casper