Masafumi Nagasaki, questo il nome dell'uomo giapponese che ha vissuto su un'isola deserta da solo per quasi 30 anni.

in ita •  6 years ago 

Nel 1989 Masafumi Nagasaki ha mollato i lavori che faceva e la famiglia per dirigersi a Sotobanari, un'isola larga appena 1 km nella prefettura di Okinawa. La sua motivazione? doveva scegliere un posto dove morire e non poteva immaginare posto migliore che in mezzo alla natura, circondato dal mare e dalla vita animale.

Non sappiamo quanto tempo Masafumi pensasse di vivere sull'isola prima di soccombere a un malanno, a un evento naturale o semplicemente alla mancanza di beni di prima necessità. Ha trascorso quasi 30 anni (ne aveva 52 quando decise di partire) sull'isola da solo, è stato definito dalle autorità giapponesi il "naufragato volontario" perché non si è trovato bloccato sull'isola ma ha deciso di viverci il resto dei suoi giorni.

Non gli piace parlare della sua vita prima dell'arrivo sull'isola, a quanto sembra (dalle voci dei giornalisti che negli anni lo hanno intervistato) ha una famiglia e faceva più di un lavoro prima di abbandonare la società. Quando ho letto che il motivo principale per la sua "fuga" fosse trovare un posto dove morire mi è venuta in mente la foresta di Aokigahara, divenuta tristemente famosa per l'alto numero di suicidi (aumentati in seguito alla pubblicazione di un vero e proprio manuale per uccidersi su internet, che invita il lettore a dirigersi proprio nella foresta perché "non esiste posto migliore dove terminare la propria vita, in mezzo alla fantastica natura").

Possibile che anche in questo caso l'intento fosse farla finita? difficile a dirsi, resta il fatto che nonostante Masafumi abbia smesso di consumare pesce (per motivi etici) sia riuscito ad alimentarsi di ciò che l'isola fornisce, rinunciando anche ai vestiti che secondo la sua versione sono volati via quando un tifone ha colpito l'isola (da quel momento ha vissuto nudo).


Fair use secondo termini e condizioni di Google.
Ecco la collocazione dell'isola dove Masafumi ha trascorso i suoi ultimi 29 anni di vita solo.

Se la storia vi ha interessato troverete anche qualche video su youtube, attraverso questi si capisce che oltre al discorso del "dove morire" c'è la motivazione di voler isolarsi dalla società, sempre più ostica e che valuta la vita umana sempre meno (secondo la sua opinione).

Tristemente quest'anno è stato costretto dalla polizia a tornare alla civiltà, quando in un periodo di malattia è stato avvistato da persone di passaggio davanti l'isola alle quali è apparso debole, hanno così chiamato gli agenti per segnalare la cosa.
Troppo debole per combattere e opporsi vive ora in una casa del governo a Ishigaki (l'isola più grande che potete vedere nell'immagine a destra), a ben 82 anni sembra che il suo desiderio di morire sull'isola non si avvererà, ma piuttosto la società che ha deciso di ignorare è tornata con prepotenza nella sua vita per accudirlo nell'ultimo periodo.


Fonti: https://nextshark.com/japanese-man-lived-deserted-island-nearly-30-years-forced-return-civilization/


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Non conoscevo questa storia, e ritengo il desiderio di quest'uomo molto particolare ma in fondo anche legittimo, per cui rispetto questa sua scelta al 100%

Tocca solo trovà un'isola adatta!

Ho l'impressione che il suo desiderio di trovare un posto decoroso dove morire sia solo il sintomo che tanti accusiamo di quanto la società sia malata, innaturale e crudele, con la sua frenesia ed il suo bisogno di produttività a tutti i costi. Quello di cui abbiamo invece bisogno è un maggiore contatto con la natura da cui proveniamo, che non significa affatto vivere su un albero allo stato brado, ma coniugare, in maniera più armonica della squallida cementificazione tout court, la nostra sussistenza con l'ambiente.

Probabilmente anche uno dei motivi per il calo di natalità, o forse un bilanciamento naturale che deve fare il suo drammatico corso.