Manolo, Free Climbing Estremo.
Era l'incipit di un spot televisivo degli anni 90 il cui testimonial era, appunto, Maurizio Zanolla, in arte Manolo.
CC BY-SA 3.0], attraverso Wikimedia Commons
Questo personaggio vestito, come alla moda dei tempi, con un fuseaux (oggi si direbbe leggings) bianco a pois neri che con l'aiuto di mani e piedi e la forza della sua incredibile determinazione saliva pareti impossibili per molti di noi.
Ed io che all'epoca avevo 17 anni e lo vedevo in pubblicità o in tv a scalare torri e campanili e volevo essere come lui. Volevo essere Manolo!
Manolo nasce in una famiglia che considera le montagne un ostacolo da attraversare per andare a lavoro e, all'età di 16 anni, stretto in una vita noiosamente "normale", si stacca dalla quotidianità della piazzetta, del bar, della scuola e si rifugia in montagna.
E' totalmente a digiuno di arrampicata e di alpinismo e non sa niente di Bonatti, Cassin e altri mostri sacri della montagna. Sa solo che quelle montagne sono la e lo aspettano.
Le sue capacità di apprendimento fanno "allontanare" man mano tutti i suoi compagni di cordata che non riuscivano a scalare al suo livello.
Si trova cosi solo, e tenta, come molti del suo periodo storico (un nome su tutti Reinhold Messner) la via degli 8000 ma essendo già padre all'età di 18 anni sceglie di tornare alle pareti di casa.
La solitudine "forzata", l'abilità e quel pizzico di follia giovanile lo portano a sperimentare. Appende al chiodo gli scarponi e comincia ad usare un paio di scarpe da ginnastica.
Nasce cosi, in maniera quasi inconsapevole, l'arrampicata moderna, in un attegiamento quasi di ribellione verso la rigidità dell'alpinismo classico.
I record si sprecano, primo italiano a salire il 9° grado di difficoltà alpinistica.
Ma non finisce qui, perchè il Mago, come viene chiamato nel mondo verticale, va oltre e sperimenta se stesso nel free soloing, il gesto più estremo dell'arrampicata.
Niente corde, niente protezione, solo le mani e i piedi, le paure e il controllo, il vento e la roccia.
Manolo diventa testimonial del famoso spot ed universalmente famoso tanto da colpire anche chi, come me, era distantissimo dall'alpinismo ma rimane folgorato dalla visione del Mago che scala slegato.
Negli anni Manolo affina la sua tecnica di arrampicata, sopratutto su placca, tanto da arrivare, nel 2006, all'età di 48 anni a compiere "Bain de Sang" il suo primo 9a (uno di gradi più alti nell'arrampicata moderna) e successivamente "Bimbaluna" un 9a+ a 50 anni.
Contemporaneamente apre nuove vie, tra cui la bellissima "Solo per vecchi guerrieri" e "Eternit" valutata 9a
Arriverò anche io all'arrampicata sportiva in tarda età (30 anni e tanti chili di troppo) sicuramente non con le sue incredibili prestazioni ma sempre con l'ispirazione di questo gigantesco e rivoluzionario atleta.
Foto di mia proprietà
Ho avuto l'onore di vedere una sua conferenza qualche anno fa e stringergli la mano e parlare un pò con lui.
Se avete l'occasione di vedere una delle sue serate rimarrete affascinati dalla sua storia e dalle sue avventure.
Manolo, Extreme Free Climbing.
Were the opening words of a television commercial of the 90s whose testimonial was, in fact, Maurizio Zanolla, known as Manolo.
Dressed, as fashionable of the times, with a fuseaux (today we would say leggings) white with black polka dots that with the only help of his hands and feet and the strength of his incredible determination climbed impossible walls for many of us.
And I was 17 at the time and I saw it in advertising or on TV shows climbing towers and bell towers and I wanted to be like him. I wanted to be Manolo!
Manolo was born into a family that considers the mountains an obstacle to cross to go to work and, at the age of 16, while living a boring "normal" life , detaches from the daily life of the town, the bar, the school and takes refuge in the mountains.
He is totally new to climbing and mountaineering and knows nothing about Bonatti, Cassin and other mountain's sacred monsters. He only knows that those mountains are there and they are waiting for him.
His learning abilities will "remove" all his climbing partners as they could not climb to his level.
So he's alone, and tries, like many of its historical period (a name on all Reinhold Messner) the way of the 8000's but being already a father at the age of 18 chooses to go back to the walls of his land.
The "forced" solitude, the skill and that pinch of youthful madness lead him to challenge himself. He hangs his boots on the nail and starts using a pair of sneakers.
This is how, in an almost unconscious manner, modern climbing was born, in an attitude almost rebellious towards the rigidity of classic alpinism.
The records are wasted, the first Italian to climb the 9th degree of difficulty in mountaineering.
But it does not end here, because "il Mago", as he is called in the vertical world, goes beyond and experiences himself in the free soloing, the most extreme gesture of climbing.
No ropes, no protection, only hands and feet, fears and control, wind and rock.
Manolo becomes testimonial of the abovementioned spot and universally famous, so much that even those who, like me, were very distant from mountaineering, remain struck by the vision of il Mago that climbs untied.
Over the years Manolo refined his climbing technique, especially on plaque, so much that in 2006, at the age of 48, he repeated "Bain de Sang" his first 9a (one of the highest grades in modern climbing) and subsequently "Bimbaluna" a 9a+ at 50 years.
At the same time he first ascent new routes, including the beautiful "Solo per vecchi Guerrieri" and "Eternit" rated 9a
I will also come to the sport climbing in late age (30 years and many extra pounds) certainly not with its incredible performance but always with the insipiration of this giant and revolutionary athlete.
I had the honor to see a conference a few years ago and shake his hand and talk a little with him.
If you have the opportunity to see one of his evenings you will be fascinated by his story and his adventures.
Eh beh... Chi della nostra età non ricorda Manolo! Però @ciuoto non avrei mai detto di vederti cosi arrampicato sulla roccia.
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Beh dopo i figli ho un pò mollato il colpo...però prima si usciva ogni weekend ad arrampicare
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Non conosco questo eccellente atleta, perché è realmente un fenomeno, da quello che ho potuto apprezzo dal tuo ottimo post, è uno sport estremamente affascinante e spettacolare, dove ci vogliono doti fuori dal comune per emergere.
In bocca al lupo per le tue imprese, caro @ciuoto!!
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Per certi versi è affine alla maratona, @mad-runner, dove, tu m'insegni, non basta l'allenamento fisico ma serve anche la testa che spinge oltre, oltre quell'ultimo km o oltre quell'ultima presa.
Le mie "imprese" sono in standby ma appena i nani sono un pò più autonomi vorrei riprendere a scalare :)
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