Anche se cerchiamo di utilizzarne di meno, di riciclarla, di scegliere quella biodegradabile, la plastica è una costante nelle nostre vite e sembra destinata a raddoppiare nei prossimi 20 anni. Proprio per questo il WWF, in occasione della Giornata della Terra, ha diffuso un vademecum con alcuni consigli utili per ridurre il nostro consumo di plastica giornaliero.
Il vademecum contiene alcuni semplici consigli, che vanno dall’evitare le confezioni usa e getta, al fare attenzione alle etichette di cosmetici e detergenti, dal consumare prodotti sfusi all’utilizzare pentole e posate lavabili.
In aggiunta a questi piccoli gesti, che tutti noi possiamo seguire, si affianca una nuova e sorprendente scoperta. Un gruppo di scienziati dell’Università di Portsmouth nel Regno Unito ha scoperto un enzima-mangia plastica.
L’enzima, soprannominato PETase, può avviare il processo di degradazione della plastica in pochi giorni, distruggendo completamente le fibre di plastica.
L’enzima originale è prodotto da un batterio, l'Ideonella sakaiensis, che mangia plastica naturalmente; gli scienziati ne hanno alterato la struttura per osservare altre sue proprietà, scoprendo, invece, che esposto ad una luce molto intensa la sua capacità di “mangiare” la plastica aumenta in modo esponenziale.
La sostanza è ora in fase di studio e osservazione e conta di rivoluzionare i processi di smaltimento di questo materiale tanto usato ma anche tanto inquinante. Poterlo impiegare in ambito industriale potrebbe voler dire riuscire a riciclare completamente i materiali, senza bisogno di impiegare nuovi combustibili fossili.
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