L'ape italiana viene chiamata a vigilare sulla biodiversità e sulla qualità dell'aria di Roma.
Apincittà è un progetto che conta di realizzare una rete coordinata di alveari dislocata in luoghi strategici per monitorare la qualità dell'aria.
Analizzando la qualità del miele, del polline e la salute delle stesse api sarà possibile individuare e calcolare la presenza di metalli pesanti nell'aria oltre che lo sviluppo della flora cittadina.
Alcune realtà apistiche individuate e disponibili a far parte della rete sono: Largo Argentina, Apiario sperimentale Fai di via Veneto, il comando Carabinieri Cufa di Villa Borghese, il Bioparco di Roma, la residenza dell'ambasciatore britannico in via di Vigna Murata, la cooperativa sociale agricola Garibaldi a Garbatella, gli Orti Urbani di Roma Capitale in via Anagnina, l'apiario di via Casilina, il comitato Mura Latine in via Nomentana e l'Aps Fiore del Deserto.
Inoltre, grazie alla rete di alveari, l'arma dei carabinieri, con la collaborazione di apicoltori italiani avvierà una valutazione sull'impatto del servizio ecosistemico che le api garantiscono alla capitale.
Tra le attività è anche prevista una nuova modalità di vigilanza sul fenomeno dei furti degli alveari con particolare attenzione alla tutela e alla salvaguardia dell'ape italiana, che la legge (N. 313/2004 per la Disciplina dell’Apicoltura) chiede di difendere e diffondere.
Grazie ad Apincittà, l'arma dei carabinieri e la federazione degli apicoltori, in accordo con il comune di Roma, vogliono formare un modello di apicoltura didattica per la biodiversità urbana attraverso il quale le scolaresche e la cittadinanza possano avvicinarsi a questi piccoli nuclei di alveari per vedere da vicino come funziona una centralina di biomonitoraggio che conta circa 50 mila api.