Le perdite di petrolio sono sempre state una minaccia sia per mari che oceani, causando spesso disastri ambientali di proporzioni enormi. Secondo alcune stime solo l’anno scorso sono stati dispersi in mare 7000 tonnellate di greggio, con danni alla fauna e alla flora marina considerevoli.
Per cercare di contenere i danni e/o eliminarli definitivamente, si stanno sempre di più studiando delle soluzioni valide per assorbire il petrolio galleggiante sulla superficie marina. In proposito, i ricercatori della Flinders University del South Australia hanno appena scoperto un nuovo polimero che potrebbe aiutare in questa operazione. Si tratta di un composto di zolfo e olio di canola che agisce come una spugna per assorbire il petrolio greggio e diesel disperso nell’acqua salata.
Il polimero, proprio come una spugna, può essere spremuto e riutilizzato per rimuovere il petrolio anche più volte.
I suoi inventori hanno inoltre evidenziato come questa sia un’applicazione completamente nuova ed ecocompatibile con polimeri fatti di zolfo. Il polimero è infatti in grado di utilizzare lo zolfo scartato dall’industria e può aiutare a mitigare il problema delle fuoriuscite di petrolio negli ambienti acquatici.
Trattandosi di un polimero in fase di sviluppo i suoi usi sono variabili, fra di essi possiamo menzionare anche la possibilità di utilizzarlo come filtro di una pompa per il filtraggio dell’acqua inquinata.
Il nuovo materiale può essere prodotto a basso costo ed in modo più sostenibile, rispetto agli strumenti finora in uso contenenti fibre di polipropilene e schiuma di poliuretano.
Confidiamo di vedere presto nuovi sviluppi di questa straordinaria scoperta!