Il tradimento.

in ita •  7 years ago 

Nel lungo scorrere delle ore in quel supermercato abbandonato, mi sentivo sola, così quando era arrivato un soldato non ci avevo pensato più di tanto a stringere amicizia, forse per solitudine stavo abbassando le difese.
Si era rivelato tranquillo ed incline alla chiacchiera, e sbagliando io mi stavo fidando, mi aveva anche portato del cibo buono e genuino ed avevo smesso di mangiare quello che trovavo a caso rovistando nel supermercato. Al posto della carne essiccata e delle provviste sotto sale potevo mangiare qualcosa che lui andava cacciando ed il mio colorito stava migliorando, io mi occupavo di cucinare. Per quanto possa sembrare strano per una volta avevo un po’ di tranquillità ed addirittura cercavo di spazzare il posto e di renderlo decoroso, dopo aver accettato di vivere in un posto in decadenza, cercavo di ripristinare la vita ad una certa normalità.

Solo che la normalità non è per tutti, non è per gli spiriti liberi, non è per le aquile rapaci e solitarie drogate di libertà e sogni, come mi considero. E come si può immaginare i guai sarebbero arrivati e non da soli.

Una sera stavamo cenando, cena ottima addirittura mi ero specializzata a cucinare le cose e condirle con rosmarino e spezie che avevo preso nel supermercato. L’atmosfera era delicata, nell’oscura notte senza stelle, avevamo preparato il fuoco con tanto di legna e avevamo cucinato lentamente con lo spiedo i conigli che aveva cacciato. Era una carne saporita, giovane, veramente ottima.

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Cantavamo le canzoni imparate viaggiando e la brezza accarezzava la mia pelle, poi di solito facevamo un brindisi, ed a questo punto le cose, si complicarono.

E si complicarono veramente molto.

Aveva messo del veleno nel mio bicchiere e la cosa peggiore che, non l’aveva neanche messo bene, potevo vedere la sostanza viscida e violacea sotto la superficie del vino bianco. Il problema è che ovviamente mi voleva far brindare e dovevo liberarmi in qualche modo da quella situazione. Mi ero alzata di scatto sostenendo il suo sguardo e gli avevo detto: «Brindiamo all’onestà della nostra nuova amicizia » e gli avevo sputato tutto in faccia, fissando i suoi occhi che sembravano morti ed inespressivi.
Lo odiavo così tanto che non ci avevo pensato due volte a colpire con il collo del piede le sue gonadi, avevo gli stivali e si piegò in due per il dolore.

Iniziammo a picchiarci subito anche perché anche se non avevo fatto l’errore di colpirlo poco, il ragazzo aveva risorse inimmaginabili. Non ci stavamo risparmiando niente calci, pugni di tutto un po’ era un gioco al massacro in cui cercavo di pensare come chiedere aiuto, perché sebbene avesse ricevuto diversi pugni, oltre al calcio iniziale, continuava a provare a contrattaccare.

Ero scappata via schivando i suoi temibili attacchi scivolando sul fango umido e marrone, mi ero imbrattata di melma ma avevo raggiunto il vecchio corno dei vampiri. Lo avevo tenuto molto vicino ed avevamo attraversato mille avventure, e ora doveva liberarmi da questo pazzo che mi stava prendendo a calci sui fianchi.

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Cercavo di stare lontano dall’acqua perché sapevo che l’avrebbe inattivato, il mio assalitore cercava di trascinarmi verso l’acqua perché doveva aver riconosciuto il tipo di corno, quindi lui tirava e io spingevo in direzione opposta con tutta la mia disperazione. L’ultimo momento gli avevo pesino la mano e gli avevo dato l'ennesimo calcio buttandomi sul terreno che era duro e pietroso. All’inizio per il colpo contro il suolo ero rimasta senza fiato, ma dovevo fare in fretta il mio nemico si sarebbe presto ripreso. Avevo soffiato quindi il corno, con tutte le sue forze ed avevo pregato il cielo che i vampiri fossero rapidissimi come sempre lo erano stati.
Avevo invocato con tutte le mie forze la mia richiesta di aiuto, e leali come sempre i vampiri non tardarono a venire.

Sapevo che questa avventura sarebbe finita bene non appena vidi alcuni di loro apparire, il mio assalitore continuava a non vederli, ma continuava a picchiarmi e avrei perso i sensi molto presto se non fossero venuti a salvarmi.
Ero un misto di lividi e sudore e stavo veramente faticando ad andare avanti, speravo solo che fosse in qualche modo tutto finito al più presto. Sì era finito tutto in fretta, i vampiri si erano materializzati e lo avevano fatto a brandelli, potevo respirare, ma le cose sapevo non erano completamente finite dentro di me. Non poteva finire tutto così in fretta, sarebbe stato troppo facile, la mia travagliata esistenza non poteva trovare che angoli di pace, e finiti questi, ci sarebbe stata la battaglia. La sanguinosa guerra era sempre attorno a me, dentro di me, tormentosa e lacerante, per ora però chi veniva lacerato e fatto a pezzi era il mio nemico.

Lo avevano ridotto ad una carcassa sanguinante…
Bene un nemico ancora una volta era caduto, ma ci sarebbero stati altri mondi ed altri mostri da affrontare, e niente era sicuro per sempre. Ne avevo patito di questo tradimento ed avevo accusato il contraccolpo emotivo, infatti mi sentivo molto insicura e piangevo spesso. Avevo perso ancora una volta la direzione e giacevo apatica sulle mie coperte, credevo che questa astenia, fosse normale una sorta di leggera depressione, ma invece si sarebbe rivelato in qualcosa di molto peggio.


Le immagini sono di mia proprietà o scaricate da pixabay.com o pexels.com



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To, @drago18121996

Beautyfull photography.....

Keep it up✌

So beautiful!

Lovely...thumbs up!