Andate a lavorare vagabondi!
Lo scorso anno, per circa 7 mesi, ho vissuto guadagnandomi da vivere chiedendo l'elemosina davanti ai supermercati, prima di dedicarmi ad altro.
Ieri uscendo da un negozio mi sono ritrovato l'immancabile africano intento a chiedere qualche moneta e come spesso faccio, gli ho dato quello che potevo, con lo spirito di condividere quel poco che ho con chi è meno fortunato di me.
Salutato con una pacca sulle spalle il "collega africano" mi si è poi avvicinato un italiano e con un modo di fare sgarbato e rude mi ha detto:
"è colpa di gente come te se continuano a esserci fannulloni che invece di andare a lavorare si mettono davanti ai negozi a rompere le scatole, se tutti facessero come me che non do mai niente andrebbero a lavorare come tutti gli altri".
Generalmente non amo reagire in maniera sgarbata e scomposta agli insulti, visto che nella mente di quella persona io ero complice di questo "crimine" chiamato mendicare; semplicemente gli ho risposto con serenità e sorriso sulle labbra, non facendomi inquinare dalla sua negatività e non permettendogli di mettermi in uno stato emozionale negativo.
Innanzitutto non credo che noi dobbiamo giudicare nessuno.
Un giorno un tale ebbe a dire: "chi è senza peccato scagli la prima pietra", ad occhio e croce penso che avesse ragione.
Se giudicare è sbagliato di per sè, farlo per partito preso è anche peggio perchè non conosciamo nulla dell'altro, la sua storia personale e le ragioni che lo portano a "delinquere", cioè a chiedere qualche spicciolo davanti ad un negozio.
Gli "avvocati dell' andate a lavorare", forse vivono su di un altro pianeta e non realizzano che non c'e' lavoro per tutti; secondo la loro logica chi non lavora è semplicemente uno sfaticato che non ha voglia di far niente, in alcuni casi può anche essere vero, ma rimane il fatto che non c'e' materialmente lavoro per tutti e qualcuno per forza di cose deve rimanere a piedi.
Smettere di fare l'elemosina dunque non risolve il problema.
Certo se nessuno donasse niente i mendicanti smetterebbero di stare davanti ai negozi, ma sarebbe meglio?
Normalmente, salvo eccezioni come il mio caso o altre situazioni come alcuni zingari, chi fa quel genere di mestiere non ha molte altre possibilità, lo fa semplicemente perchè non ha alternative.
Se non gli si da l'opportunità di "sbancare il lunario" piazzandosi, berretto alla mano davanti ad un supermercato, è molto probabile che per sopravvivere arriverà a fare di peggio, come rubare o spacciare.
Quando dono qualche spicciolo mi rallegro perchè so che sto rendendo la società in cui vivo più sicura. Penso che sia meglio un mendicante in più, piuttosto che potenziale delinquente che per ironia della sorte potrebbe venire a rubare in casa mia.
Abbiamo voglia di dire: "vai a guadagnarti da vivere onestamente, trovati un lavoro", ma se non lo si trova e si proibisce anche l'attività da mendicante, anche una persona di sani principi sarà indotta a cadere in comportamenti criminosi; la lotta per la sopravvivenza porta anche a questo.
Spesso vedo una criminalizzazione del fenomeno, ma la persecuzione tramite leggi non risolve il problema di fondo, delle persone che vivono in quella situazione, anzi lo aggrava in un processo degenerativo non utile alla società.
Oltretutto abbiamo pur sempre il libero arbitrio e anche se, molti di essi sono eccessivamente insistenti nello loro richieste, abbiamo pur sempre la possibilità di non esaudire e loro richieste.
Noi vuoi dare nulla? Non se obbligato a farlo, magari avrai le tue buone ragioni, magari motivazioni migliore delle mie che mi sento di dare quando posso.
Ma se non si vuole dare, bisogna dare l'opportunità a chi vuole donare di poterlo fare; io sono per condividere le ricchezze e per questo che amo donare qualcosa agli altri.
Per poter donare occorre avere qualcuno che chiede.
Dunque quando allungo le mie monete penso di fare innanzitutto un gesto altruistico, un favore alla persona e dunque alla società nel suo insieme; allo stesso tempo lo ringrazio perchè mi permette di donare e sentirmi così bene con me stesso, sapendo di aver aiutato un bisognoso.
Donare qualcosa agli altri è un gesto “d’amore circolare".
Facciamo del bene agli altri e anche a noi stessi.
Condividere è un gesto di generosità e di umanità.
Spero che questa nostra società che ci stimola costantemente ad accumulare ricchezze per noi stessi e a competere con i nostri simili, possa cambiare il più rapidamente possibile e "convertirsi" in una nuova, dove i valori e gli ideali di condivisione e amore reciproco abbiano la meglio.
Buone donazioni a tutti.
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Bel post, un po' di amore in più farebbe bene a questo mondo...
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Condivido!!
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Ciao, prima di tutto la foto è fortissima, come sono riusciti a caricare all'inverosimile!! Comunque sono d'accordo in parte a ciò che hai detto, perché io dono molto, ma cose che possono essere utili alle famiglie meno abbienti della mia città, portando vestiti, scarpe ed altri generi di cui hanno bisogno, anche alimentari e poi vengono distribuiti ogni lunedì mattina a chi più ha bisogno. Dare la moneta invece no, a parte l'estrema insistenza, sono più d'accordo con il passante che ti ha detto quella frase, perché tanti lavori nessuno ha voglia di farli e guadagnare poco, l'elemosina frutta molto di più. C'è un ragazzo ogni venerdì mattina al mercato della mia città che chiede costantemente ed insistentemente l'elemosina. Questo ragazzo ha "cambiato" le monete elemosinate presso un banco di vendita carne e polli allo spiedo per un totale di 300 euro, il tutto in unica mattinata perché il mercato alle 13.00 massimo viene sbaraccato. Inoltre, visto con i miei occhi, è entrato in chiesa e cercava di scassinare l'elemosina delle candele con me che lo guardavo. Del bottino ottenuto, è stato visto nel negozio Tim in paese, a comprarsi un cellulare tra i più costosi. Una signora che, pensando di fare un gesto carino, invece che dei soldi gli ha offerto del cibo appena acquistato, pensando di fare cosa gradita, è stata mandata via in malo modo dal mendicante che non lo voleva, preferiva i soldi. Quindi se i miei soldi servono per l'uso sbagliato, io non ne do, se non ho la certezza che servano loro per mangiare o sopravvivere. Non è con un cellulare nuovo che si sfamano di sicuro! Molti altri invece li usano per acquistare droga o sigarette e non cibo, allora di nuovo non sono d'accordo nel dare loro la mia moneta.
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Ciao quello che dici si è vero.
Io avendolo fatto per 7 mesi e avendo avuto tantissimi contatti con altri che fanno lo stesso so riconoscere chi è li perchè non ha alternative e chi non appena prende 2 spiccioli entra per comprarsi una birra o le sigarette.
Ognuno ha le sue giuste motivazioni nel dare o non dare, dare spiccioli o dare un contributo in cibo
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Quando lo facevo mi chiedevo: ma perchè usano buona parte di quello che guadagnano per comprare birra e sigarette? In quel periodo dormivo dove capitava, in un parco, in stazione, la mattina spesso sentivo il mal di schiena, lavarsi, mangiare era tutto complicato e mi sono reso conto che quando non si ha disponibile il minimo necessario allora diventa quasi normale "dimenticare" la propria situazione di disagio prendendosi una birra che lenisce le difficoltà.
Quando si ha una vita di disagi purtroppo si cade più facilmente nelle scappatoie di alcool e droga.
Se la società provvedesse a dare ad ogni essere umano un minimo di benessere l'utilizzo di sostanze stupefacenti diminuirebbe in maniera considerevole.
Ricordo in particolare un ragazzo marocchino eravamo molto amici, lui beveva sempre, aveva perso il lavoro e si sentiva in colpa perchè non riusciva a mandare soldi a casa alla famiglia e dormiva in macchina, nei pochi momenti che era calmo capivo che era una persona buona, ma quando si è in una situazione di grande disagio diventa difficile gestirsi e diventa facile dimenticare tutto bevendoci sopra. Non voglio giustificare questi comportamenti, ma purtroppo la società non aiuta i più deboli che sono i primi a cadere nella trappola delle sostanze stupefacenti.
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In sostanza condivido quanto da te detto nel post; mendicare tanto per cominciare non significa delinquere (la richiesta comunque, non deve essere insistente), e fare la carità è sempre un bel gesto a prescindere da parabole e testi sacri. Del resto come hai osservato è sempre meglio chiedere l'elemosina che commettere furti e altri reati per sopravvivere. Quello che forse non capiscono le persone come il signore che fa un simile commento, è che il problema vero spesso non è la non-volontà di lavorare, bensì la mancanza del lavoro. E basta con la solita retorica che chi vuole lavora, perchè assodato che ci sono anche quelli che la usano come scusa, non credo che milioni di disoccupati in Italia siano tutti mammoni e scansafatiche. Il problema è soprattutto nella politica, che fino ad ora non ha mai affrontato in modo efficace la questione dell'immigrazione incontrollata (che non significa rimandarli tutti nei loro paesi, ma nemmeno accoglierli tutti sempre e comunque, come se avessimo un altro pianeta al posto di una piccola nazione) e del lavoro. Quanto a quest'ultimo punto, la corruzione e la cultura di anti-riconoscimento della giusta retribuzione, peculiarità tipicamente italiane, hanno favorito il precariato e il lavoro in nero, che oltre a non essere legale è teatro dei più vergognosi sfruttamenti per quattro soldi. Ecco, io piuttosto che farmi sfruttare da questi approfittatori preferirei mendicare, ci guadagnerei sicuramente di più in termini economici e in dignità.
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L'altro giorno due signori vanno al ristorante e uno di essi notando che i camerieri erano tutti stranieri ha commentato: gli italiani non hanno più voglia di lavorare.
L'altro signore ha risposto: mio figlio è andato a Londra a lavorare, a fare il cameriere....
Forse il problema come dici tu non è la mancanza di voglia di lavorare ma le condizioni contrattuali a cui il lavoratore in Italia è sottoposto che invoglia i giovani ad andarsene.
Molti imprenditori approfittano in modo scorretto del bisogno delle persone di lavorare.
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E' un problema, quello della richiesta dell'elemosina, che non si risolve certamente con un "andate a lavorare", per tanti motivi, perché in ogni caso non si trova così facilmente il lavoro, come i generici e faciloni benpensanti credono, ma lo fanno anche e soprattutto per rafforzare le loro teorie, che spessissimo fanno acqua da tutti i punti di vista.
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Si crede a ciò che fa comodo, il problema è che in quella maniera non si comprende il mondo in cui viviamo e si rafforzano i propri preconcetti che non aiutano nè chi li ha, ne' la società
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