Siete mai finiti in uno schema Ponzi? Io quasi...

in ita •  7 years ago  (edited)

Schema Ponzi: sono pressochè certo che la maggior parte di voi sarebbe in grado di spiegare meglio di me di cosa si tratta, ergo permettetemi di prendere in prestito la definizione di Wikipedia e del Dizionario di Economia e Finanza della Treccani:

Modello economico di vendita truffaldino che promette forti guadagni alle vittime a patto che queste reclutino nuovi "investitori", a loro volta vittime della truffa.

Ultimamente chi segue il mondo delle cryptovalute ne ha sentito parlare spesso (il caso più celebre è forse quello di Bitconnect), ma diversi anni fa anche io rischiai seriamente di finirci dentro. Come? Beh se avrete voglia di leggere, questa è la mia storia...

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Mercoledì

Correva l'anno millenovecentoequalcosa, non ricordo di preciso; la moneta era ancora la lira ed io, poco più che un ragazzino. Avevo cominciato a lavorare da un paio d'anni, ma proprio non potevo ritenermi contento : la paga era troppo bassa, gli orari troppo sballati e la soddisfazione troppo scarsa.
In un giorno come tanti, a fagiolo sembrò capitare la telefonata di D., uno stretto familiare:

Ciao F., ho sentito tua mamma e mi ha detto che stai cercando un nuovo lavoro... Si da il caso che io abbia proprio ciò che fa per te! No, guarda, non farmi domande per telefono, ti dico solo che c'è da guadagnare tanto e velocemente: ci vediamo lunedì alle quattro davanti a Talposto e ti spiego tutto.

Non servì a nulla insistere, la regola era ferrea: per telefono nessuna informazione! Non mi restava che recarmi lunedì all'appuntamento; del resto si trattava di uno stretto familiare, confidavo nel fatto che non mi avrebbe proposto nulla che mi facesse rischiare un soggiorno a San Vittore o Regina Coeli.
Durante i giorni rimanenti non pensai all'appuntamento e alla promessa di soldi facili in breve tempo...
No, bugia. Ci pensai eccome! Avevo poco più di vent'anni e già sognavo una svolta che mi rendesse ricco. A dire il vero contavo i giorni, mi fidavo di questo parente ed ero sicuro che se mi aveva contattato per farmi una proposta del genere qualcosa di grosso stesse bollendo in pentola.

Lunedì

Come da indicazioni ero vestito di tutto punto. Arrivai persino in anticipo di una ventina di minuti, solo che faceva caldo e io in giacca e cravatta mi stavo letteralmente sciogliendo.
D. per fortuna non mi fece aspettare molto e appena mi vide fece un cenno da lontano affinchè lo seguissi all'interno di uno lussuoso condominio.
Aveva appena suonato ad un campanello, rispondendo con familiarità alla richiesta di identificarsi dall'altro capo del filo, quando lo raggiunsi:

  • Non ti preoccupare, non posso dirti nulla, ma sto per farti parlare con una persona che ti offrirà un lavoro con cifre da capogiro...

In ascensore feci brevemente mente locale: ero vestito in giacca e cravatta per parlare con una persona che mi avrebbe offerto un lavoro, che mi avrebbe reso ricco in poco tempo e del quale D. non poteva parlarmi di persona... Iniziavo ad essere praticamente certo che dietro la porta sarei stato costretto a baciare le mani ad un discendente di Al Capone.

Dopo una breve attesa nella sala antistante, giunse finalmente l'ora di far luce sul mistero: D. mi fece strada dentro l'ufficio di R., un uomo sulla cinquantina, abbastanza basso, panciuto e con pochi capelli in testa.

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R. accolse D. come un eroe: i due si abbracciarono e si scambiarono convenevoli per un paio di minuti. Quando il mio imbarazzo stava per raggiungere il livello più alto, D. si decise a presentarmi e l'uomo mi accolse con una poderosa stretta di mano:

Le piacerebbe guadagnare tanti soldi? No aspetti, non mi risponda... Cambio la domanda: mi dica la macchina dei suoi sogni... Anzi, meglio ancora: ha visto la Mercedes parcheggiata qui sotto? Quella è mia! E se le dicessi che entro fine anno anche lei potrebbe permettersela cosa mi risponderebbe?

Una raffica di domande che non ricordavo dai tempi di Telemike. Che poi se c'era una cosa della quale non me ne era mai fregato nulla, erano le macchine!

Lei è un ragazzo sveglio, si vede! La nostra società ha bisogno di ragazzi in gamba, ultimamente sono capitati dei soggetti che... guardi, non le sto a qui a dire, ma meglio perderli che trovarli! Poi D. mi ha parlato molto bene di lei, sono sicuro che insieme lavoreremo bene.

Mi sarei voltato a cercare lo sguardo del mio parente, se non fosse stato che pochi minuti prima si era allontanato con la scusa di rispondere ad una telefonata. Ed io, tutto sommato, sarei stato anche grato dei complimenti e della bella presentazione, ma a quel punto non avevo ancora capito che cosa avrei dovuto fare per intraprendere quella carriera cosi foriera di soddisfazioni economiche.

Beh, questo glielo spiegheranno meglio Domenica, a Milano; la nostra Società organizza puntualmente dei raduni per le nuove reclute, ma deve darmi la conferma adesso... Sa, i posti sono limitati e vanno a ruba!

Era stato come trovarsi in mezzo ad un tornado, senza nulla a cui appigliarsi. Non potei che confermare la mia adesione e accettare il suo arrivederci a Domenica. Dopo dieci minuti D. magicamente riapparve, scusandosi per essere stato trattenuto. Casualmente entrò proprio durante i saluti finali.

Domenica

L'incontro era previsto nella sala riunioni di un grande hotel; venimmo disposti a semicerchio, ognuno seduto accanto al proprio reclutatore, mentre davanti a tutti campeggiava un cartello con l'indicazione del nome.
Dopo un breve filmato introduttivo sulla Società "leader nel campo delle assicurazioni", era previsto che prendessero la parola diversi rappresentanti della stessa: ognuno di loro veniva indicato, oltre che da nome e cognome, anche da un numero, ad identificare la posizione all'interno dei ranghi; una sorta di grado militare, che cresceva in scala numerica parallelamente all'importanza del singolo soggetto.

Prima di iniziare il discorso vero e proprio ognuno di questi personaggi era stato istruito ad introdursi urlando un "Buongiornooooooo", al quale tutti si sentivano in obbligo di rispondere con un sorriso e un applauso.
E così, dopo questo teatrino, mentre alla Posizione 3 fu assegnato il compito di spiegare quanto fosse importante a livello sociale il lavoro che avremmo svolto (vendere assicurazioni), alla Posizione 7 toccò ricordarci che non era possibile vendere qualcosa che non si fosse acquistato per primi, mentre dalla Posizione 9 in poi si cominciò a parlare di soldi:

Arrivate a 3 polizze vendute e scalerete alla Posizione 2! Inoltre la Società vi riconoscerà un milione di lire come premio! E non è tutto: presentate qualcuno e avrete il 10% riconosciuto sulle sue vendite e il 5% su tutti quelli che presenterà a sua volta.

Naturalmente ci venne spiegato che era solo l'inizio: più polizze avremmo venduto, più saremmo saliti di grado, guadagnando su tutti quelli che stavano sotto di noi.
Ma il bello doveva ancora venire: dopo una breve pausa avrebbe preso la parola lui, la star assoluta e indiscussa della serata: la Posizione 33! Era colui il quale aveva tanti di quei soldi da non riuscire più a contarli; possedeva case, yacht, quadri, gioielli. Era paragonabile ad uno dei megadirettori galattici della saga di Fantozzi, un essere quasi mitologico del quale alcuni narravano gesta incredibili e miracolose!

La suspance in sala in attesa della sua performance era palpabile: nessuno osava emettere un fiato e tutti erano in trepida attesa di scorgerne un braccio, una ciocca di capelli o il luccichio del Rolex.
E finalmente, accompagnato da una musica trionfale, arrivò! Era un uomo sulla settantina, in perfetto completo grigio e agghindato da collane e anelli luccicanti; era l'unico dei presenti a potersi permettere di non indossare la cravatta!

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Con un gesto della mano fece tacere la musica e attaccò il suo monologo, del quale ricordo pochissimo oltre alla sensazione di brividi che metteva udire la sua voce.
Invitò tutti a comporre da subito una lista di potenziali clienti a cui telefonare, spulciando nella rubrica dei propri cellulari, ma due cose del suo delirio mi rimasero impresse più di altre: l'invito a girare i tacchi di fronte a clienti con problemi personali (alla faccia dell'utilità sociale del nostro lavoro) e quello a firmare i moduli per l'acquisto della nostra prima polizza (autointestata) non appena avesse smesso di parlare.
Alla fine si giunse finalmente al momento clou di tutta la riunione, quello che racchiudeva il senso di un'intera giornata.
La Posizione 33 ci avrebbe concesso l'onore infatti di porci personalmente la domanda delle domande:

Signor F., accetta la sfida?

A rispondere "no" fummo solo in 2. E mentre per ogni risposta affermativa erano riservati applausi scroscianti e grida di giubilo, a noi toccarono sguardi di compassione e un incredulo silenzio accusatorio.

E così, mentre a tutti venivano distribuiti i moduli da firmare per l'acquisto della prima assicurazione, fui raggiunto da R. che mi dimostrò tutto il suo disappunto per aver rinunciato a quell'opportunità.

Epilogo

Come scoprii solo in un secondo momento la partecipazione alla conferenza non era gratuita, e D. venne a chiedermi, per conto di R., di saldare il conto di centocinquantamila lire. Allora pagai, oggi li manderei tutti a quel paese.

D. passò, dopo circa un mese, a lavorare per una Società concorrente, che gli promise il passaggio alla Posizione 2. Che io sappia non ha mai incassato i soldi del bonus previsti e dopo qualche mese cambiò definitivamente lavoro.

R. non parlò mai più con D. dopo il tradimento, e di lui non ho altre notizie.

Io cambiai lavoro dopo circa un anno, poi ne cambiai altri due, e alla fine trovai quello attuale, che svolgo da circa quindici anni.

Se siete arrivati fin qui, grazie!

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Grazie per questo tuo post.
Avevo sentito parlare dello schema Ponzi, ma non avevo letto niente di coisì dettagliato e ben spiegato.
Mi è capitato di parlare di Steemit, e mi sono sentito rispondere letteralmente " Cazzate!!! è lo schema Ponzi.
Non sapendo esattamente cosa fosse lo schema Ponzi, non ho saputo controbattere correttamente.

Grazie a te per il commento, sono contento che tu l'abbia trovato utile :)

Ebbene sì, è successa una cosa simile anche a me...

Qualche anno addietro un cugino di secondo grado mi contattò su Facebook dicendo di volermi mostrare un nuovo progetto a cui stava lavorando. Ovviamente, era "troppo difficile da spiegare in chat" e mi invitò ad incontrarlo il lunedì successivo.

Andai da lui e, insieme ad alcuni suoi amici, andammo a quella che sembrava una convention in una sala riunioni in un albergo lì vicino.
L'ingresso, ovviamente, era a pagamento, ma quel mio cugino pagò per me.

Ci mettiamo tutti seduti e, a turno, alcuni ragazzi molto giovani iniziano a presentare questa straordinaria opportunità di guadagno inerente la vendita di un caffè a base di un particolare fungo dalle incredibili proprietà (ometto volutamente i nomi dell'azienda e del fungo in questione per evitare problemi).

Successivamente, altre persone iniziano a raccontare di come questo favoloso prodotto li abbia aiutati a risolvere i più disparati problemi medici e di come abbiano trasformato questa attività in un vero e proprio lavoro.

Dopo tutti questi racconti, finalmente inizia la parte "interessante": il funzionamento di questo sistema.

Stavano quasi per convincermi, lo ammetto. Dopotutto, il network marketing può essere un'attività remunerativa e, oltreutto, assolutamente legale in Italia. Ma...
Per entrare a fare parte di questa opportunità, era necessario iniziare con l'acquisto obbligatorio di un kit. Acquisto, oltretutto, da rinnovare ogni mese.

Siccome non mi andava di sborsare un minimo di 60€, dissi che avrei valutato la possibilità di entrare ma avevo bisogno di tempo per pensarci.

Inutile dire che quella fantomatica azienda dai prodotti così miracolosi ora si trova in mezzo a numerose controversie. Onestamente, pur avendo rivisto ancora quel mio cugino, non abbiamo più parlato di questa storia ma immagino abbia cambiato lavoro.

Schemi simili, credo che anche il mio parente non fosse in mala fede... era stato semplicemente abbindolato anche lui

  ·  7 years ago (edited)

Anch'io da giovane sono cascato in una truffa simile, c'erano ancora le lire e da pochi anni avevano eliminato i miniassegni (te li ricordi?). ;)

È proprio vero il detto

sbagliando s'impara.

Ciao, grazie del racconto: ti seguo con piacere!

Ciao! Grazie a te per essere passato e aver lasciato un commento. Purtroppo sembra che queste bande di brave persone abbiano coinvolto molta gente. I mini assegni non ho fatto in tempo a viverli a pieno, ero ancora un infante, ma ne ho sentito parlare dal mio babbo :)

Complimenti per aver saputo restare con i piedi a terra. E grazie del racconto, molto istruttivo.

Grazie a te per il commento :)

mi è piaciuta la storia... complimenti

Grazie molto gentile

Storia, purtroppo, molto frequente. Gente senza scrupoli che approfitta del bisogno di lavoro delle persone...
Hai fatto bene a dire NO!

Dopo qualche mese D. mi raccontò di aver incrociato alcuni degli iniziati presenti alla riunione, in giacca e cravatta a chiedere qualche nome da poter contattare, perché non ce la facevano a pagare la rata dell'assicurazione che si erano auto-intestati... Si, direi che il mio sesto senso quella volta mi salvò... Grazie per il commento :)

Ahahah... che storia!
Una volta ci sono cascato anche io...
Grazie, mi hai fatto divertire e ricordare...

Grazie a te, contento che ti sia piaciuta :)

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