C'è stato un tempo in cui non esistevano le boutique di pret-à-porter e tantomeno le grandi catene di moda a basso prezzo>
E questo è il tempo narrato da Bianca Pitzorno in questo gradevolissimo romanzo, la cui giusta definizione, a mio parere, è "delizioso".
E' proprio una sartina a giornata a raccontare questa storia, anzi, una serie di storie di cui lei è protagonista diretta o indiretta, proprio attraverso il suo umile lavoro che la mette a contatto con tante persone di classi sociali tanto più elevate della sua.
La ragazza è rimasta orfana a cinque anni ed è stata cresciuta dalla nonna, unica parente che, insieme a lei, è sopravvissuta a un'epidemia di colera.
Siamo in una piccola città del nord Italia, nei primi anni del '900.
La sartina impara a cucire e ad usare la macchina da cucire, regalo di una ricca cliente, ma è anche curiosa e consapevole, coscienziosa e desiderosa di migliorare la sua condizione con impegno e perseveranza.
La sua cliente preferita, in certo qual modo anche amica, è la signorina Ester, la cui sfortunata vicenda matrimoniale fa aprire gli occhi alla sartina sul vero significato dell'amore.
E poi c'è la famiglia Provera che nasconde un bizzarro segreto che riguarda proprio gli abiti delle due ragazze da marito.
Ma c'è anche Zita, la poverissima vicina di casa e sua figlia Assuntina.
E c'è Miss Lily Rose, disinvolta e anticonformista americana.
E infine c'è l'inquietante famiglia Dal Sorbo e il suo giovane rampollo, Guido, che si innamorerà della ragazza.
Tutte queste vicende, con le storie che si intrecciano in una provincia pettegola e bigotta, vengono narrate dall'autrice in modo magistrale, tanto che sembra di vivere con la sartina la sua storia di vita, quella di una ragazza che ottiene l'indipendenza e il rispetto e che sa affrontare le tempeste della vita.
Nello stile perfetto di Bianca Pitzorno, vicende ricche di sentimenti, ma anche di forza della ragione.
Lettura imperdibile.