Cathy: un amore a quattro zampe.

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Ho voluto il cane fin da piccola, l’ho pregato e cercato in tutti i modi. La mia non era una semplice richiesta come fanno quasi tutti i bambini, no...la mia era una vera e propria necessità.

Riportavo qualsiasi tipo di cane di qualsiasi età e mi vedevo costretta a toglierlo, me lo avrebbero fatto prendere da grandicella, prima di allora non c’era verso, potevo riportare anche un intero zoo.

E così è stato. Il mio primo cane è arrivato al mio diciannovesimo compleanno e non un cane qualunque ma quello che volevo con tutta me stessa: una cockerina fulva.

Sono andata a sceglierla e lei era là a tre mesi che mi guarda composta, è stato subito amore.

Il cocker va detto ha un carattere molto particolare, non lasciatevi ingannare da quello sguardo languido e quelle orecchie pendenti: ha un bel caratterino che da del filo da torcere e non è assolutamente adatto per i bambini.

Completamente lontana dalle regole e dai rimproveri, è sempre stata prima donna lei.
Non c’è stato verso di educarla faceva esattamente di testa sua. Ci ho provato a piegarla fino allo stremo ma niente dopo 9 anni posso dire che ha vinto lei.

La sua caratteristica che ha avuto fin da piccola è che per farsi accarezzare prendeva in bocca qualsiasi cosa le capitasse a tiro: peluche, cellulare (si cellulare), petali, vestiti.

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Portarla in giro poi era un vero e proprio show, il guinzaglio (questo sconosciuto) lo mordeva fino a romperlo e il veterinario l’ha accettato dopo anni, adesso almeno può vaccinarla e controllarla senza doverla anestetizzare.

Ci ha stravolto la vita e non riesco a capire come siano riusciti a passare 9 lunghi anni.
Si iniziano a vedere i primi peli bianchi in controluce ma ha ancora l’energia di un cucciolo. Non è più così esuberante certo, ha iniziato a calmarsi, non so se è un bene o un male.

Lei è in tutto e per tutto il quarto componente della famiglia, fa parte del pacchetto ormai. Nonostante il suo caratterino, ci siamo affezionati tutti a lei a quel modo di farti le coccole scuotendosi tutta (non avendo la coda scuote tutto il bacino). Quando si distende posiziona le gambe posteriori in un modo particolare che ho visto fare solo a lei. Insomma è la nostra Cathy.

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Il nome non è casuale: Cathy è il diminutivo di Catherine, protagonista del libro Cime Tempestose di Emily Bronte. E’ stato il mio libro preferito per tanto tempo, lo è tuttora in realtà. Quando è arrivata la cagnolina l’avevo letto da poco, ero ancora totalmente immersa in quella lettura e darle quel nome è stato un processo quasi automatico, mi è sembrato un obbligo visto quanto avevo adorato quel libro, quei personaggi, quella storia d’amore così sofferta e controversa.

Il mio cane, così altezzoso e orgoglioso sembra aver ereditato il carattere della protagonista del libro, c’è qualcosa di suo in quell’atteggiamento canino, che altrimenti non mi spiegherei.

Cito il passaggio più bello del libro, sono parole meravigliose:

“Le mie grandi sofferenze in questo mondo sono state quelle di Heathcliff, e le ho viste e vissute tutte fin dal principio; il mio pensiero principale nella vita è lui. Se tutto il resto morisse, e lui rimanesse, io continuerei ad esistere; e se tutto il resto continuasse ad esistere e lui fosse annientato, l'universo si trasformerebbe in un completo estraneo: non ne sembrerei parte. – Il mio amore per Linton è come il fogliame nei boschi: il tempo lo cambierà, ne sono consapevole, come l'inverno cambia gli alberi. Il mio amore per Heathcliff somiglia alle rocce eterne che stanno sotto quegli alberi: una fonte di piacere ben poco visibile, ma necessaria.
Nelly, io SONO Heathcliff! Lui è sempre sempre, sempre nella mia mente: non come una gioia, non più di quanto io lo sia per me stessa, ma come il mio stesso essere. Quindi non parlare più di separazione: non è possibile.”