[ continua da: Parte 1 ]
Per i più fortunati, la storia di ieri si conclude qui: una telefonata mattutina dalla reception, o un citofono che vi farà saltare dal letto…et voilà! La valigia, splendente e più riposata di voi, attende scodinzolante dietro la porta.
Ma se su quel “volo successivo” non ci fosse il vostro bagaglio?
La giornata prenderebbe un’altra piega.
La prima informazione che vi era stata data al desk era di telefonare al numero cerchiato alla meno peggio dalla penna della signorina, nel caso si volesse avere notizie aggiornate. Componete il numero: se la sfortuna non vi si accanisce contro, una voce vi risponderà. Se vi rispetta, ma non troppo, la voce risponderà in un’altra lingua. Nel caso aveste un karma da espiare, risponderà un messaggio automatico possibilmente in un altro idioma. Consideriamo la prima ipotesi.
Ciò che può fare il vostro interlocutore adesso, è verificare gli aggiornamenti sul vostro bagaglio in un database, credo unico, il worldtracer.aero. In realtà avreste potuto controllare anche voi se aveste osato effettuare una ricerca su internet, poiché è accessibile da quasi tutte le pagine web dei vettori aerei.
Adesso, gli scenari che vi si potrebbero presentare sono i seguenti:
- Il bagaglio risulta già arrivato all’aeroporto di destinazione.
- Il bagaglio è rintracciato ma, per qualche motivo, non è ancora stato imbarcato su un volo successivo.
- Il bagaglio non è stato ancora rintracciato.
Per esperienza personale, vi dico che è piuttosto difficile ottenere informazioni dopo così poco tempo: ad ogni modo, nel caso si verificassero le opzioni 2 o 3, si paventa l'ipotesi tangibile che il vostro bagaglio possa non arrivare in giornata.
Ora, poniamo il caso che il vostro bagaglio a mano (sempre che ne abbiate uno) contenga esclusivamente attrezzatura cine-fotografica poiché state affrontando un viaggio nelle lande dell’estremo Nord, dal quale vorreste tirarci fuori un prodotto (un video, delle foto…) da presentare ad un web contest.
Questo significherebbe non avere a disposizione alcun ricambio.
Partiamo da un assunto:
La responsabilità del bagaglio registrato è comunque del vettore, anche se il suo comportamento è esente da colpa.
In tali situazioni dunque, vi viene in soccorso il Regolamento (CE) n.889/02 che prevede anche la possibilità d’acquisto, nel Paese di destinazione, di beni di prima necessità, per un massimo di 1131 DSP (Diritti Speciali di Prelievo. Per approfondimenti, consultare il sito del Fondo Monetario Internazionale).
Una volta acquistati questi prodotti (strettamente di prima necessità), occorre conservare scontrini e fatture da presentare al vettore, se non erro entro i ventuno giorni successivi, per ottenere un rimborso.
Attenzione però alle politiche delle varie compagnie aeree che, su questo dato, potrebbero variare nelle percentuali.
Fiduciosi, vi limitate comunque ad acquistare soltanto un necessaire: questo, sia perché dentro di voi campeggia una vocina che sussurra “il bagaglio sarà già arrivato in stanza, tranquillo, la fortuna ti è debitrice”, sia perché essendo da qualche parte dell’estremo Nord, il negozio più vicino si trova a diversi chilometri di distanza.
Inoltre, mentre fuori una tormenta artica spinge il termometro ben sotto lo zero, voi indossate ancora i vestiti adatti alle miti temperature italiche.
Non per ultimo, e questo vi fa onore, perché eticamente non volete effettuare una spesa che ritenete superflua, dato che il bagaglio dovrebbe già essere sulla via del ritorno.
Neanche a dirlo, in hotel non vi aspetta nessuna valigia così, sentendovi un po’ traditi, tornate a comporre quel numero. Da qui, circondati da carte d’imbarco, talloncini vari e P.I.R., comincerà un walzer multimediale che, verosimilmente, comprenderà:
- telefonate al “Lost&Found” (per sicurezza, a quelli di entrambi gli aeroporti)
- e-mail al vettore per la denuncia dell’accaduto
- e-mail per l’apertura della pratica di sinistro, nel caso in cui aveste sottoscritto una polizza assicurativa complementare al momento dell’acquisto del biglietto
- e-mail per l’apertura di un’altra pratica di sinistro nell’ipotesi in cui, nella diffidenza della partenza, pochi istanti prima del check-in avete ceduto alla tentazione di farvi “insalsicciare” il bagaglio dal nastro verde fosforescente che, oltre a renderlo riconoscibile anche dalle altre galassie, fornisce una protezione supplementare sulla mancata consegna, lo smarrimento o il danneggiamento
A tutto questo, alternerete frenetiche e fiduciose ricerche su worldtracer, nella speranza di conoscere il destino del vostro fedifrago bagaglio ma, soprattutto, nell’attesa di capire cosa ne sarà del vostro tanto agognato viaggio.
Dopo un’intera mattinata trascorsa al computer, sarà lecito adesso porsi una domanda: era proprio necessario arrivare fino al Circolo Polare Artico per metter su un ufficio?!
[ continua... ]