Con “100 anni di scissioni. Storia della sinistra italiana” vogliamo mostrarvi tutte le scissioni e unioni avvenute tra il 1892 e il 2017 nella sinistra italiana.
In questo primo articolo tratteremo il periodo storico che va dal 1892 al 1971:
È passato poco più di un secolo dalla prima scissione del primo vero partito della sinistra nella storia Italiana.
Per non cadere in un brutto errore di informazione è certamente corretto e opportuno dire che, quella del 1912 non fu una vera e propria scissione ma una espulsione di tre membri del Partito Socialista Italiano che diviso sulla guerra in Libia si riunì per discutere le divisioni interne al partito, giungendo alla soluzione. Dalla “scissione” del Partito Socialista Italiano nacque il Partito Socialista Riformista Italiano (PSRI) fondato da Leonida Bissolati.
Lo scenario nel Partito Socialista Italiano cambiò nuovamente nel 1921 a Livorno, la minoranza più a sinistra decise nel XVII Congresso tenutosi a Livorno di scindersi, dando vita con Gramsci al Partito Comunista d’Italia.
Nel 1922 si registra un’altra scissione all’interno del Partito Socialista che porterà alla nascita del PSU (Partito Socialista Unitario) formato da socialisti riformisti, dove spiccano i nomi di Giacomo Matteotti, Filippo Turati, Sandro Pertini e Giuseppe Saragat.
Nel 1947 l’ala riformista del PSI con a capo Giuseppe Saragat si stacca dal partito in contrapposizione alle politiche di Pietro Nenni, evento che passerà alla storia come “scissione di Palazzo Barberini”.
Saragat formò così il Partito Socialista Democratico Italiano (PSDI).
Nel contempo il Partito Comunista Italiano e il Partito Socialista Italiano diedero vita alla federazione del Fronte Democratico Popolare (FDP) successivamente dissoltosi nel 1948, anno in cui nacque l’Unione dei Socialisti italiani (USI in seguito UDS).
Nel 1964 una nuova scissione all’interno del Partito Socialista Italiano, dovuta alle divergenze di una parte del partito riguardo le elezioni del 1963, diede vita al Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (PSIUP) che si dissolse nel 1972 ed in gran parte confluì nel PCI, la minoranza che decise di non ricongiungersi con il Partito Comunista Italiano formò il Partito di Unità Proletaria (PdUP).
Nel 1966 una nuova svolta ebbe vita con la fusione dopo due decenni, del Partito Socialista Italiano e del Partito Socialista Democratico Italiano che andò a formare il (PSI-PSDI Unificati), meglio conosciuto come Partito Socialista Unificato (PSU) che subirà nuovamente la scissione nel 1971, anche se già nel 1969, al seguito di una spaccatura all’interno del partito, la corrente socialdemocratica fu protagonista di una nuova scissione, che portò nuovamente in vita il Partito Socialista Unitario che, nel febbraio 1971 assunse nuovamente la denominazione di Partito Socialista Democratico Italiano (PSDI).
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