Le leggende e le superstizioni che circondano questi mammiferi notturni non si contano.
La più diffusa (e la più ridicola) è senza dubbio quella che quando si impigliano nei capelli per liberarsene occorre raparsi a zero.
I pipistrelli che entrano di notte nelle stanze illuminate non hanno nessun interesse alle nostre chiome: cercano solo gli insetti, soprattutto zanzare e farfalle notturne attirate dalle lampadine accese.
Basta guardare il carosello di pipistrelli d estate attorno ai lampioni stradali circondati da falene (farfalline), per rendersene conto.
Se poi qualcuno per fare un dispetto ci volesse infilare un pipistrello tra i capelli, sarebbe comunque facile rimuoverlo proprio come se fosse una foglia secca o una farfalla.
C'è poi la leggenda dei vampiri (un particolare tipo di pipistrello) che si nutrirebbero di sangue umano.
Però, delle 1.100 specie esistenti sul Pianeta, solo 3, che vivono in Centro e Sudamerica, sono specializzate nel nutrirsi di sangue di bestiame e uccelli.
Un solo pipistrello può ingoiare, in un'ora di volo, circa 500 insetti.
Tutte le altre si accontentano di frutti e insetti. Pensate che agli inizi del secolo scorso (1910-1920), quando si combatteva per eliminare le zanzare portatrici di malaria, nelle Paludi Pontine (vicino Roma) vennero innalzate grandi costruzioni in legno per ospitare colonie di pipistrelli considerati i maggiori e più efficienti distruttori di questi insetti.
Ancora oggi si vede qualcuna.
Poi venne il DDT e altri insetticidi che oltre a sterminare le zanzare, fecero diminuire di molto il numero dei pipistrelli.
Non solo zanzare.
Sempre a proposito della loro utilità come insettivori, secondo gli zoologi un solo pipistrello può ingoiare, in un'ora di volo, circa 500 insetti, tra farfalle notturne, mosche, zanzare e coleotteri (come i maggiolini), sgombrando il campo da presenze veramente fastidiose e nocive. In un'ora e mezza un pipistrello nano mangiò 71 mosche, un serotino comune 12 maggiolini in mezz'ora.
Ma quante sono le specie di questi preziosi alleati dell'uomo che vivono nel nostro Paese?
In Italia ci sono ben 27 specie diverse di pipistrelli.
Secondo gli ultimi studi, in Italia ci sono ben 27 specie diverse di pipistrelli. Tutti si alimentano in volo, localizzando le prede con un complesso sistema di "sonar" (una specie di radar) basato su ultrasuoni emessi dal naso e dalla bocca.
Questi segnali sono poi ricevuti dalle orecchie, sempre grandi e a volte grandissime quanto il corpo.
Naturalmente anche le loro prede principali (le farfalle notturne) hanno sviluppato un sistema di difesa che permette ad esse, quando si sentono localizzate, di piombare al suolo per evitare la cattura dato che i pipistrelli cacciano solo in volo.
Questa particolarità è alla base di un gioco fatto dai bambini, in molte parti del mondo, costituito da palline di carta, possibilmente chiara, che vengono lanciate in aria davanti ai pipistrelli in volo.
Questi, scambiandole per falne, si buttano all'inseguimento, arrivando fin quasi a terra.
I Chirotteri o pipistrelli sono gli unici mammiferi in grado di volare
I Chirotteri o pipistrelli sono gli unici mammiferi in grado di volare, ad eccezione dei Dermotteri, (il Galeopiteco dell'Asia orientale), che non volano in senso proprio ma planano tra gli alberi.
Il volo è realizzato grazie alla presenza del patagio, una estesa membrana che collega le ultime dita della mano, gli arti posteriori, la coda e corre lungo i lati del corpo.
Altra caratteristica comune a quasi tutti i chirotteri è un meccanismo di ecolocalizzazione che viene utilizzato per l'orientamento a riposo e durante il volo di predazione grazie alla modulazione della velocità di emissione di ultrasuoni il cui eco, ricevuto da entrambe le grosse orecchie, fornisce la "fotografia" dettagliata dell'ambiente circostante.
Gli ultrasuoni possono essere emessi dalla bocca o, come nei Rinolofidi, dal naso membranoso. Il meccanismo di ricezione può essere passivo o attivo; in quest'ultimo caso le orecchie e la testa sono in continuo movimento per aumentare la quantità dei segnali da ricevere.
In generale il meccanismo di ecolocalizzazione è più o meno complesso a seconda del regime alimentare del pipistrello: più semplice nei frugivori e negli ematofagi, più perfezionato negli insettivori e carnivori per la necessità di cacciare in volo.
Esclusivo dei chirotteri è il meccanismo articolare che permette l'ancoraggio in posizione capovolta durante il riposo e il letargo. Senza alcun intervento muscolare il peso del corpo mette in azione un tendine che fa ripiegare l'artiglio intorno al sostegno. In alcune specie questo meccanismo è integrato da dischetti a ventosa.
Fonti:
Mammiferi.org
S.O.S. Regno Animale
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