sul giudizio e qualità

in ita •  7 years ago  (edited)

Scrivo questo post in merito ad alcune perplessità nate a seguito dell'ultimo postit di @steempostitalia, perplessità che già in passato sono più volte sorte.
Relativamente alla community italiana indubbiamente un elemento come il postit fornisce stimolo alla creatività e permette agli autori di beneficiare di un risultato che, oltre ad essere motivo di soddisfazione, ha anche un peso in qualche modo economico.
La soddisfazione che si prova nel venir selezionati non è da ritenersi differente da quella che si prova su tumblr o su instagram dopo essere stati scelti da un profilo piuttosto che da un hub in merito ad una nostra fotografia. Su instagram, come su tumblr, in cambio si riceve un po' di visibilità, elemento molto importante su piattaforme che hanno milioni di utenti, e di conseguenza qualche follow e like in più rispetto al normale.
Su steemit ci sono anche degli steem e degli steem dollars in ballo, elemento misurabile in economia reale, ma non vorrei che questo post fosse correlato ad un aspetto economico che non mi interessa prendere in esame.
L'elemento di cui mi interessa discutere è la qualità, e la valutazione della qualità di un contenuto proposto sulla piattaforma meritevole o meno di venir selezionato.
Come si può evincere dal mio profilo il mio campo di interesse è fotografico, e masticando fotografia da ormai un po' ed avendo fatto un percorso piuttosto articolato disseminato anche da qualche motivo di soddisfazione e sicurezza mi sento abbastanza in grado di poter criticare alcune scelte che fanno sollevare dei dubbi sulle modalità di selezione o sulle competenze da parte dei curatori, categoria di utenti sulla piattaforma decisamente importante.
La bellezza di un lavoro è oggettiva o soggettiva? Un contenuto proposto può essere giudicato e criticato in modo univoco? Questo è un aspetto sul quale si dibatte da parecchio tempo, e se si sono sviluppati nel corso dei secoli e, traslando sulla fotografia, dei decenni, degli studi e delle regole, che siano di composizione, di concetto o, più recentemente, di post produzione, evidentemente è perché la risposta è che sì, si può.
Per quale motivo, in quali modalità, si siano sviluppate certe regole -ed il motivo è che l'occhio e la mente percepisce più gradevole e legge più facilmente un'immagine fatta in un certo modo piuttosto che in un altro, ed in questo processo evolutivo rientra anche il modo in cui certi paradigmi condizionano il gusto estetico stesso- non è il nodo centrale di questo post.
Chiunque voglia dedicarsi alla fotografia, attivamente come fotografo o solo come fruitore di immagini, può procurarsi e leggersi tomi di tecnica, teoria e storia della fotografia.
Ci sono, e ci sono state però, da parte della curazione, certe scelte che realmente mi fanno porre dubbi sulle competenze, o alternativamente sull'onestà intellettuale, adoperate.
Come ho più volte scritto qualunque mezzo è idoneo a fare ottima fotografia. L'ho già scritto, ne ho già parlato, non sono un appassionato di gear, cioè di strumenti e accessori fotografici. Per me una usa e getta da 8 euro equivale ad una medioformato da 10mila, sono fotocamere, uno strumento per fotografare, ed è la mente che governa lo strumento, ma deve avere un fine.
Le regole fotografiche non le ritengo neanche un diktat assoluto, ed anzi l'evoluzione dell'arte, anzi delle arti, si muove sulla costante distruzione di regole o, se non distruzione, ampliamento. Una foto deve essere necessariamente dritta e simmetrica? Deve esserci necessariamento un soggeto posto ad un terzo spaccato del fotogramma? Devono esserci ombre corpose e voluminose? E' da denuncia l'uso di una post produzione pesante?
Si può fare qualunque cosa, ma nel produrre le proprie fotografie c'è chi è consapevole e chi non è consapevole. C'è chi è dotato ma non consapevole e c'è chi non è dotato ma consapevole.
Consapevolezza e capacità sono entrambi aspetti sui quali chiunque può lavorare e migliorare, senza limiti, proprio perché parliamo di un campo dei talenti umani che agisce in funzione della propria mente. Non c'è, generalmente, un impedimento fisico che ci impedisce di ottenere un risultato soddisfacente e pregevole; l'impedimento in questo caso è mentale, che sia pigrizia o ignoranza riferita a non conoscenza, e quindi alla mancanza di assimilazione, della storia e della tecnica della fotografia.
Chi più di altri dovrebbe saperne di più? Il fotografo? O chi la fotografia la giudica? Ho motivo di credere che sia proprio chi giudica che dovrebbe saperne di più, proprio perché è un processo complesso di valutazione che deve basarsi sulle acquisite competenze per essere valido ed autorevole.
Chiunque può fare, o provare a fare, fotografia, nessuno lo impedisce. Ma sono proprio i critici che sanciscono e bollano la qualità di un lavoro, e questo bollo deve essere il più possibile inattaccabile, pena i dubbi di cui sopra.
Io stesso sono stato più volte in passato criticato, positivamente ma soprattutto negativamente, ed ho avuto miei lavori respinti. Può esserci frustrazione e rabbia nell'animo di un lavoro rigettato se, guardando a chi è stato valutato positivamente, si denota una chiara superiorità qualitativa? No, può esserci solo ammirazione, analisi e stimolo al miglioramento. Può esserci però quando questa superiorità non è evidente o si denota anzi il contrario?
La fotografia, come l'arte in generale, è una cosa seria, e non si fa per economia o per diletto, l'arte si produce con l'intento da parte dell'autore di comunicare: uno stato d'animo, una riflessione, un concetto, una sensazione. Se non c'è questo motore creativo dietro non si fa fotografia, si fanno immagini, si fanno "foto ricordo", si fanno cartoline riproducibili da chiunque altro.
Chi giudica deve essere in grado di analizzare consapevolmente, ed intellettualmente, la componente tecnica, estetica e mentale di un lavoro, con il fine di ottenere un giudizio che sia quanto più inappellabile ed inattaccabile.
Questa è la qualità che va ricercata e che va premiata, che sia relativa a produzioni personali o di un'infinità di fotografi nettamente migliori e più evoluti di me, e ce ne sono molti.
Senza questo fine la qualità non c'è, ed il suo posto viene preso da un giudizio superficiale, se va bene, o dalla disonestà intellettuale, se va male.
Chiudo questo post mostrando una mia serie fotografica astratta, chiedendo a chi se la sente di formulare un giudizio critico, anche negativo, in merito ad essa, con il desiderio di fornire un ulteriore stimolo e spunto di riflessione in merito al concetto di qualità dei contenuti che noi tutti proponiamo su questa piattaforma, poichè penso che, con i dovuti parallelismi, tutto questo si possa traslare ed applicare anche a tutti gli altri campi di interesse.

abstract bliss 2 (3).jpg

Bliss - abstract series

abstract bliss 2 (1).jpg

Bliss - abstract series

abstract bliss 2 (2).jpg

Bliss - abstract series

abstract bliss 2 (4).jpg

Bliss - abstract series

abstract bliss 2 (5).jpg

Bliss - abstract series

abstract bliss.jpg

Bliss - abstract series

Authors get paid when people like you upvote their post.
If you enjoyed what you read here, create your account today and start earning FREE STEEM!
Sort Order:  

Ciao @iamunframed,
ho upvotato volentieri il tuo post e l'ho letto ancor più volentieri perchè penso che chiunque porti avanti una critica costruttiva vada ascoltato e anche premiato per gli spunti offerti.
Detto questo non condivido affatto il puntare il dito contro curatori e selezionatori degli articoli inseriti nel postIT.
Non dimentichiamo che anche se quel postIT premia e ricompensa in SBD e Steem è un di più che viene offerto alla community, un modo per premiare e al tempo stesso spronare tutti noi a dare sempre di più con, anche, l'obiettivo di guadagnarci qualcosina e soprattutto avere visibilità e apprezzamenti da parte della community tutta.
Pensare che chi vada a selezionare, fra decine o centinaia, di articoli lo faccia con disonestà intellettuale è sbagliato a prescindere e non è giustificabile ne come affermazione ne come retropensiero. Che dietro le scelte ci possa essere un giudizio a pelle talvolta e meno consapevole, soprattutto in ambiti tecnico-artistici, potrebbe anche essere ma non vedo il problema sinceramente. Siamo forse su una coomunity a pagamento con professoroni o docenti di fotografia o altro? No, non lo siamo e quindi non possiamo pretendere dagli altri oggettività, tra l'altro in un settore artistico che di oggettività ha poco. Una foto, tu mi insegnerai, deve colpire, impressionare chi la guarda e il racconto che viene fatto sulla foto deve attrarre e coinvolgere. Se i curatori decidono di premiare una foto piuttosto che un'altra ci sarà un motivo no? Altrimenti ognuno di noi potrebbe appellarsi a un giudizio incompetente o fazioso per determinare l'esclusione dal postIT. Sai quale sarebbe il risultato? Che come avvenuto con @bhuz tutto ci si ritorcerebbe contro e avremmo una community più povera e probabilmente non avrebbe questa favolosa rubrica quotidiana che è il postIT.
Sono assolutamente consapevole che dietro una foto, una scena di un film, una squadra di calcio ci siano delle logiche oggettive che ti permettano di comprendere appieno ciò che stai ammirando, ma esistono ovunque premi, contest e corsi appositi per essere apprezzato "oggettivamente". Qui, credo, non si possa pretendere ciò, non si debba pretendere ciò ma ci si debba "accontentare" dell'eccellente lavoro dei @curatori e della community SPI tutta, mirato sempre ad un accrescimento della creatività e della partecipazione di tutti.
Scusa se mi sono permesso di dilungarmi ma vorrei chiarire da subito il mio pensiero e provare ad arginare un'eventuale polemica che troverei assolutamente sterile e fuori luogo.
Le tue foto son bellissime e trasmettono al tempo stesso quiete e inquietudine in me che le guardo.
Guardo il mare calmo e la riva e mi sento a mia volta calmo, ma se insisto sui colori e le increspature penso all'inquietudine e alle venature inattese della vita e dell'animo umano.
Tecnicamente non posso esprimermi, non essendo preparatissimo, ma posso dirti che le tue foto qualcosa mi han trasmesso, e non è poco.
Ciao!

Grazie per la risposta @serialfiller nessun problema anzi hai fatto bene a dilungarti.
Rispondo ad alcuni punti del tuo commento. Hai scritto che una foto deve impressionare, stupire ed hai parlato di racconto relativo alla foto. Dal mio punto di vista non ci dovrebbe essere neanche nessun racconto, una foto, o una serie di foto, si autoesprime già con l'immagine ed il suo contenuto, tutt'al più un titolo può essere l'elemento che direziona l'analisi e l'interpretazione dell'opera dell'autore ma è comunque un di più, a discrezione. Per fare un paragone opposto, è come se io decidessi di valutare un romanzo solo se l'autore mi dipinge anche un quadro che lo rappresenta. Il romanzo si esprime già pienamente per come è stato concepito, così come una fotografia. E' offensivo nei confronti del fotografo che si ritenga il suo lavoro agevole e leggero rispetto a quello di chi scrive (non che tu lo stia facendo, è solo un concetto che sottolineo già che ci sono), ma capisco benissimo che è una pittaforma di blogging, quindi è doveroso, oltre che piacevole, scrive dei propri lavori.
L'arte in sé può essere ed anzi il giudizio sull'arte deve essere oggettivo, proprio per evitare il fenomeno del "a me piace quindi è bello", la domanda da porsi forse essere relativa al perché mi piace una determinata cosa, e se forse mi piaccia perché il mio giudizio si basa su lacune.
Certo non siamo tutti professori e non è una community di professori, ma se si vuole trattare di fotografia ci si può attivare per incrementare le proprie competenze e capacità di giudizio, cosa che non ritengo negativa.
Io personalmente non farei mai il curatore, ora, e di utenti ce ne sono relativamente pochi, figurarsi se ce ne fossero di più. La mia non è una critica ad un curatore piuttosto che ad un altro, né all'essenza del postit o di steempostitalia, ma piuttosto uno spunto di riflessione per vedere se, ed in che modo, c'è margine per migliorare il lavoro dei curatori o se i curatori vadano cambiati o incrementati o aiutati.
Non è la prima volta che vedo post selezionati dai contenuti assolutamente opinabili, sotto la forma, il contenuto, o la tecnica, e non solo relativamente all'ambito fotografico. Ma, essendo competente in questo, di questo parlo. Sicuramente ci saranno altri utenti che potrebbero parlare di altri ambiti molto meglio di come potrei fare io.
Il tutto interpretando il postit come l'intenzione di creare una rubrica che racchiuda il massimo livello qualitativo riscontrabile quotidianamente. Poi potrei benissimo applicare io un'interpretazione di quello che è il postit diversa da quella che hanno i suoi creatori o gli altri utenti, per carità.

Amen!
Grazie della risposta.
Condivido il fatto che una fotografia debba parlare da sola, però non dimentichiamoci che siamo su un social, su un blog. Per me in questo contesto è essenziale fornire un racconto, una descrizione.
Ti dirò di più, io non apprezzo i post che contengono solo foto perchè altrimenti steemit diverrebbe instagram e chiunque posterebbe qualsiasi cosa, qualsiasi foto a caccia di qualche centesimo.
Apprezzo le foto come le tue, professionali e tecnicamente apprezzabili, apprezzo le foto legate ad un racconto e quelle legate ad una storia ma spero che non ci siano inondazioni di fotografie di gatti, piatti, bambini in ogni dove.

Anche su Instagram ci sono diversi livelli di qualità, dalle foto fatte al ristorante alla migliore street photography del mondo. E, se parliamo di categoria "fotografia", una foto di un panino corredata di un testo sui massimi sistemi è migliore di una foto da reportage senza testo alcuno? Si giudica il testo o la foto? Perché se si giudica la foto, indipendentemente da quello che c'è scritto a corredo della prima è la seconda quella che va premiata.
Non cadiamo nell'errore, comune, secondo cui si reputa una fotografia qualcosa di prodotto senza sforzi, mentre quello che non scrive il fotografo è colmato dal suo percorso e dalle sue riflessioni. Fare foto non è facile, anzi, fare fotografia di qualità è decisamente difficile, e risaltare oggi lo è ancor di più in relazione al fatto che chiunque si prende un telefono o una fotocamera e si mettere a scattare immagini. A maggior ragione proprio in un contesto come quello fotografico serve ancor più riflessione ed accuratezza nella scelta dei lavori a cui dare spazio. Questo vale tanto per il curatore, il critico o il recensore quanto per il fotografo stesso, o presunto tale, che forse dovrebbe passare molto meno tempo a scattare e molto più tempo a riflettere.
Come vedi nel mio profilo, per gran parte del tempo comunque cerco di raccontare qualcosa, che sia un aspetto tecnico, una riflessione o un aneddoto relativo all'immagine che condivido, ma non dovrebbe essere questo aspetto a fare da discriminante tra la scelta di una foto o l'altra. Se domani arrivasse qualcuno a condividere immagini sensazionali senza testo mi vergognerei a venir selezionato con immagini inferiori solo perché ho scritto qualcosa che l'altra persona non ha scritto. Se si parla di fotografia, e si seleziona materiale fotografico, deve essere l'immagine l'unico elemento da valutare.
Poi questa opinione può benissimo non venir condivisa, ma non vorrei venir selezionato e/o condiviso per una componente testuale quando si parla di fotografia, ma per la qualità della foto in sé, e non vorrei neanche venir selezionato al posto di qualcuno più meritevole, e viceversa.
La frettolosità ed il pressapochismo, considerando in quanti sono a dedicarsi alla fotografia, può venir benissimo messo da parte in funzione della massima qualità perché ci sono frotte di utenti anzi, individui, che producono materiale fotografico.

Bella risposta, tra l altro molto condivisibile

  ·  7 years ago (edited)

L'arte in sé può essere ed anzi il giudizio sull'arte deve essere oggettivo, proprio per evitare il fenomeno del "a me piace quindi è bello"

Chi giudica deve essere in grado di analizzare consapevolmente, ed intellettualmente, la componente tecnica, estetica e mentale di un lavoro, con il fine di ottenere un giudizio che sia quanto più inappellabile ed inattaccabile.

No, non credo.

Se fosse possibile un giudizio "oggettivo" sull'arte la si trasformerebbe in qualcosa di meno importante, interessante, affascinante di quello che è (io mi spingo ancora più in là, la si trasformerebbe in qualcosa che non è arte).
Chi giudica (anche la critica professionale) non può essere in grado di raggiungere un giudizio inappellabile (che poi o lo è o non lo è, non si può dire "quanto più inappellabile"). La critica professionale, quello che fa è applicare una poetica (personale del critico, o di un gruppo di critici, o di una data cultura), e all'interno di una poetica il giudizio diventa possibile. E ci sarà sempre un'opera che ne rimarrà fuori da quella poetica.

L'artista che deve essere legittimato dal consenso di una critica è un artista che appunto cerca legittimazione, e in questo non sarà mai innovativo, sperimentale, contestatore e così via. La maggior parte degli artisti del Novecento non ha chiesto legittimazione, al contrario ha spesso deriso e ignorato la critica, si è rifiutato di essere giudicato, perché l'arte (e la cultura) non è una cosa che ha bisogno di voti, questi li lasciamo nella scuola e nei giochi a concorso, ma appunto sono giochi.

Prendiamo i voti dati all'interno di un social network come un gioco, prendiamo questa pratica giocosamente, perché è l'unico modo per non prendere troppo sul serio il successo sociale e prendere più sul serio l'arte e la cultura.

A proposito: foto bellissime!

Ciao Anedo grazie per il commento. Condivido alcune parti del tuo discorso nella misura in cui tolgo un po' di generalizzazioni ed estremizzazioni dal mio.
Se però crei una forma, più o meno definita, di magazine, diviso per categorie, e dici di selezionare in questo magazine i contenuti migliori, devi selezionare i contenuti migliori, e deve esserci un supervisore che si prende la briga di supervisionare.
Indubbiamente l'oggettività assoluta non può, non deve e non esisterà mai, ma ci sono dei limiti minimi, in realtà piuttosto elevati, sotto ai quali certe cose sono semplicemente da cestinare. Altrimenti prendiamo la gente improvvisata del karaoke e la mandiamo a cantare di fronte ad una platea al Carnagie Hall? Non credo, perché le differenze e le soggettività nell'arte ci sono, ma le produzioni mediocri rimangono tali. Ci possono essere opinioni discordanti su molte cose, ma è un livello di dibattito che si alza proporzionalmente al valore delle opere e degli autori.
Bada bene che io non ho parlato di legittimazione individuale, sono sui social da tanto, sotto varie forme, e il modus operandi non è poi particolarmente diverso, mutuo senza problemi l'esperienza accumulata altrove qua.
Ma non ho problemi a dire che se viene scelto del materiale di qualità mediocre sotto una moltitudine di aspetti c'è qualcosa che non va, lato curatore, innegabilmente. Poi il curatore può anche venirmi a dire il perché è stato scelto qualcosa piuttosto che qualcos altro, parlo in linea generale, ma ho i miei dubbi che ci sia la capacità di dare una spiegazione articolata approfondita al riguardo per semplici lacune e quindi di riuscire a gestire anche un confronto sul tema.
Avendo avuto una formazione classica, per via dei miei studi musicali, ho imparato che l'arte ha delle regole, e non condivido che qualunque cosa possa essere ritenuta tale dall'ultimo arrivato. L'autorità del critico si cementifica sul suo bagaglio culturale.
Poi chiaramente ognuno decide di agire, e gestire, come preferisce.
Io, di mio, mi chiamo sempre fuori dagli aspetti organizzativi in generale, ma ho comunque il diritto di dire quel che penso in modo pacifico.

  ·  7 years ago (edited)

Indubbiamente l'oggettività assoluta non può, non deve e non esisterà mai, ma ci sono dei limiti minimi, in realtà piuttosto elevati, sotto ai quali certe cose sono semplicemente da cestinare.

Nella storia dell'arte, visto che hai una formazione classica, ci sono casi e casi di opere d'arte cestinate in un'epoca e rivalorizzate in un'altra.

Avendo avuto una formazione classica, per via dei miei studi musicali, ho imparato che l'arte ha delle regole, e non condivido che qualunque cosa possa essere ritenuta tale dall'ultimo arrivato. L'autorità del critico si cementifica sul suo bagaglio culturale.

Qui io dividerei l'arte classica con quella avuta a partire dal Novecento, il Novecento ha scardinato tutte le regole precedenti (questo non vuol dire che hanno fatto bene o fatto male, è solo all'interno di una poetica che si può prendere posizione, posizione soggettiva alla poetica naturalmente), non sostituendole con delle nuove, ma facendo dell'opera d'arte qualcosa di diverso da quello che era in precedenza (sarebbe lungo parlare di questo).
Marcel Duchamp (che a te può non piacere, a me potrebbe non piacere, nel nostro soggettivo giudizio, ma che comunque è un'artista e sfido chiunque a dire che non lo è con motivazioni scientifiche-oggettive) ha rotto le ultime barriere sul vecchio modo di considerare l'arte presentando un'opera (lo scolabottiglie) che:

  1. Non aveva fatto lui (di cui non era autore)
  2. era stata prodotta in serie (opera industriale)

Con le regole comunemente accettate all'epoca (anche in ambito culturale-accademico), non sarebbe esistita l'arte del Novecento (e sai quanti critici avevano detto: ma questa non è arte, non segue gli standard minimi di ciò che si deve considerare arte) , ecco perché in Arte (ma nella cultura in generale, tranne forse per la scienza, ma sarebbe da discuterne) sono contrario al discorso che fai.

Se però crei una forma, più o meno definita, di magazine, diviso per categorie, e dici di selezionare in questo magazine i contenuti migliori, devi selezionare i contenuti migliori, e deve esserci un supervisore che si prende la briga di supervisionare.

E' proprio il tuo modo di pensare che condiziona le tue aspettative sul magazine, perché prendi il significato di "contenuti migliori" per "contenuti migliori in assoluto", e parli di supervisori.
Io, che ho un approccio diverso sull'arte, prendo PostIt anch'esso come un'opera creativa, quindi come una interpretazione sui post migliori, non come un comitato di giudici esperti che devono dare una classifica oggettiva. E a me interessa e piace proprio questo aspetto, anche se poi potrei non essere d'accordo su un commento o su una scelta. Se diventasse quello che vuoi tu, un comitato di esperti che pensa di dare giudizi oggettivi sui contenuti anche artistici, probabilmente, per le mie idee sull'arte (per la mia poetica) smetterei di leggerlo.

Tu hai più che diritto di dire la tua opinione e io sono più che contento che lo fai. 🙂

ottimo spunto di partenza per una discussione costruttiva.
Magari si potrebbe, anche per via dell'aumento di mole di lavoro dato dal voto pesato, integrare i curatori, a mio modo di vedere più che positivi, con figure "ferrate" nei vari campi

l'integrazione dei curatori anche, appunto, in linea con le loro competenze, secondo me dovrebbe essere una strada da battere, e nel caso manchino curatori competenti in una determinata categoria andrebbero cercati.

Belle foto! Soprattutto la quarta e la quinta.

Chi giudica deve essere in grado di analizzare consapevolmente, ed intellettualmente, la componente tecnica, estetica e mentale di un lavoro, con il fine di ottenere un giudizio che sia quanto più inappellabile ed inattaccabile.

Allora ritiro tutto, e tolgo il mio upvote.

curatore ed utente hanno due livelli di reponsabilità diversi, con ciò che ne consegue.
Comunque sono fiducioso nelle mie capacità di sopravvivenza, spero di arrivare indenne a fine giornata nonostante questa cataclismica decisione.

I curatori non sono utenti che votano?

concordo sul fatto che ci siano delle regole secondo cui un post, come avevo già detto a riguardo della scrittura, debba essere selezionato.

Concordo soprattutto sul fatto che debba venire premiata una fotografia o un disegno che emergano, che riescano a trasmettere qualcosa, e che non siano banali -per dire- foto di piedi in montagna o un selfie.

Non sono d'accordo su chi dice che l'arte è soggettiva, perché ci sono criteri secondo cui una fotografia è arte e una no. Quindi, se siamo in grado di discernere questo aspetto possiamo capire anche come premiare chi è meritevole e chi no.

Sarebbe bello, come dice miss-ste, che venissero ampliati i curatori per le varie sezioni, in modo da avere più riguardo come dici tu.

p.s. le foto sono molto belle, sembrano di Weston.

I criteri poi al di là degli aspetti concettuali, sono anche tecnici. Se non c'è neanche un lavoro di composizione, una ricerca di una determinata luce per dire, una ricerca di una coerenza e volontà di polarizzazione delle possibilità espressive dell'immagine, di che immagini parliamo? Di foto fatte perché casualmente mi passavo a passare in quel posto ed in quell'ora? Non è questa la fotografia.
Anche nella di strada, che si basa sulla cattura del momento, non sono foto che nascono per caso ma, anzi, di una complessa e faticosa ricerca di quel preciso momento.

Ottimi spunti di riflessione. Concordo che per fotografia e arte alcune regole e parametri per poter dare un primo giudizio oggettivo esistano.

Leggevo le tue risposte agli altri utenti e anch'io mi sono posta più volte la domanda "vale di più la foto o il testo allegato nel giudizio di certi post?".

Guarda, hai mai visto muri pieni di testi nelle mostre fotografiche e nelle gallerie? Io no. Ho visto testi introduttivi con lo scopo di aiutare lo spettatore a comprendere ed interpretare gli scatti proposti.
Riguardo ai parametri, se proponi delle foto fatte grossolanamente, con svogliatezza ed in modo improvvisato, aspetti che nelle foto si percepiscono anche senza aver chissà che bagaglio culturale, allora c'è qualcosa che non va se le ritieni ciò che di meglio offre la piazza. Da qua nasce il dubbio se si tratti di ignoranza o disonestà. Il fatto che poi non ci sia nessuna spiegazione al riguardo è significativa.
Ma vabbeh, la vita prosegue. Io come fotografo cerco di fare sempre meglio, e sono ipercritico nei confronti dei miei stessi lavori.

Un post davvero stimolante e costruttivo che va al di là di sterili polemiche. Hai già detto tutto. La bellezza è figlia del canone e della consapevolezza. A volte qualcuno rompe il canone consapevolmente e impariamo a vedere le cose e il mondo con altri occhi. I primi sono dei bravi artisti i secondi si chiamano geni. Tutto qui. :)

grazie mille per aver letto Giuseppe