Ma cosa diavolo è l’acqua?

in ita •  7 years ago  (edited)

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Foto di mia proprietà

Il 21 maggio 2005 alla cerimonia delle lauree del Kenyon college, David Foster Wallace tiene il discorso poi diventato famoso come "This is water."
Il nome è dovuto alla prima storia con cui David Foster Wallace inizia il discorso:

"Ci sono due giovani pesci che nuotano uno vicino all’altro e incontrano un pesce più anziano che, nuotando in direzione opposta, fa loro un cenno di saluto e poi dice “Buongiorno ragazzi. Com’è l’acqua?” I due giovani pesci continuano a nuotare per un po’, e poi uno dei due guarda l’altro e gli chiede “Ma cosa diavolo è l’acqua?”
There are these two young fish swimming along and they happen to meet an older fish swimming the other way, who nods at them and says "Morning, boys. How's the water?" And the two young fish swim on for a bit, and then eventually one of them looks over at the other and goes "What the hell is water?"

This is water - Testo
This is water - Audio

Non voglio qui parlare del discorso tenuto da DFW nella sua intierezza e nemmeno di quello che dice DFW riguardo a questa storiella.

Vorrei parlare di questa storiella in sè.

Quanto è difficile rendersi conto dell'esistenza stessa dell'acqua, del concetto di acqua se si é sempre immersi perennemente dentro l'acqua stessa?

Sembra un pensiero banale, ma la capacità di astrarsi dal proprio contesto è fondamentale per comprendere il proprio contesto.
Ed è una cosa maledettamente difficile, anche perché il nostro cervello tenta sempre di fare esattamente il contrario, cerca cioè di dare per scontata l'acqua nella quale nuotiamo, perché, in generale, è un'enorme spreco di risorse cercare di capire il contesto nel quale ci muoviamo, se questo non cambia.
D'altra parte se cambia, quando cambia, la stessa nostra sopravvivenza potrebbe essere legata a quanto ci è chiaro quale fosse il contesto nel quale ci trovavamo e quanto diverso potrebbe diventare.
Faccio solo qualche esempio.
Pensate a quante cose date per scontate se vivete:
in un paese occidentale:
-elezioni
-libertà di stampa (almeno relativa)
-libertà di culto
-libertà di pensiero
in un paese UE:
-scuola gratuita
-libertà di circolazione all'interno della UE
-uso della stessa valuta (se in un paese euro)
-sistema sanitario in parte o totalmente gratuito
-pensione
a Milano o Parigi o Berlino o Madrid, etc.:
-sistema di metropolitane, autobus, tram, etc. funzionale e a prezzi ragionevoli
-servizio taxi
-polizia municipale
-raccolta rifiuti capillare

Si può continuare all'infinito.
Inquadrare la propria posizione rispetto al resto del mondo può portare a riconsiderare la propria situazione e, quindi, a valutare quanto del nostro mare, quello nel quale nuotiamo tutti i giorni, possiamo facilmente perdere spostandoci solo di qualche passo.

Un esempio simpatico può essere il film con Troisi e Benigni "Non ci resta che piangere", pensate a quanto sia difficile, nel film, per i due spiegare anche la più semplice delle tecnologie che nella loro realtà davano per scontata, ma che non avevano la minima idea di come funzionasse poiché, appunto, davano tutto per scontato.

Un altro bell'esempio che mi viene in mente è quello del film, per altro tratto in parte da una storia vera, "Into the Wild". Anche se il protagonista si "perde" volontariamente, scopre ben presto di aver dato per scontate una marea di cose e di essere, quindi, totalmente impreparato ad affrontare la natura selvaggia dove pensava di vivere.

Pensate a quante cose sono necessarie per publicare questo post e a quanto fragile sia tutto ciò.
Provate a pensare a tutte le cose che fate ogni giorno e a quante cose date per scontate che vi permettono di fare quelle cose.
Una doccia alla mattina presuppone acqua calda corrente, una casa, un asciugamano, dei vestiti puliti e stirati; pensate a quante persone sulla terra non hanno nessuna di queste cose.

Pensate al treno, alla metropolitana, al bus, alla macchina che avete preso per andare al lavoro. Pensate al lavoro. Pensate al fatto che avete pranzato.

Pensate al fatto che quando avete sete potete bere dell'acqua potabile.

Pensate a com'è l'acqua dove state nuotando oggi e pensate a dove nuotano gli altri pesci.

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  ·  7 years ago (edited)

Sembra un pensiero banale, ma la capacità di astrarsi dal proprio contesto è fondamentale per comprendere il proprio contesto.

La conoscenza occidentale (razionale, filosofico-scientifica) comprende il mondo attraverso una "mappatura simbolica" e questa è l'acqua in cui nuotiamo: se chiediamo ad uno scienziato cos'è l'acqua in cui nuotiamo, lo scienziato non sa rispondere e se risponde lo fa in modo errato, perché risponde attraverso un'ulteriore mappatura, ma così come non possiamo sapere cos'è l'acqua attraverso l'acqua non possiamo sapere cos'è la nostra capacità simbolica attraverso la pratica simbolica. L'astrazione non è possibile perché non puoi astrarti dalla tua pratica di astrazione. Quel che ti rimane da accettare è questa impossibilità: è questa l'acqua in cui nuotiamo.

Ma tu non sei interessato a questo aspetto e il tuo post diventa un discorso su ciò che diamo per scontato, cioè: sono talmente abituato ad avere il mio orologio che solo quando mi manca riesco a comprendere la sua utilità... oppure guardiamo le persone che non hanno la nostra fortuna così possiamo apprezzare la nostra fortuna... io penso che la nostra fortuna sia oggi la nostra sfortuna e che dobbiamo invece rimettere in gioco (rimescolare) il significato di fortuna e sfortuna, utile e inutile, il significato di ogni oggetto che fa la nostra fortuna e sfortuna.

Mi fa pensare (vado a memoria e non ricordo più la fonte) a un antropologo che aveva studiato per molti mesi una popolazione tribale che viveva in modo primitivo. Dopo questo periodo di studio, per ringraziarli, aveva convinto un amico produttore di trattori a regalare qualche macchina alla tribù, ne uscì un dialogo che più o meno poteva essere questo:

  • vorrei regalarvi dei trattori per ringraziarvi dell'aiuto che mi avete dato per la mia ricerca;
  • cos'è un trattore?
  • un trattore è una macchina che vi permette di fare in un'ora quello che fate in otto ore nel vostro lavoro sui campi.
  • e perché mai dovremmo fare in un'ora quello che facciamo in otto?
  • così avrete del tempo libero per voi, per fare quello che più vi va di fare...
  • ok grazie per l'offerta, abbiamo capito a cose serve il trattore, ma noi siamo contadini e questa macchina non ci serve.

Bellissimo il dialogo dell’antropologo.

Hai proprio ragione, diamo per scontate troppe cose di cui invece dovremmo prendere coscienza in modo diverso.
Post che fa molto riflettere.
Into the wild è uno dei miei film preferiti!!

Hai dimenticato di elencare la cosa più importante di tutte oltre all'acqua, e quella che diamo altrettanto per scontata.
Una notte di fine inverno di non molti anni fa, mi svegliai di soprassalto sentendomi soffocare. Non riuscivo a respirare, il naso mi si era completamente chiuso. Pensai ad un raffreddore, ma non avevo alcun altro sintomo, solo quella sensazione che una colata di cemento mi avesse riempito le narici, rendendo inutile l'escrescenza sulla mia faccia. Cercai di riprendere sonno, ma appena mi assopivo la mancanza di aria mi risvegliava. Fu una notte orribile. Capii subito di essere diventata allergica, pur non essendolo mai stata. Quando cortisone, antistaminico e spray nasale fecero il loro effetto erano già passate molte ore, avevo anche dovuto aspettare l'apertura delle farmacie non avendo nulla in casa. Quella notte in bianco mi diede modo di meditare su quanto la cosa che più diamo per scontata, respirare, sia anche la più essenziale al nostro benessere.
Ed insieme a questa, decine di altre.
Sull'acqua, da brava siciliana abituata alla parsimonia perché questo è un bene che da noi è quasi sempre razionato, avevo già avuto ampio modo di riflettere.
Ho iniziato a chiedermi quante altre cose dessi per scontate, e come aria ed acqua ne trovai decine, attorno a me. Questa presa di coscienza, quando ricordo di ricordarmene nella folle corsa quotidiana che è la routine, mi ha consentito, da allora, di sentirmi grata per tutto quello che mi circonda e rende comoda la mia vita.
Grazie per la tua riflessione.