Pannolini lavabili
Veniamo alla mia esperienza personale.
Per prima cosa ho potuto constatare che la scelta dei pannolini lavabili è decisamente minoritaria, siamo gli unici genitori con cui siamo entrati in contatto ad avere usato questi pannolini.
Seconda considerazione, come avviene per molte scelte ecologiche, ma faticose, la stragrande maggioranza dei pochi che affermano di adottarle non lo fanno realmente.
Perché affermo questo?
Perché abbiamo utilizzato due tipi di pannolini molto quotati e considerati di ottima qualità ed entrambi sono arrivati ai due anni di nostro figlio in condizioni a dir poco critiche: praticamente sono distrutti.
Considerando che uno dei due tipi ci era stato dato da una persona che asseriva di averli utilizzati per la figlia, posso affermare con certezza che non sono stati usati per più di qualche settimana, altrimenti sarebbero stati irrimediabilmente rovinati, come è successo a noi che li abbiamo realmente sempre usati in questi due anni.
Questa scelta è stata molto pesante organizzativamente, faticosa, complicata, anche nei rapporti con gli asili, ci ha quindi causato una discreta quantità di problemi e una mole non indifferente di lavoro extra.
Sicuramente si tratta di una scelta anche di salute, i pannolini lavabili hanno un impatto molto meno negativo sulla salute del bambino, un aspetto che io non sottovaluterei.
Veniamo alle condizioni di utilizzo.
Secondo le ricerche e anche secondo le aziende che li vendono, 5 cambi al giorno sono la normalità.
Non credo che, nella realtà, sia mai successo di andare sotto i 7-8 cambi al giorno, quindi quel calcolo è decisamente sottostimato.
Noi li abbiamo sempre lavati a 40° e abbiamo utilizzato molto raramente l'asciugatrice e solo per un tipo di pannolini e solamente per l'imbottitura con un uso minimo di detersivo 100% ecologico; i consumi di acqua, energia elettrica e detersivo sono comunque molto importanti, secondo me i valori di CO2 prodotti sono largamente sottostimati nelle ricerche che avevo letto in proposito.
Ovviamente uno degli aspetti che abbiamo preso in considerazione è quello economico, da questo punto di vista, anche tenuto conto della maggiore spesa di energia elettrica, acqua e detersivo, le differenze sono piuttosto marcate: in due anni si spendono non meno di 1500€ in pannolini usa e getta a fronte di una spesa di non più di 500€ di pannolini lavabili (noi abbiamo speso circa 300€), a cui però, ovviamente, vanno sommate le spese di lavaggio, non facilmente quantificabili in modo puntuale; si tratta comunque di un risparmio di non meno di 500€.
Ne valeva la pena?
Non ne sono certo al 100%.
Esistono in commercio pannolini in parte compostabili che riducono enormemente l'impatto dei rifiuti e che costano circa il doppio di quelli non ecologici.
Se dovessi fare il conto anche delle ore spese a lavare, stendere, etc. forse non ne valeva la pena...
L’IMPATTO AMBIENTALE DEI PANNOLINI LAVABILI A CONFRONTO DEI CLASSICI USA E GETTA
I pannolini lavabili sono ecologici? Un’analisi di pro e contro
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Grazie di aver contribuito a greensteem. Appena tornerò in Italia proverò a commentare il tuo articolo come sempre interessante
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A volte le scelte più ecologiche sono anche quelle più complesse da attuare, peraltro spesso sono anche meno vantaggiose a livello economico, al giorno d'oggi. In questi ultimi mesi mi sono impegnata a cambiare molte delle mie abitudini, cervando di produrre meno rifiuti e spero presto di poter condividere anche io alcune delle mie esperienze; in alcuni casisi compiono delle scelte anche radicali, senza mettere tutto sulla bilancia, si opta per un giudizio "di pancia" che non considera tutti gli elementi che entrano in gioco nel complesso sistema-prodotto. Il tuo ragionamento sui pannolini è interessante e diverso dal solito, perché non si ferma alla pura constatazione che usando i lavabili si producono meno rifiuti, adesempio, ma analizza anche il prpblema del consumo energetico, dell'acqua,le difficoltà nella gestione del bimbo a scuola (non sottovalutabile).
Non ho una soluzione al problema, si potrebbe pensare all'uso di energia rinnovabile per la lavatrice, magari solare? Secondo me, al momento la soluzione sta nelle mani di chi produce, ma anche in quelle di chi promuove i prodotti. Quanta pubblicità viene dedicata ai prodotti che usano meno plastiche, come i pannolini parzialmente compostabili che citi alla fine del post?
Qualche giorno fa stavo discutendo proprio della mancanza di promozione adeguata per una certa categoria di prodotti, in particolare quelli legati all'igiene femminile e al famigerato ciclo. Perché ci sono mille pubblicità di assorbenti e tamponi, ma la coppetta è quasi un tabù, ad esempio? Perché, allo stesso modo, i pannolini pubblicizzati meglio (forse anche gli unici pubblicizzati) sono solo i tradizionali in plastica e non i prodptti alternativi?
Si tratta soltanto di una considerazione personale, ma penso che i prodotti che possono fare la differenza entrerebbero più facilmente nelle nostre case se avessero un buon supporto pubblicitario offerto dai media.
E penso anche che la transizione verso un sistema più ecologico debba essere corale e a più livelli. Il primo passo è di certo la consapevolezza, unita alla forza di volontà può far miracoli.
E, per inciso, per me siete stati eroici con quei pannolini, io avrei bruciato tutto ahahaha!
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Ti rispondo "di pancia", lasciando per un attimo perdere teorie del complotto su multinazionali che sopprimono prodotti ecologici e nascondono oscure verità: ma tu te le vedi le "pancine amorose" ad infilare due dita in vagina per posizionare una coppetta? Quante persone, in percentuale di popolazione, esistono in questo mondo capaci di vivere liberamente e consapevolmente la propria sessualità, di conoscere il proprio corpo? Anche senza essere una pancina amorosa, ho parlato con donne fatte e finite e con figli che non avevano la minima idea dell'esistenza di un doppio orifizio nella donna (uretra per le urine e vagina per TUTTO il resto). Pensavano i loro figli venissero escreti insieme alle urine. Non credo siano casi isolati, purtroppo, ma la maggioranza, e questo vale un po' per tutto, anche per i pannolini. Manca, di base, un'educazione all'alternativa consapevole, una scelta che nasce dal plauso di quella che non è la linea comune, il che è abbastanza utopico e non fa parte, secondo me, dell'essere umano, che è gregario per natura.
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Ahahahah! Ebbene, proprio no che non ce le vedo le pancine a fare quelle particolari manovre interne, Ma ti assicuro che anche per me le prime volte è stato un esperimento ben poco piacevole e ho dovuto raccogliere tutto il mio super coraggio. Mi è servito il confronto con amiche e colleghe, per fortuna nel mio ambiente di lavoro siamo molto serene quando si parla di corpo e sessualità (forse perché siamo quasi tutte emigrate da diversi paesi, alla ricerca di un confronto onesto?). Detto questo, purtroppo la lotta per la consapevolezza è durissima, a volte sembra di non avere speranze, ma ci sono ambienti in cui le donne sono pienamente consapevoli di se stesse e del proprio corpo e questo mi da speranza e mi fa credere che ci sia ancor qualche possibilità.
Credo che serva educazione sin dalle prime fasi di crescita dei bimbi e delle bimbe, per non vivere l'argomento "sessualità" come un tabù - e quest'educazione dovrebbe avvenire all'interno della famiglia ma anche nelle scuole, in concomitanza. A volte capita che nelle scuole si faccia qualche ora di "educazione sessuale", spesso solo dopo che i ragazzi abbiano raggiunto la maturità sessuale e con insegnanti che sono i primi ad essere a disagio. Solo qualche ora. Incredibile.
Io delle due lezioncine ricordo soltanto che "alle femminucce viene il ciclo ogni mese, per non rimanere incinta si usa il preservativo o la pillola, che gli spermatozoi fanno una gara di velocità per chi arriva prima all'uovo per la fecondazione e poi un giorno arriva la menopausa".
Insomma, mi ha insegnato di più Woody Allen XD
Per fortuna ho una mamma fantastica che mi ha sempre educato alla consapevolezza.
A proposito: la coppetta funziona! :D
Grazie per il commento "di pancia"!
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Grazie a te per la risposta! (Lo so che funziona, mia sorella ne è entusiasta...!)
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Mi godo con ritardo questo tuo splendido articolo.
Un'esperienza diretta, completa, consapevole e critica.
Analizzi bene come scelte apparentemente perfette ed ecologiche potrebbero invece rivelarsi controproducenti o ugualmente dannose rispetto al main stream di cui tentano di essere l'alternativa. Da un lato l'energia elettrica e l'acqua saponata utilizzate; dall'altro quanto prezioso tempo e preziose forze (le merci più preziose) avete dedicato a questa scelta? Non sono così certa, come tu stesso dici, che ne valga infine la pena, salvo che per il sederino del bambino, il quale non è stato torturato dall'odioso pannolino e relative, inevitabili, irritazioni (come donna dalla pelle sensibile comprendo bene questo punto, dato che lo subisco spesso a causa dell'uso degli odiosi assorbenti).
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