Il tempo fa e non fa la differenza (racconto breve)

in ita •  7 years ago 

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Portava il tempo sempre con sé, sempre, ma in ritardo! Lo portava in ritardo…(o forse in anticipo, chi lo sa?) per pigrizia, per povertà, o forse, solo per noia. Ma infondo che importa?
Lui lo amava così: con le lancette sempre in disaccordo con gli altri orologi! Queste infatti erano sempre più lente, quasi noncuranti del loro importante ruolo nella società. A lui questo piaceva molto, lo affascinava: aveva la sensazione di avere controllo su tutto, persino sui suoi pensieri.
...
In un giorno di pioggia fitta però, successe ciò che era previsto da tempo… le lancette improvvisamente e irreversibilmente si fermarono!
Quando se ne accorse erano le due (anche se l’orologio mostrava le sei, non si sa se del giorno prima o di quello dopo).
Rimase lì stupito, scioccato e immobile a bagnarsi sotto l'acqua scrosciante!
Che fare?
Quell’orologio era con lui da quando lo ricordava…era parte del suo braccio, del suo tempo...
Dove trovare i soldi per cambiare le pile?
E (lo colse un primo dubbio), se non si fosse trattato di un problema alla batterie?
E (dubbio successivo), se invece si fosse trattato di un problema alla batteria e cambiandola l’orologio avesse ripreso a funzionare senza portare alcun ritardo?
...
Stette così imbambolato per un tempo che quantificò di circa quarantacinque secondi. Alzò lo sguardo verso quel cielo scuro: erano le due e ventisette minuti!
Da queste osservazioni comprese come non ne avesse mai avuto bisogno e quindi decise di lasciarlo dov'era: fermo sul suo braccio, come fosse un ricordo!
Poco a poco riprese la sua vita, in ritardo...o forse solo in anticipo...

Immagine CC0 creative commons

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Nella primavera del 1993 tolsi l'orologio dal mio polso sinistro (sinceramente non ricordo per quale motivo in quel periodo portassi l'orologio a sinistra e non destra), lo tolsi e lo riposi nella sua scatola, perche non volevo più farmi condizionare dal tempo, perche per non arrivare in ritardo al lavoro avevo messo in pericolo la mia vita e quella di Stefania, il mio primo vero amore. L'orologio è ancora nella sua scatola, che non so più dove sia, Stefania ha sposato un altro ed ha due figli ormai adulti. Io non sono quasi mai arrivato in ritardo da quel giorno, ed ho imparato a non inseguire il futuro e a non scappare dal passato, da quel giorno vivo come se non fossi io a muovermi nel tempo ma come se fosse la mia consapevolezza di me a spostarsi da un istante all'altro come, se esistessero già tutti da sempre ... raramente dimentico e qualche volta anticipo gli eventi, forse il passato e il futuro sono soltanto una convenzione, un ordine arbitrario che diamo ad infiniti presenti che sono tutti soltanto presenti, senza un prima e senza un dopo. Ogni presente una scelta, ogni presente tutti i presenti possibili ... l'eternità.

Un racconto che mi ha fatto pensare ad Alice ... per tanti motivi ma per nessuno in particolare. Bello.

"forse il passato e il futuro sono soltanto una convenzione, un ordine arbitrario che diamo ad infiniti presenti che sono tutti soltanto presenti" bellissimo modo di leggerla e soprattutto di pensare al tempo...grazie mille per aver condiviso questo momento della tua vita. Sí forse hai ragione...ho visto proprio settimana scorsa il secondo film di Alice con Johnny deep dove il tempo era una persona buona (non ricordo il titolo)...ma forse mi aveva contagiato :)

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Da piccola mi ostinavo a mettere l'orologio sul polso sinistro, ma essendo io mancina, puntualmente lo rompevo :) E così alla fine ho deciso di non portarlo più e di affidarmi al mio "tempo". Bellissimo racconto! A presto Isabella :)))

Grazie mille per essere passata da queste parti :) Se ti va, mandami 2 parole e scrivo un racconto per te :) A presto Isa :)

Ciao Isabella! Dai che bello grazie! Ci penso un attimo e poi posso scriverle qua?

si certamente!

Ecco le parole: forbici e nuvole