Come vivete la vostra quotidianeità?
Come convivete col vostro sentirvi
inadeguati,
incompresi,
inaccettati
dal vostro piccolo grande cosmo sociale?
Provo a spiegarmi meglio.
Leggendo i miei post precedenti avrete capito di cosa parlo, su cosa mi batto e di quanto esprimersi in questi termini, veicolare un certo tipo di idee, con la maggior parte delle persone che ci circondano può essere molto sconveniente, molto impopolare. Vi tacceranno di superiorità, di presunzione. Vi diranno che voi vivete in un mondo che non esiste, vi diranno di scendere dal piedistallo, di stare con i piedi per terra. Vi diranno che ciò in cui credete non esiste, NON é possibile. Ovviamente la mia risposta é molto semplice e consiste nel non curarmi assolutamente di ciò che laggente dice. Il tempo, come sempre, é gentiluomo e quand’anche fosse come dicono loro ...ma STI CAZZI! Perché ci tenete a preoccuparvi così tanto della mia vita, quando a me non preoccupa affatto? Credo molto nel confronto e nel dialogo costruttivo, ma solitamente lo apprezzo se fatto da chi mi ha dimostrato coi fatti di aver saputo fare meglio di me. Altrimenti facciamo retorica e critica distruttiva. Laggente purtroppo non ti ringrazierà mai per quanto di buono farai, tuttavia sarà la prima a scagliarsi contro per ogni minimo errore!
La mia conclusione é che questo tipo di reazioni con cui abbiamo a che fare di continuo siano riconducibili a 2 grandi problematiche insite nel genere umano:
É un problema di AMBIZIONE: laggente, loro malgrado, è felice e contenta di restare nella nebbia, è felice e contenta del proprio stipendiuccio, non è abituata a riflettere e ragionare in certi termini. A volte non ne é nemmeno capace. O magari sa pure che ciò che dite é vero, é onesto, é ragionevole, ma non lo vuole realizzare! Anzi. Vuole ripudiare ciò. Quando faccio la semplice domanda: “Credi di star facendo tutto il possibile per cercare di migliorare il tuo stile di vita?” La risposta che spesso ricevo (quelle rare volte in cui qualcuno si é mai posto la domanda) é che fare di più é molto faticoso e di dubbio risultato. Quando mi trovo a discutere con gli amici di quelle che sono le problematiche che affliggono il nostro percorso, o di quelli che sono i timori di ognuno, e poi mi fermo un attimo e chiedo: “Si ma’ ...quindi come pensi di superarlo? Cosa fai per uscirne?” il più delle volte la risposta è: “Nulla!”. Questo perché allaggente piace vivere nelle propria zona di comfort, tenendo stretto quel poco che é riuscito a raccogliere, senza realizzare quanto fragile possa essere e in quanto poco tempo, al minimo soffio di vento, possa sparire. Tutto ruota dunque intorno al concetto di AMBIZIONE!! Quali sono le tue ambizioni??
Ma é anche un problema di AUTOREVOLEZZA: non è soltanto colpa loro, ma è anche “colpa” tua! Non basta che tu abbia qualcosa di buono da dire, non bastano i tuoi contenuti ...c’é bisogno che tu sia qualcuno per dirlo! É veramente singolare e curioso constatare quanto ciò di cui parlo riesca ad attecchire in maniera forte quasi esclusivamente con persone con cui non ho alcun stretto rapporto. Badate bene, cerco di vivere la mia vita (quella fuori dalle 4 linee dello schermo) a immagine di ciò che penso, pur non essendo sempre così semplice. Il compromesso a volta torna a presentarsi come la scelta più odiosa, ma ragionevole. Eppure questo mio non volermi sottomettere a tutti i costi a un lavoro fisso che mi sostenga é visto dalla quasi totalità del mio cosmo come sintomo di negligenza e ambiguità, tanto per dirne due. Qualcuno mi ha detto: “Ma perché non vai a lavorare per davvero?”, senza sapere che guadagnavo già più di lui, nonostante non abbia avuto la pappa pronta e servita. Questo mio vivere la vita in certi termini, noncurante del futuro e in un certo senza del lavoro (o di ciò che laggente intende per tale) non da autorevolezza al mio percorso! Morale della favola: potreste essere anche i nuovi Zuckemberg del XXI secolo, potreste anche avere realmente l’idea capace di risolvere ogni problema della vita, ma finché non avrete l’autorevolezza per dire ciò che fate, il vostro pensiero tra laggente sarà solo carta straccia. Nessuno darà mai troppo peso a ciò che dite; nessuno capirà mai quanto avevate ragione. Quale é la soluzione? Ancora una volta lo ribadisco: il tempo é gentiluomo, e la selezione naturale farà il resto!
Grazie ancora una volta per essere giunti sulla mia lavagna di idee! Come sempre avrei piacere a sentire anche il vostro punto di vista e ad approfondire il discorso! A presto.
[CC0 Creative Commons] (https://pixabay.com/it/scalinata-scala-scale-all-aperto-828883/)
Hai la stoffa amico mio.
Uno dei post più vicini che io abbia letto da quando sono su steemit.
Condivido ogni sillaba.
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Ti capisco e ti ringrazio. Abbiamo già avuto modo in un certo senso di "confrontarci". Ho tanti amici, sono una persona che sa stare in mezzo alla gente, eppure quando mi siedo con me stesso mi trovo spesso così solo in questa mia battaglia. Il punto quale è? E' che se siamo in 2 a pensarla così (nonostante penso che quì ne siamo molti di più per fortuna), che sia bene o male, giusto o sbagliato, resteremo due (o più) poveri stolti. Fortunatamente pazienza e perseveranza sono mie care amiche, confido nelle lente e silenziose rivoluzioni dal basso ...sono quelle che un giorno esplodono sugli occhi di tutti. Siamo noi i pionieri, spetta a noi creare un futuro migliore. Andiamo con coraggio a fare la storia, per quanti non hanno ancora queste consapevolezze. In bocca al lupo! ;)
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