ANGELO D'ARRIGO
Qualche pensiero e una dedica a
L'uomo che ha insegnato a volare ai condor
Era il 2006... e io ho frequentato il corso di parapendio, nello stesso anno in cui avvenne una tragica fatalità... veniva a mancare un personaggio che è, e sarà per sempre nel cuore di tutti quelli che amano il volo libero. All'epoca non conoscevo Angelo D'Arrigo... in quell'anno ero stato travolto dall'entusiasmo di un mio carissimo amico che mi ha fatto scoprire il mondo del parapendio. E così nell'estate del 2006 ho frequentato un corso per prendere il brevetto di volo a vela.
Il parapendio è uno sport bellissimo e intensamente ricco di emozioni. Da questa esperienza ho imparato delle lezioni di vita molto intense, due sopra a tutte le altre... quanto la natura possa essere potente e l'altra... sei tu e solamente tu.
Non ho voglia di spiegare come funziona il volo con parapendio, però la sensazione che si prova ad entrare in una termica a +8... ti toglie il fiato, o come in certe situazioni in cui arriva una raffica di vento e ti ritrovi ad andare indietro, o ancora per effetto di una discendenza o di un rotore migratorio ti ritrovi con una bella chiusura frontale della vela. Ecco che in quelle circostanze ti rendi conto quanto può fare la Natura. Tutte queste situazioni che ho descritto prima non sono neanche paragonabili a un respiro della Natura... figuriamoci quando questa si mette semplicemente a tossire. La Natura è potente e a lei bisogna rivolgersi con rispetto, china la testa e mostrati umile.
Mi sembra che sia stato il terzo volo alto... li chiamavamo così perché erano i primi voli da soli, eravamo comunque guidati via radio dall'istruttore in tutte le manovre. Ma quel terzo volo... sono partito con un nodo ai fili della vela e mi ritrovavo a non avere più simmetria nell'ala e questa tendeva a girare a destra. Contrasti questa asimmetria con il freno di sinistra ma... la paura era "caxxo, se tiro troppo questa mi va in stallo*", con il senno di poi i limiti della vela erano nettamente superiori ma la poca esperienza ha giocato un brutto scherzo. Ecco che in quella occasione ti rendi conto che nessuno poteva tenderti una mano per toglierti dalla difficoltà... e chi potrebbe... puoi solo fare sforzo di concentrazione, avere fiducia in te stesso e negli strumenti a tua disposizione... finché non hai i piedi in terra sei tu e solamente tu che devi agire. Il volo alla fine è andato bene, merito anche della bravura di Dario (l'istruttore) che mi ha accompagnato via radio con le manovre, ma il pensiero di
"adesso devi tirati fuori da solo" ti rimane dentro...
Ma adesso torniamo a Angelo... quando mi hanno raccontato chi era e del tragico incidente, sono andato subito a cercare informazioni su di lui, la sua storia, le sue imprese... Uomo straordinario! Viveva per il volo... l'aria era il suo ambiente fino a entrare in simbiosi con gli uccelli.
Detiene record particolari sul volo a vela, come le sue attraversate con delta a motore sul Mediterraneo o nel deserto del Sahara. Altri record particolari di volo in quota sul monte Everest e su Aconcagua nelle Ande. Ricercatore e innovatore nel mondo del volo a vela, attraverso lo studio dei condor ha applicato le particolari appendici delle ali alle estremità del condor per applicarlo sul suo deltaplano. Quei stessi condor che ha cresciuto ai pendici del vulcano Etna della sua Sicilia e che gli ha insegnato a volare...
Due cose mi hanno lasciato un segno particolare di quest'uomo... sono in due filmati che ho scovato sul solito canale del tubo.
La prima sono una serie di scene in Perù dove aveva portato Inca e Maya (i due condor cresciuti in Sicilia) per insegnargli a volare nella loro terra. Angelo è in volo in dinamica su un pendio... va avanti e indietro su questa distesa, becca la corrente ascensionale e guadagna quota... la corrente è stretta, non è tanto larga da poter veleggiare a lungo... la vela picchia un attimo, lui tira il freno sinistro e sfrutta l'accelerazione per fare la virata nel più breve tempo possibile, rientra in termica, si gira e chiama i due condor, li incita a spuntare il volo... Angelo esce di nuovo dalla zona di termica, stessa manovra di prima ma contraria... beccheggio... aumenta velocità, freno destro e subito di nuovo in termica... e queste serie ripetute di volte, ad ogni passaggio si percepiva il sorriso e la felicità di Angelo continuando a chiamare Maya e Inca... Signori! che eleganza!... con che semplicità, con che naturalezza... era in perfetta armonia con l'aria. Ero semplicemente rapito da queste immagini.
La seconda... Angelo sta tentando il sorvolo dell'Aconcagua, condizioni molto difficili da affrontare per via delle correnti che vengono dall'oceano. A quelle quote il vento tira anche oltre i 100Km/h... ha un delta particolare, profilo strettissimo, alta performace di penetrazione all'aria... è attrezzato anche con un speciale casco per l'ossigeno, visto che deve salire a 7000 metri di altitudine... in quella missione era presente anche sua moglie Laura. Angelo è trainato da un'altro delta che lo porta in quota, si sgancia e inizia il suo volo...
Angelo sale di quota, le condizioni sono difficili, ma lui sa cosa fare... è in simbiosi con l'aria, con le correnti ascensionali e anche con le turbolenze... sta veleggiando in una zona dove il contatto radio si perde... è da un pò che non si hanno notizie, Laura con la radio in mano... chiama "Angelo?...",
rumore di fondo...
"Angelo?..."
ancora rumore di fondo... attende qualche secondo, sicuramente non vuole apparire ad Angelo preoccupata perché sa che è e deve stare concentrato...
"Angelo?..." e stavolta la voce è smorzata da un nodo....
ancora rumore di fondo....
"Amore..." Angelo riuscì a rispondere.
In quella risposta, della durata di un niente... si percepiva una pienezza incredibile di quest'uomo e l'amore che lo legava a Laura e ai suoi figli... in quella parola ha detto "tranquilla amore, sono in cima al mondo con voi... adesso torno"
Grazie Angelo...
Non potrei mai provarci, perchè soffro le grandi altezze. Ma ammiro le imprese di personaggi come Angelo, perchè esprimono l'amore e la passione per la cosa che stanno facendo.
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Grazie @miti per il contributo. Io auguro a tutti un esperienza di volo a vela, delta se vuoi un bel po' di adrenalina e anche velocità mentre il parapendio è più "soft" . Anch'io ho paura dell'altezza ma su parapendio è diverso, perché sei seduto. Quindi se hai occasione... Provaci! Un biposto è fatto in tutta sicurezza.
Un saluto, nicola
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Guarda, nella vita ho superato molti limiti e chissà se questa non possa essere l'ennesima barriera da abbattere!
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Bellissimo ricordo di un grande personaggio.
Al Museo della scienza e teconologia a Milano è esposto il suo deltaplano con la tuta da altissima quota.
Foto scattata da me
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Che bello! Non so dirti se è il delta della sua performance sulle Ande o quella dell'Everest... Credo Aconcagua. Grazie per aver letto e del tuo contributo.
Un saluto, nicola
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