Il cervello dell'uomo digitale funziona ancora?

in ita •  7 years ago  (edited)

Introduzione

Recentemente, in un classico pranzo di famiglia mia nonna ha esordito con questa frase: "Google è il mio migliore amico, non potrei più vivere senza. Google ha una risposta ad ogni mio problema".
In effetti, mia nonna non ha tutti i torti. Per qualsiasi necessità, internet risponde nella maniera più veloce ed efficace.
Ma non solo, le informazioni sono accessibili ovunque, basta avere accesso alla rete.
Perchè andare in biblioteca, dal medico, in farmacia, dall'amico.. quando si può restare belli che distesi sul proprio divano di casa?
Un'altra frase che mi ha colpito, ma in un contesto diverso, è stata pronunciata da un bambino che alleno: "Io a due anni avevo già il cellulare!"
Io a due anni e mezzo ho imparato ad andare in bicicletta senza rotelle, non a spalmare le mie dita su uno smartphone!

E non può essere più chiaro di così, la rivoluzione culturale e tecnologica che sta investendo la nostra società a partire dall'avvento di internet sta investendo tutte le generazioni, nessuno escluso.
Il nostro cervello, in qualche modo, si sta adattando all’era digitale, ma il suo cambiamento sta avvenendo in positivo o in negativo?


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Effetto Google: 2011 - Esperimento di Sparrow, Liu, & Wegner

Volto ad indagare sugli effetti di internet e dei database online sul comportamento umano, questo esperimento arrivò alla scoperta del cosiddetto “Google Effect”.

Internet is being used as a personal memory bank for information, a phenomenon referred to as the "Google effect."
cit. fonte

Racconterò solo una parte dell’esperimento e nella maniera più comprensibile, in modo da coglierne il significato.
Se siete curiosi di leggere l’intero documento di ricerca con tutte le fasi e dati esatti potete dare un’ occhiata qui
Ciascun partecipante doveva leggere delle affermazioni e riscriverle su un file.
Una volta scritto il file, in modo casuale, si potevano verificare tre condizioni: 1. il file veniva salvato correttamente; 2. il file veniva salvato correttamente in una cartella x; 3. Il file era stato cancellato.
I partecipanti, il cui file era stato cancellato, ricordavano in misura maggiore le affermazioni, riuscendo a riconoscerle in un secondo momento.
Gli altri due gruppi, invece, dimostravano minori capacità mnestiche, con un calo di impegno nel compito di ricordo.
Inoltre, coloro a cui era stato salvato il file in una determinata cartella ricordavano di più la cartella, rispetto il contenuto del file stesso che avevano salvato.
In quest’ottica è come se il cervello lavorasse solo quando si trova costretto a lavorare!

Cosa significa questo?
Avere la consapevolezza di trovare praticamente tutto online o di poter immagazzinare informazioni (come contatti, dati, file) sui nostri dispositivi sta facendo in modo che l’uomo digitale utilizzi molta meno memoria di quanto si possa immaginare. Internet e tutto ciò che ci sta intorno è diventata la nostra memoria espandibile e forse ci fidiamo maggiormente di questa tipo di "memoria" che del nostro cervello.


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Deleghiamo, ma chi siamo?

Deleghiamo la nostra memoria a internet. Ci aspettiamo che qualcun altro ricordi per noi.
Deleghiamo il nostro sapere a internet. Perchè non serve fare ricerche approfondite, consultare bibliografie o dati scientifici, internet conosce per noi nonostante in rete trovare delle informazioni con una certa validità sia davvero un miraggio.
Deleghiamo le nostre relazioni a internet. Lasciamo che il cellulare si prenda cura delle nostre interazioni con gli altri.
Deleghiamo le nostre emozioni alle emoticon. Lasciamo che delle faccine semplifichino ciò che proviamo.

Ma se non coltiviamo noi la nostra memoria, le nostre relazioni, i nostri ricordi, le nostre emozioni, il nostro cervello non diventerà mica vuoto?

Alcune riflessioni:

Il ricercare sempre una soluzione immediata, il massimo rendimento con il minimo sforzo, non sarà mica una logica controproducente?
Non parlo ora di allenare il cervello per essere in forma, ognuno può farne quello che vuole e ricordarsi quello che gli pare.
Quello che intendo è che essere abituati alla gratificazione immediata, oltre a rendere le persone schiave e dipendenti, porta inevitabilmente alla frustrazione.
Perchè alla fine il tutto e subito impoverisce di sapere o di pazienza.
Il fine è più importante dei mezzi, ma il percorso per arrivare al risultato chi se lo gode più?

Io penso che dobbiamo fare più conto su noi stessi, prenderci cura del nostro corpo, cervello e anima e vivere molto più a fondo qualsiasi tipo di esperienza.

Fonti e materiale:

  • riflessioni personali non basate su dati scientifici
  • documento di ricerca circa l' "Effetto Google" fonte
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Ciò che evidenziano queste ricerche sono realtà ormai tristemente note. Che certe abilità si siano opacizzate rispetto al passato lo riconoscono in molti, compreso il sottoscritto, e quella macchinetta magica che è il nostro cervello, in grado di stupirci per la sua capacità spesso inconscia di tirar fuori risorse inimmaginabili, è anche bisognosa di costante allenamento per rimanere sempre fluida. La tecnologia ci ha sicuramente facilitato la vita e ha contratto i tempi di accesso alle informazioni, ma ha anche generato un problema inverso, ossia la sovrabbondanza delle stesse. E questo è deleterio, perchè al di la di fake news e fesserie varie, diventa anche più difficoltoso reperire solo i dati che ci servono allo scopo.
Oltre alla difficoltà mnemonica stiamo atrofizzando altre capacità del cervello, probabilmente anche quella legata all'orientamento, tanto per citarne una; prima dell'avvento dei navigatori ci si orientava meglio nel trovare strade o intuire la direzione giusta mentre adesso, affidando sempre il compito alla sicurezza del dispositivo, abbiamo "addormentato" anche questa abilità. E così per tanti altri compiti che prima erano delegati totalmente al nostro cervello, il quale si è evoluto dalla notte dei tempi proprio grazie alla costante necessità di sopravvivere escogitando strategie e trovando soluzioni. Del resto, come si sa, è la necessità che aguzza l'ingegno.
Oggi ci stiamo impigrendo sempre di più rispetto al passato, e questo lassismo va di pari passo al progresso tecnologico e all'inquinamento inteso, questo, in senso lato e in ogni possibile declinazione.

Intervento molto gradito, grazie per l'intervento.
Lo so che sono molte cose sono ormai ovvie, ma tutti lo sanno eppure ne sono totalmente dipendenti.
Penso che parlarne, discuterne o riflettere sull'argomento possa in un certo modo sensibilizzarci.
Io ho esposto una riflessione solo su una piccola parte, perchè in realtà al riguardo se ne potrebbe parlare ore!

Il nostro cervello mantiene le connessioni forti e pota/elimina tutto ciò che non serve o rimane inattivato.
Le conseguenze di questa pigrizia non possono essere sicuramente positive..

Ovviamente, il parlarne è sempre utile ed è una speranza alla sensibilizzazione. Grazie a te per gli spunti che offri e per i tuoi ottimi post.

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Per me, può essere che usare meno memoria, per le cose che si possono ritrovare facilmente su internet, ci lasci più memoria da dedicare al resto.

Già prima della diffusione massiccia di internet, avevo professori che sostenevano l'inutilità di ricordarsi ogni singola cosa, ma l'utilità di saperla ritrovare/rispolverare subito, sapendo dove cercare (nel libro x o y). E' un po' come ricordarsi la directory.

Concordo con te, non sempre è fondamentale ricordarsi qualsiasi cosa!
Ma ti assicuro che ciò che non serve, il cervello lo dimentica lasciando spazio alle cose più importanti! Se tutte le informazioni fossero direttamente immagazzinate nella memoria a lungo termine il nostro cervello probabilmente scoppierebbe!

Secondo me la questione è una. Un conto è utilizzare i mezzi a nostro vantaggio, un altro è utilizzarli come prima alternativa!
Io penso che mantenere attiva la memoria faccia soltanto che bene.. perchè alla fine.. molto spesso sfruttiamo il nostro cervello solo la metà delle sue potenzialità...
Poi sicuramente posso anche sbagliarmi, ma in questi anni di studi avrò sicuramente modo di imparare molte più cose a riguardo e magari a smentirmi!

Grazie mille per aver detto la tua, mi piace sentire cosa pensano le altre persone :)

Sono completamente d accordo con la tua analisi.. Io ho vissuto i primi ventisei anni della mia vita senza pc e internet e i successivi ventuno assorbito dalle attuali realtà tecnologiche e devo ammettere che la mia memoria era più efficiente ed efficace all epoca. A meno che non sia un fattore di età, a quel punto allora questa teoria, nel mio caso, non sussisterebbe

Mmm.. in questo caso non penso stia intervenendo il fattore età, alla fine è ancora giovane il tuo cervello!
In ogni caso, mi fa piacere ti sia piaciuta questa analisi.. Io personalmente ci penso molto spesso e quello che studio mi sta fornendo davvero molti spunti di riflessione! Vedo in me stessa molti di questi effetti, mi rendo conto che alcune volte sono molto più "pigra" di quello che in realtà sono e che questa pigrizia in qualche modo mi si ritorce contro o mi preclude qualche possibilità.
Riflettere e pensare mi aiuta molto a riconoscere se effettivamente sono me stessa, se posso dare di più, se posso cambiare qualcosa.. quando ho fatto questa analisi non ho solo pensato di scriverla e basta, ma mi sono resa conto di molte cose che posso migliorare per rendere di più.
Che poi alla fine penso che nella memoria e nelle memorie ci sia gran parte dell'essenza della nostra vita ed è per questo che io ci tengo a preservarla.

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Concordo in tutto.
Lo vedo anche solo facendo le parole crociate ad esempio. Sembra che molti non ci riescano più: hanno demandato la conoscenza a fonti esterne piuttosto che al proprio cervello e memoria?

Anche io sbaglio molto spesso, ma cerco di non diventarne troppo schiava! Alla fine ci tengo ad allenare il mio cervello, perché per come sono fatta troppo pigrizia genera solo ulteriore pigrizia.. che poi penso che la memoria e la conoscenza all’interno del nostro cervello abbiano tutto un altro valore! Grazie per essere passato 😊

Verissimo!
E secondo me... Con "ok Google" andrà sempre peggio...
Grazie a te per il post!