La domenica dei nonni

Oggi è il giorno dei nonni per antonomasia. E non perché è una festa particolare, ma semplicemente perché è domenica… eh si sa, in Italia ma anche in altre parti del mondo, questo è il giorno atto alla visita dei nonni!

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Chiaramente a casa mia era una tradizione! La domenica a pranzo si andava a casa della nonna materna con tutti gli zii e i millemila cugini per mangiare pasta col sugo e le immancabili deliziose e rotondissime polpette!! Non so come facesse mia nonna a farle sempre così perfette e gustose…come anche le orecchiette, i calzoni, gli gnocchi, le melanzane ripiene e la parmigiana! Ricordo che tornavamo a casa sempre pieni di contenitori con cibo per tutta la settimana! La nonna, sapeva sempre come prendersi cura di noi anche se durante la settimana non ci vedevamo…era fantastica! Addirittura, all’università mi spediva pacchi colmi di ogni genere di sott’olio, sotto vuoto, pasta e sughi! Per lei ero sempre sciupata e mi domandava sempre se avessi trovato “u zit”, ovvero il fidanzato! E quando le rispondevo “più di uno” lei si metteva a ridere e mi guardava con quegli occhi fieri e felici! Quello sguardo è uno dei ricordi più belli che ho di lei!

Poi invece, la domenica sera si andava dalla nonna paterna! Lì non c’erano tutti i cugini perché la famiglia di mio padre è molto numerosa e dalla nonna si andava a scaglioni per non farla impazzire! Lei era una donna forte; ha cresciuto quasi da sola 5 figli maschi e una femmina perché mio nonno era sempre in giro col camion! Aveva un soprannome per tutti e quando andavamo da lei mi preparava il tè con i biscotti e mi raccontava tutti i pettegolezzi del palazzo! Io uscivo da quella casa sempre con le lacrime agli occhi: tra soprannomi, opinioni, metafore e detti mi faceva ridere da morire!!
A lei devo anche il mio nome e il 24 agosto, giorno di Santa Rosa, andavo con tutte le mie cugine nella sua villa in campagna per stare un po’ di giorni con lei; raccoglievamo le pere dagli alberi, le lumache se aveva piovuto e preparavamo il pane! Dei ricordi bellissimi!

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I nonni invece sono sempre stati un po’ più burberi. Molto tradizionalisti, ricordo che mio nonno paterno mi voleva scambiare alla nascita con un bambino maschio ahahaha! Quando me lo raccontò avevo all’incirca 13 anni ed eravamo al matrimonio di mia cugina e lui era un po’ sbronzo! Ovviamente quando me lo disse si mise a ridere e mi costrinse a ballare la mazurca… a modo suo mi dimostrò che in fondo era contento di non aver fatto quello scambio!
Il nonno materno invece era l’opposto: ero la sua prima nipote e stravedeva per me! Era geloso se qualcuno mi ronzava intorno e voleva conoscere le mie amiche! Mi chiedeva sempre come andava lo studio e quando mi iscrissi all’università lui era così fiero di me che mi finanziò il primo anno! Ricordo che un’estate, in pausa dall’università, scesi a Taranto e iniziai a lavorare in un bar vicino casa sua, per mettermi qualcosa da parte e togliermi degli sfizi…beh, mio nonno tutte le mattine veniva al bar a prendersi il caffè, a controllare la situazione e a chiedermi come stavo! Ero il suo orgoglio e me lo disse anche in punto di morte!

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Purtroppo da un paio d’anni a questa parte, non ho più i miei nonni, mi piace pensare che mi sorvegliano tutti da lassù! Ma ho avuto la fortuna di acquisire la nonna del mio compagno! Lei si chiama Vita di nome e di fatto! È un vulcano attivo: cucina, va in chiesa, esce con le amiche, va al mare d’estate, pulisce casa… ha sempre delle storie bellissime sulla sua infanzia vissuta in campagna e cerca sempre di insegnarmi a fare la focaccia – per me un’impresa epica!

Stasera lei ci aspetta per cena e sono contenta, dopo due anni, di aver ripreso questa tradizione. Perché si sa, da piccoli non sempre accettiamo le attenzioni dei nonni, soprattutto quando siamo adolescenti e ribelli. Ma quando passi quella fase e ripensi a loro, ti rendi conto di quanto siano stati fondamentali nella tua vita e vorresti averli sempre con te!
Purtroppo però non è così, e spesso ti vengono portati via all’improvviso!
Quindi impariamo a dedicargli del tempo e a goderci le loro coccole fino a quando possiamo!

W i nonni…mi mancate!

Abbracci contagiosi …e commossi!