Foto scattata da me della statua in onore a Edward Whymper che si trova di fronte alla Vallouise.
L'alpinismo ha avuto più fasi storiche, la prima, la cosiddetta età dell'oro, che ha occupato la seconda metà dell'800, è consistita nella ricerca della conquista di tutte le vette delle Alpi, cercando di capire quale era il modo più facile per salirle, ovvero attraverso l'individuazione delle cosiddette "vie normali". I principali attori di questa fase sono stati degli inglesi che aiutati da guide locali han salito molte di queste cime.
Whymper era uno di loro, un incisore di legno e illustratore che andò sulle alpi prima per lavoro ovvero per ritrarre delle scene alpine e poi ci tornò per diletto, scalò prima il monte Pelvoux rendendosi conto che non era come si credeva la montagna più alta del Delfinato e successivamente scalando quella che invece lo era ovvero la Barre des Ecrins, successivamente salì molte altre cime ma l'impresa per cui è più famoso è la prima salita del Cervino a proposito della quale vi è una lunga storia di cui parlerò in un altro post.
Successivamente alla conquista di tutte le vette alpine iniziò poi un'altra fase, in cui invece che cercare di salire tutte le cime si cercava di salirle per le pareti più difficili ma comunque cercando di trovare su queste pareti l'itinerario più facile, successivamente vi sono poi state numerose altre fasi. Oggi in che fase siamo? Oggi siamo al punto in cui, saliti ormai tutti gli 8000 dell'Hymalaya e non solo per le pareti più semplici ma anche per quasi tutte le pareti più difficili (sulle quali si è però cercato per lo più di trovare la via di salita più semplice) si cerca di salirle in inverno, con quindi difficoltà ben maggiori dovute alla temperatura e alla neve. Un'altra frontiera è la salita di cosiddette vie moderne in Hymalaya, ovvero vie che invece che cercare i punti deboli di una parete cercano invece di salire in modo rettilineo senza aggirare le difficoltà e raggiungendo quindi livelli tecnici di difficoltà spropositati. Poi c'è la ricerca dei record di velocità in salita e discesa, una disciplina incredibile i cui campioni sono riusciti in imprese prima inimmaginabili e hanno dato via a uno stile del tutto nuovo di salire le montagne, caratterizzato da un equipaggiamento leggero e scarpe da ginnastica dotate di "carro armato", questo stile talvolta è però fuori luogo ad esempio per l'attraversamento di ghiacciai dove si possono nascondere le insidie dei crepacci, inoltre un equipaggiamento così leggero, quando non si è in gara, può essere molto pericoloso perché espone al rischio del freddo che senza gli adeguati indumenti può facilmente diventare mortale anche solo dovendo passare una intera nottata in estate in montagna.
A presto e al prossimo racconto sulla montagna