Questa volta ero attratto da un tipo di gita alpinistica che fosse una scalata su un grado piuttosto semplice di difficoltà ma comunque una vera scalata piuttosto continua ed esposta su una bella cresta di una montagna importante, la cresta dell'Ometto era perfetta per questo fine.
L'Uja di Mondrone è una delle montagna più significative delle valli di Lanzo, piramidale e piuttosto aguzza, ha una via di salita normale che è già alpinistica ma di grado F e altre vie di salita fra cui quella che abbiam fatto noi che è un po' più difficilotta (AD-).
Reclutato il mio amico Matteo siam partiti quindi al venerdì sera da Chialambertetto (1450 metri) e in notturna con le torce frontali abbiamo percorso le circa 2 ore e 30 a passo tranquillo che servono per giungere al bivacco Molino (2280 metri) dove abbiam passato la notte.
Matteo non era mai stato in un bivacco ovvero una casetta con dei letti, un tavolo e due panche di proprietà dal CAI di Lanzo. I bivacchi non hanno gestori, si arriva e si entra, come case gratuite in mezzo alla montagna.
Siamo andati a dormire dopo una breve cena e al mattino ci siamo incamminati per l'ulteriore oretta che ci separava dal passo dell'Ometto, un colle da cui parte l'omonima cresta che conduce in vetta all'Uja. Appena arrivati al colle siam stati colpiti dal forte vento che arrivava dal versante opposto e da cui fino a quel momento eravamo stati al riparo, questo ci ha dato qualche pensiero ma abbiamo pensato che non fosse eccessivo e la temperatura accettabile, dopo esserci preparati con imbrago, legati in conserva e armati di attrezzatura parto con Matteo legato a me. Poi Matteo farà da primo il tratto finale.
Matteo patisce un po' il freddo e non risce a togliere un friend allora torno giù disapprampicando e assicurato da lui e lo tolgo, un inizio macchinoso ma non ci siam fatti demoralizzare, abbiam proseguito cercando i passaggi più semplici, con uan piacevole salita, mai troppo difficile o troppo banale, consultando di tanto in tanto la relazione sul cellulare, abbiam trovato il travero a circa metà parete ritrovandoci nella descrizione, e siam giunti in vetta dove abbiam trovato un panorama davvero fenomenale su tutte le Alpi della zona:
Io a destra, Matteo a sinistra
La discesa l'abbiam trovata veramente facile anche se Matteo ha un po' patito il mal di piedi (non aveva le scarpe da ginnastica che io invece mi ero messo nello zaino apposta per la discesa). Gli amici stambecchi son venuti a trovarci.
Poi birre, ristorante e via. Era la prima esperienza alpinistica di questo tipo per Matteo e spero gli abbia lasciato qualcosa.
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