Scalata al Pelvoux, pointe Puiseux whit video on top of the mountain

in ita •  6 years ago  (edited)

Forse per chi non conosce la montagna può sembrare incredibile provare per una zona montana quello che provo io, ad esempio e soprattutto per la zona del Parc Des Ecrins, che si trova in Francia, nel delfinato, ovvero nella zona compresa fra Biancon, Grenoble e Gap.
Si tratta di sensazioni da un lato estremamente semplici, che riguardano la natura e la montagna in genere, il contatto col sole, con la roccia, con l'acqua e si declinano nello specifico in alcuni dettagli che rendono una zona unica rispetto le altre: la conformazione delle rocce, dei boschi, dei paesi, degli abitanti, dei rifugi.
Amare la montagna significa a mio avviso amare la libertà e la natura che è semplice, grezza e muta ma al contempo sa parlare la bellezza infinita delle immagini che si pongono di fronte ai nostri occhi e i suoni degli animali, del vento e del torrente. Questo contrasto fra semplicità e bellezza, unita alla libertà è forse il punto. In montagna ti puoi fermare a dormire col tuo sacco a pelo dove vuoi, non viene un vigile ad arrestarti o un malintenzionato. In montagna se sei solo devi badare a cosa fai perchè non puoi contare sugli altri ma solo su te stesso. In montagna puoi dare uno sfogo davvero esplosivo e brutale alla tua voglia di libertà, senza bisogno di infrangere regole di nessun tipo, ti conviene però non esagerare se vuoi anche riuscire a tornare a casa. In montagna puoi urlare finchè vuoi e quindi non urli. Io guardo gli alberi, i colori, un dettaglio come un muschio e mi chiedo: sono abbastanza attento in questo istante per vivere veramente questo presente sulla pelle? Se posso tocco, guardo ancora, cerco di sentirmi parte vivente di quello che mi circonda, questa semplicità pulita e bella. Se mi cade un pezzo di pane per terra non devo pulirlo, al massimo devo rimuovere qualcosa di duro come un ago di pino, ma di sporco non c'è niente, nemmeno la terra che se fosse commestibile mi mangerei.

Veniamo alla avventura di questo weekend. Il termine avventura può sembrare un po' fuori luogo quando si parla di salite alpinistiche ma in realtà non è così. L'alta montagna, quando è priva di protezioni, si chiama proprio "terreno d'avventura" e non per caso.

La mia meta di questa avventura era la cima più alta del Pelvoux, che per i conoscitori di questa zona che fra tutte è quella dove mi sento più a casa, è una montagna ben nota, essa è una delle montagne più belle delle Alpi, anche se per pochi metri non raggiunge i 4000 metri. L'altezza, come nelle persone conta poco anche nelle montagne, e questo è uno dei classici errori dei principianti, sia di vita che di alpinismo.

L'avventura questa volta è avvenuta in solitaria, primo perchè non ho trovato un socio, ma in realà la solitaria mi piace molto sempre e comunque perchè per certi versi è molto più bella, ti consente di vivere più intensamente l'esperienza, la natura e anche le persone che incontri.
Al rifugio ho incontrato poche persone, gentili e forti, e con loro ho fatto una bella cenetta e un ottimo riposo, la mattina, alle 4.30, sveglia, colazione preparata da Damien, il rifugista del Refuge Du Pelvoux e siamo partiti, io da solo per i fatti miei.

Ora il mio intento qui non è fare una relazione dettagliata, eventualmente chi è interessato mi chieda, lascerò parlare un po' di immagini per me.

E voi, che avventura avete vissuto questo weekend? Avete vissuto intensamente uno dei pochi, pochissimi weekend della vostra vita?

L'alba a 3000 metri
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Le mie amiche Piccozze
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Il canale Coolidge
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La pointe Puiseux
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Dalla vetta
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In lontananza il Monte Bianco
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Sulla via della discesa
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