Incancellabile, dolce, struggente ricordo

in ita •  7 years ago 

Stavo sistemando il ripostiglio di casa, quando ormai sommerso dalle scatole e scatoloni ho inciampato in una scarpa e sono caduto sopra un ammasso di scartoffie, e qualcosa ha immediatamente scatenato una profonda e fortissima reazione nel mio cuore, un'emozione incontrollabile: la visione di questa foto.

Non potrò mai dimenticare cosa rappresenta, non so come ci sia riuscito ma con questo fotogramma sono davvero riuscito ad immortalare diversi aspetti che stavano accadendo in quei minuti così unici e particolari, che non dimenticherò mai. Sei stata la mia nonna preferita, quella che più mi ha accudito e vegliato nella mia infanzia, non mi hai mai lesinato le tue attenzioni e le tue carezze, arrivando tante volte a farmi scudo con il tuo corpo dai pesanti rimproveri e scapaccioni che il babbo mi voleva affibbiare perché ero troppo discolo, ma tu mi difendevi sempre a prescindere, perché ero un bambino, ed i bambini si sa, ne combinano di cotte e di crude, e ti rivolgevi al babbo, dicendogli se si era dimenticato di quello che era stato lui, che io al confronto ero un angioletto, e quanto ti ho voluto bene ed amato per tutte le belle parole che hai sempre speso per me.

Ma torniamo a questa foto, che tante volte ho cercato e non sapevo quasi più di avere, sono passati quasi 40 anni da quando l'ho scattata, prendendo per un attimo la macchina fotografica del babbo, che ti stava aspettando impaziente in macchina, perché c'era una dolorosa pratica da ultimare.

Le tue 2 valigie erano già state caricate, e mancavi solo tu, la tua borsella inseparabile, tenuta dalla mano sinistra, ed il tuo inseparabile ombrello, che avevi il coraggio di portarti dietro anche a Ferragosto quando uscivi di casa, perché non si sapeva mai, se il vento girava, 4 gocce d'acqua il tempo le poteva sempre fare, era una tua piccola fissazione, che mi aveva sempre fatto sorridere. Da quando il nonno qualche anno prima se ne era andato, piano piano ti sei spenta, e pur essendo la miglior nonna del mondo (almeno per me), ogni tanto perdevi un colpo, fin quando ormai avevamo dolorosamente capito che non potevi più rimanere nella tua casa di campagna, dove hai vissuto per qualche tempo da sola, perché era troppo pericoloso lasciarti lì in preda al tuo destino, ed era necessario affidarti alle cure ed attenzioni di una casa di riposo, necessitavi di continua assistenza da parte di personale specializzato, noi non potevamo più bastare, la malattia stava avanzando, ed era l'unica strada da percorrere.

Io ero lì, che ti guardavo, che in silenzio stavo piangendo, e non so dove ho trovato la forza e l'ispirazione per scattare questa foto, della quale farò qualche copia, per paura di perderla nuovamente, ricordo che presi la Canon e quasi in trance diressi l'obiettivo verso di te, che ti eri prestata inconsapevolmente per questa posa perfetta, fermandoti a fissare per l'ultima volta quel punto nella parete, dove c'era la foto tua e del nonno di quando vi eravate sposati, bellissimi, una coppia speciale, che si è sempre voluta bene, amata e rispettata.

La mamma era sulla porta, incerta se farti fretta, perché il babbo, anche se non lo ha mai ammesso, non sopportava l'idea di quello che stava facendo, scalpitava e suonava il clacson della Fiat 128, e ti aspettava per portarti alla casa di riposo: era una situazione troppo irreale ed angosciante, gli attori non sapevano bene che parte recitare, per cui la mamma teneva la mano destra sulla bocca, perplessa, colpita dalla tua ritrovata dignità che stavi dimostrando con la fierezza e consapevolezza dei tuoi sentimenti, mentre guardavi la foto delle tue nozze.

La luce folgorante della calda giornata di fine primavera, che ormai stava per lasciare il posto all'estate che bussava alle porte, faceva da stridente contrasto con la semi-oscurità dell'ingresso di casa tua, tutto era già stato chiuso, tutto era stato già sigillato, quasi a voler fermare il tempo nel momento stesso in cui avresti lasciato la tua piccola dimora, rimanevamo solo noi, io, tu, la mamma e questa Canon, autrice di questo meraviglioso scatto, ma se devo essere sincero non ricordo proprio perché la macchina fotografica fosse proprio lì, non avrebbe avuto molto senso, ma a volte nella vita penso che ci sia un destino, una forza misteriosa che indirizza lo svolgimento dei fatti verso una determinata direzione, ed allora io dovevo fare questa foto, in quel preciso momento, con quella dinamica e quelle pose, con le 3 generazioni (me compreso) che dovevano rivestire quei precisi ruoli, la nonna che contemplava la foto delle nozze, la mamma incerta e pensierosa sulla porta, il nipote attento a fermare il tempo.

Sei andata nella casa di riposo, ti sono venuto a trovare tutte le settimane, ed il tuo sguardo si è spento piano piano, la luce nei tuoi occhi si è lentamente affievolita, le ultime volte non mi hai quasi riconosciuto, sono passati tanti anni da allora: la tua casa di campagna, dove ho passato tanto tempo, non c'è più, rimangono pochissime foto, soprattutto del piccolo cortile, dove giocavo con i tappini o le biglie con i miei amichetti, e questa istantanea, che ringrazio il cielo che non sia andata perduta, sarebbe stato un vero peccato se così fosse stato, ciao Nonna, un abbraccio, ovunque Tu sia.....

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Bel racconto mad-runner. Amaro come gli eventi che seguono il loro corso e, dolce come il ricordo 👍

Grazie etn0, la vita spesso è beffarda, da una mano regala e dall'altra prende

grazie per la tua storia

Grazie a te per l'opportunità di scriverla

grazie per la condivisione...bella storia

Grazie 😊

Bella e malinconica.. grazie per averla condivisa per questo contest ;-)

Grazie dei complimenti, ed sempre un ringraziamento a chi mi ha permesso di esprimermi