Dal momento della pubblicazione del post di @bronsedi ad oggi, alle ore 14:13, ho ricevuto 31 messaggi privati attraverso i quali, esponenti particolarmente attivi della nostra comunità, mi hanno chiesto di prendere posizione. Di rompere un silenzio che dura da oltre un mese…
Stavo pensando di intervenire già da qualche tempo. Ho detto loro che stavo lavorando per proporre delle soluzioni e che prima avrei voluto avere un quadro più chiaro…
Ma il post di @thenightflier di oggi mi spinge a fare subito un punto della situazione. E intendo farlo offrendo alla comunità un primo elemento di chiarezza.
Come i veterani della comunità sanno, sono stato l’inventore di Podium, il cui primo numero fu pubblicato “nel lontano” 1 settembre 2017.
Nome e logo furono proposti da @thenightflier che, con @bhuz, promosse e sostenne l’iniziativa. Poi arrivarono i curatori a dare una mano sul piano operativo e il loro contributo in termini di pensiero.
E poi, infine, dopo circa sette mesi, è nato PostIT.
A monte di tutto questo ci sono “una montagna” di riflessioni e di documenti.
Ho pensato che sia importante, intanto, condividere integralmente l’ultimo: il documento strategico che ho elaborato a gennaio e da cui è nato PostIT, perchè penso che fornirà a tutti uno strumento di misura in merito all’onestà intellettuale che ci ha ispirati.
Non pretendo che venga preso come “oro colato”. Ci sono sicuramente dei punti irrisolti, delle conclusioni affrettate, dei meccanismi che possono essere migliorati e integrati. O sostituiti. In parte lo sappiamo anche noi.
Ma asuspico che contribuisca a rasserenare gli animi: chi pensa che dietro alla nostra comunità ci sia chissa quale progetto o interesse personale, troverà una risposta. Chi ha in mente dei suggerimenti migliorativi, troverà degli spunti.
Le soluzioni vengono a valle.
Nelle ultime settimane di dicembre le rewards dei post erano aumentate in modo esponenziale e questo, inizialmente, aveva galvanizzato tutti. Era prevedibile.
Ma era altrettanto prevedibile che avrebbe alimentato la bramosia del guadagno e, con essa, un crogiolo di invidie, frustrazioni, illazioni e critiche.
"Vincono sempre gli stessi… Il giudizio dei curatori è parziale… Chi sceglie i curatori… Perché il premio varia… Io ho preso troppo poco… Lui ha preso troppo… Come vengono remunerati i curatori… Perché non si studia un sistema di turnazione…"
Se hai un pizzico di esperienza, lo sai. Lo prevedi.
Il 27 dicembre (sembra un secolo, ma è passato poco più di un mese!) pubblicammo un post per fare il punto della situazione. Per dare una prima risposta. Un segnale.
https://steemit.com/ita/@marcodobrovich/lettera-aperta-del-coordinatore-di-podium-e-mo-so-ca-i
In primis perché il malcontento, anche se strutturale, fragile nella sostanza e minoritario, va comunque analizzato e gestito.
Secondo poi, perché alcune di quelle critiche avevano una loro ragione d’essere.
Terzo perché, a prescindere dall’aumento del valore dei rewards, sin dalla fine di novembre, con buon anticipo sui tempi, avevamo già verificato che, col crescere della nostra comunità, il sistema di lettura, di selezione e di premiazione dei post aveva dei limiti ed era giusto comunicare che eravamo i primi ad esserne consapevoli.
Infine perché, ben al di là della percezione comune, che limitava la sua critica al funzionamento di Podium, avevamo già individuato che Podium, così com’è strutturato, aveva esaurito la sua funzione. Che andava individuata una nuova strategia di aggressione del mercato.
A valle di quel fatidico post, si è scatenata la discussione.
Bene. Era quello che volevamo. Era quello che sapevamo sarebbe accaduto.
Quando nacque Podium, l’abbiamo ricordato mille volte ma val bene ripeterlo, eravamo un pugno di italiani di belle speranze, smarriti nel mare magnum di Steemit.
I suoi obiettivi primari erano quelli di esercitare una funzione di coagulo e di stimolo. Punto. Costruire una comunità. Punto.
Per far questo, si pensò di distribuire rewards a chi ne entrava a far parte.
Per fornire uno stimolo in più si è pensato a un premio. E, per dare un senso al premio, si è pensato alla qualità, che evidenziasse i migliori. E, per rendere più esplicito e accattivante il lavoro che c’era dietro, si è pensato al sistema delle recensioni. E, per evidenziare la crescita della comunità si è pensato di creare le sezioni per categoria con i link dei post non premiati… Punto.
Costituire una comunità
Distribuire rewards
Podium
E aggiungo, perché niente affatto irrilevante nel prosieguo del ragionamento:
La qualità dei post
La qualità, dunque, non era l’obiettivo, ma un elemento di riferimento dello strumento strategico!
Ci sembrò, e ancora lo pensiamo, che fosse l’elemento di riferimento più consono. Ma non era l’unico. Avremmo potuto anche scegliere e indicare il criterio della quantità! Chi scrive più post in un giorno vince…
Teniamolo a mente. Perché nulla è scontato.
Così come non sono da considerare scontati i criteri attraverso giudicare la qualità di un post! A scuola varranno certi criteri, per un prodotto artistico altri, nella pubblicità altri ancora…
Se andiamo a rivedere le regole in merito alla qualità stabilite quando nacque Podium, appaiono elementari e, soprattutto, assolutamente superate dai fatti. Alcuni punti hanno una veste didattico-pedagogica quasi stucchevole. I punti 6, 7, 9, 10… Li scrissi io. Dunque non offendo nessuno. Allora ci sembravano (e probabilmente lo erano, visti i risultati ottenuti) i primi e più efficaci criteri da adottare.
https://steemit.com/steemit/@steempostitalia/steem-postitalia-podium
Nel tempo le regole sui criteri relativi alla qualità si sono ampliate e articolate in modo più strutturato. Alcune sono state ufficialmente trasmesse attraverso i nostri post di servizio, altre si sono consolidate in automatico per semplice presa d’atto, più o meno consapevole, delle dinamiche, delle disfunzioni e delle interazioni emerse attorno e per effetto di Podium.
Di Podium così com’è strutturato finora. Teniamolo a mente.
Perché se Podium cambia, non è detto che i criteri di qualità di oggi vadano ancora bene domani. Ma questo è un aspetto che analizzeremo più tardi.
La comunità italiana su Steemit si è bella che formata. Ha una sua identità forte, si sono stabiliti dei rapporti e dei legami al suo interno, si parla un linguaggio comune. Dunque:
E aggiungo, perché conseguente al ragionamento sin qui esposto:
Quali sono le linee strategiche che intendiamo adottare?
E quali sono gli strumenti attraverso i quali metterla in atto?
Il nostro nuovo obiettivo, ora che la comunità si è costituita e configurata, è quello di affermarne, consolidarne e accrescerne il peso all’interno di Steemit.
Perché a questa crescita corrisponderà una maggiore attenzione degli investitori verso la nostra comunità. Con tutto quello che ne consegue.
E, in subordine, un ulteriore obiettivo può e deve essere anche quello di promuovere e far emergere quelle personalità della comunità che dovessero risultare particolarmente spiccate.
Per ottenere questo risultato è opportuno e necessario che i post della nostra comunità figurino sempre tra i post ”trending” di Steemit dove, evidentemente, godranno della maggiore visibilità.
Un presenza costante e declinata per categorie.
Puntiamo ad essere in testa nella generica sezione ”trending” del giorno, ma anche di essere in testa nelle principali sezioni tematiche: ”travel”, “story”, “photography”, “crypto”,…
Tutti i giorni.
Affinché ciò sia possibile, il sistema di distribuzione delle risorse (dei rewards) all’interno della comunità continuerà ad essere gestito su due livelli.
Da un lato la corresponsione di un gettone di presenza a tutti quelli che pubblicano un post, in modo che si mantenga vivo il legame tra tutti e sia garantita a tutti e, per caduta, alla comunità nel suo complesso, una continua crescita. Che, ovviamente, sarà tanto maggiore quanto maggiori saranno i contributi degli sponsor e degli investitori.
Dall’altro, un sistema premiale che dunque, benché riconfigurato, resta attivo, in modo che ad ogni singolo siano offerti l’obiettivo e la possibilità di crescere più velocemente, di mettersi in mostra e affermarsi anche fuori della nostra comunità.
In merito a questo secondo livello, ovvero al sistema premiale, va considerata anche la ricaduta positiva sul gruppo “ita” nel suo complesso.
Va considerato, infatti, che se il premio porta ogni giorno un vincitore alla ribalta di una certa sezione tematica di Steemit, ad esempio “travel”, un giorno con il post di Pinco, il giorno dopo con quello di Pallino e quello dopo ancora con quello di Pippo, il risultato per “ita” è che figura per tre giorni sempre in testa in quella sezione…
Per dare attuazione alla strategia e agli strumenti strategici sopra indicati, i tag per partecipare al nuovo Podium faranno riferimento a quelli più simili e gettonati di Steemit.
Come naturale conseguenza, sul piano operativo, diventa fondamentale che ciascuno apponga sul suo post i tag appropriati. La regola da seguire sarà la seguente:
Primo tag: “ita”.
Secondo tag: il tag della nostra comunità per quell’argomento.
Terzo tag: il tag di Steemit per quell’argomento.
A titolo di esempio:
ita ita-travel travel
La scelta (e la limitazione) dei tag dovrà necessariamente essere il risultato di una dettagliata analisi, peraltro già avviata e a buon punto.
Anzitutto andranno ricercati quali siano i tag di maggiore successo nella piattaforma. Ovvero quelli per i quali la movimentazione relativa ai rewards è la più elevata. Commisurando tale dato anche con il numero di post pubblicati e il numero di commenti ai post.
Una volta individuati i tag di maggiore successo, si dovrà procedere ad una verifica dei contenuti dei post e selezionare quei tag che risultino più affini ai temi sin qui trattati nelle sezioni tematiche dell’attuale Podium.
In questa seconda operazione, occorrerà avere l’accortezza di individuare anche, se esiste, la possibilità di smembrare le attuali sezioni dell’attuale Podium in più tag di riferimento della piattaforma Steemit. Penso ad esempio alla sezione tematica “Economia”, che potrebbe e dovrebbe essere scissa in almeno quattro tag (i primi che vengono in mente): “bitcoin”, “blockchain”, “cryptocurrency”, “money”.
Nota: Se questo è il meccanismo, ammesso che sia strategico essere presente in un numero ampio di tag per uno stesso argomento, possiamo immaginare che i tag da utilizzare siano molti di più di quanti sin qui ipotizzati nelle analisi preliminari condivise.
Quando nella piattaforma ci si dovesse trovare di fronte alla possibilità di scegliere tra due tag simili per lo stesso identico tema, la regola da adottare è semplice: scegliere il tag di maggiore successo.
Per fare un esempio concreto, se pubblico una foto, tra i tag della piattaforma posso scegliere “photography”, ma anche “photo”.
Se andiamo a vedere i rewards dei due tag, in questo momento, sono 4.815.946 SBD per “photography” e 407.483 per “photo”. Che senso ha disperdere la nostra presenza su due tag analoghi? Meglio puntare tutto su uno. Il più forte.
ita ita-photography photography
Questo non esclude che, se chi pubblica un post lo dovesse ritenere di suo gradimento, possa includere anche il tag photo. Deve sentirsi libero di poterlo fare e noi non possiamo essere restrittivi in tal senso. Sarebbe controproducente: noi non possiamo restringere il campo di opportunità offerto dalla piattaforma. Possiamo dettare delle regole interne, ma senza mai restringere il campo di opportunità offerte dalla piattaforma. In questo caso i tag saranno:
Ma poiché per il tag “photo” non esiste il corrispettivo in Podium, si può aggiungere, ma non interessa il meccanismo premiale di Podium.
Che succede, invece, quando sulla piattaforma abbiamo individuato due tag molto forti, entrambi per lo stesso argomento?
Se pubblico un racconto, tra i tag della piattaforma posso scegliere “story” (2.000.361 SBD) e “writing” (2.240.899 SBD). Tutti e due forti. Quali scegliere?
Tutti e due. In questo caso val bene essere in tutti e due. Per una storia scriverò dunque:
E se scrivo una poesia?
Tra i tag della piattaforma posso scegliere tra “poetry” (501.008 SBD) e “poem” (118.710 SBD). Tutti e due deboli. Quali scegliere? Nessuno dei due. Scartati. Per quanto attiene al sistema Podium, ricadono nella categoria “story” e/o “writing”.
Ma, se lo ritengo, sempre in virtù del fatto che possiamo dettare delle regole interne, ma non dobbiamo mai restringere il campo di opportunità offerte dalla piattaforma. potrò scrivere:
oppure:
Anche in questo caso, così come per il tag “photo” dell’esempio precedente, per il tag “poetry” e per il tag “poem”, non esistono i corrispettivi in Podium. Si possono aggiungere, ma non interessano il meccanismo premiale di Podium.
Su un bel post di viaggio, il tag di riferimento sarà senza dubbio “travel”.
Ma, se un bel post di viaggio dovesse avere anche delle belle foto originali, potrebbe ambire ad entrare anche in un’altra sezione importante: “photography”.
Che succederebbe in questo caso? In questo caso avremmo occupato e sfruttato al meglio i nostri 5 tag a disposizione. Sul post potranno essere apposti i seguenti tag:
ita ita-travel travel ita-photography photography
E se, invece, un bel post di viaggio fosse anche il pretesto per raccontare una storia? Potrebbe ambire ad entrare anche in un’altra sezione importante: “story”.
Anche in questo caso avremmo occupato e sfruttato al meglio i nostri 5 tag a disposizione. Sul post potranno essere apposti i seguenti tag:
ita ita-travel travel ita-story story
Nel procedere con l’analisi e gli esempi sopra riportati, implicitamente, sono già delineati alcuni ulteriori elementi ed alcune scelte di opportunità che a questo punto è meglio riepilogare:
Il nome del tag ita corrispondente al tag della piattaforma al quale fa riferimento sarà il medesimo: il tag della piattaforma preceduto da ita e trattino alto. Ad esempio:
ita-photography photography
ita-story story
ita-writing writing
Risponde ad una regola relativa alla associazione mentale che consente una più facile memorizzazione sia del tag che del modo in cui ricavarlo se non si ricorda. Tag e meccanismo attraverso il quale ricavarlo sono di immediata percezione. L’associazione con il tag della piattaforma è facile e dunque difficile da dimenticare.
Inventare un nome nuovo o utilizzare un acronimo, in questa fase, non darebbe alcun valore aggiunto e creerebbe confusione. Sono strumenti che si utilizzano, e sono efficaci, quando sei leader di mercato o hai già una forte riconoscibilità come marchio.
Condizione minima per partecipare al nuovo Podium sarà dunque l’apposizione di tre tag obbligatori. Di cui il primo è sempre “ita” e gli altri due sono riferiti all’argomento del post e sono da utilizzare sempre in coppia. Ad esempio:
A questo proposito, non si esclude affatto che si possa presto passare da una digitazione manuale all’inserimento automatico, grazie all’ausilio di una applicazione ad hoc. Nel momento in cui digito, ad esempio, il tag “ita-travel”, scattano in automatico anche i tag “travel” e “ita”. Portando a zero la possibilità di errore da parte dell’utente che, in particolare all’inizio (e dunque per ogni nuovo arrivato), dobbiamo metterlo in conto, potrebbe essere abbastanza frequente.
Il quarto e il quinto tag del post saranno liberi e potranno essere scelti a discrezione di chi pubblica tra tutti quelli della piattaforma Steemit e non solo. Potranno essere anche di invenzione. Questo non pregiudicherà la partecipazione a Podium.
Proprio perché quarto e quinto tag saranno liberi, chi pubblica il post sarà libero di decidere che anche il quarto e quinto tag siano scelti tra altre coppie di tag incluse nell’elenco del nuovo Podium. Come abbiamo già visto, ad esempio:
Il sopra citato sistema di doppio tag del nuovo Podium ha ricadute positive e genera, di contro, effetti da tenere sotto controllo.
Immaginiamo di avere un novello Walter Bonatti nella comunità, che pubblica affascinanti storie di viaggi e splendide fotografie. A buon diritto potrà partecipare al premio del nuovo Podium sia nella sezione viaggi “travel” che in quella della fotografia “photography”.
Per la comunità averlo due volte vincitore, sia in una sezione che nell’altra, raddoppia il potenziale ritorno relativo alla nostra riconoscibilità e credibilità. Tutti gli appassionati di racconti di viaggio lo andranno a cercare tra i “trending” di “travel” e tutti gli appassionati di fotografia lo andranno a cercare tra i “trending” di “photography”.
Attenzione! Non raddoppia la nostra visibilità: sotto questo profilo per la nostra comunità sarebbe equivalente portare tra i “trending” di “travel” Walter Bonatti e tra i “trending” di “photography” un’altra persona.
Stiamo parlando di riconoscibilità e credibilità.
Un personaggio forte fa una comunità forte. Ne diventa il testimonial.
Le ricadute positive non sono solo queste e ovviamente, come già detto, questa scelta genera effetti che occorre tenere sotto controllo. All’esaltazione di chi dovesse vincere due volte con estrema probabilità corrisponderebbe la frustrazione di chi non ha vinto. La selezione dei post prevederebbe un lavoro maggiore (lo stesso post dovrebbe o potrebbe dover essere letto e giudicato da due curatori diversi).
Ma sono aspetti che affronteremo nei capitoli dedicati a questa analisi.
Per ora limitiamoci a prendere atto che il sistema del doppio tag aumenta l’efficacia della nostra azione nei confronti dell’obiettivo del nuovo Podium, che ci siamo dati in premessa. Perché, lo ricordiamo ancora una volta:
e, solo in seconda battuta, bisognerà prestare attenzione al fatto che questo sistema di tag
Nel corso di sperimentazione dei prossimi giorni, ovvero da qui al lancio del nuovo Podium, andranno verificati i meccanismi di interazione con la piattaforma e andrà verificata la fattibilità di gestione in termini operativi.
Non si esclude pertanto che i tag che verranno individuati in prima battuta possano essere modificati o integrati.
L’individuazione dei tag del nuovo Podium, partendo dalle selezioni già fatte e alla luce delle presenti considerazioni, necessiterà di una ulteriore e definitiva messa a punto, da far partire immediatamente dopo la condivisione di questo documento.
Dopo la premessa di carattere strategico, entriamo nel vivo di come si dovrà strutturare il nuovo Podium per rispondere agli obiettivi, utilizzando gli strumenti individuati.
In prima battuta, questo significa che regole, sistema premiale e criteri di valutazione sin qui adottati hanno bisogno di essere verificati alla luce di quanto sin qui esposto.
Quanto dovesse eventualmente ancora funzionare si terrà in piedi. Per alcuni elementi e parametri sarà necessaria e sufficiente una messa a punto. Altri criteri e dinamiche potrebbero non avere più senso e, conseguentemente, andranno abbandonati.
Le regole per partecipare a Podium, pubblicate quando nacque, hanno subito nel tempo integrazioni e modifiche in ragione delle problematiche che sono emerse nel corso del suo sviluppo. Alcune decidendo autonomamente e altre in risposta a sollecitazioni e suggerimenti esterni. Così come accadde, lo abbiamo già detto, per i criteri attraverso i quali valutare la qualità di un post.
Alcune sono state rese esplicite attraverso post di SteemPostItalia, altre attraverso post personali, altre attraverso i canali di Discord. Spesso confondendo e sovrapponendo tra loro, come spesso accade in questi casi, i problemi di natura politico-sanzionatoria (come mettere argine ad una situazione), con quelli di natura tecnico-gestionale (come risolvere una certa evenienza), con quelli di natura didattico-educativa (come garantire un certo risultato). E non solo.
La nascita del nuovo Podium è l’occasione giusta per fare il punto della situazione. Scremare, aggiungere, modificare come e dove serve, cercando di focalizzare l’attenzione sugli aspetti principali, quelli che più interessano per il raggiungimento dei nostri obiettivi.
Ricordando che, più le regole sono complesse e più è facile eluderle. E, in aggiunta, più sono complesse e articolate e più stancano l’utente, che scappa e se ne va.
Essere dunque il più asciutti possibile. Perché se un documento strategico è una riflessione, ed è giusto e normale che si dilunghi per spiegare e ragionare, il prodotto finale deve essere una sintesi. La sua sintesi.
Partendo dalle considerazioni già fatte si propone qui di seguito una bozza di proposta che, evidentemente, necessiterà di una ulteriore e definitiva messa a punto, da far partire immediatamente dopo la condivisione di questo documento.
Per partecipare è obbligatorio che il primo tag del post sia “ita” e che il secondo e il terzo tag del post, da utilizzare sempre in coppia, vengano scelti tra quelli da noi indicati. E’ obbligatorio che i tre tag siano sempre utilizzati tutti e tre assieme, come sotto indicato.
Nota: Andrà inserito l’elenco dei tag per ogni argomento, come qui di seguito indicato a titolo esemplificativo.
ita ita-story story
oppure
ita ita-writing writing
ita ita-travel travel
ita ita-cryptocurrency cryptocurrency
oppure
ita ita-bitcoin bitcoin
oppure
ita ita-blockchain blockchain
oppure
ita ita-money money
ita ita-photography photography
Il quarto e il quinto tag del post sono liberi e possono essere scelti a discrezione di chi pubblica tra tutti quelli della piattaforma Steemit e non solo. Possono essere anche di invenzione. Questo non pregiudica la partecipazione a Podium.
Proprio perché liberi, chi pubblica il post è libero di decidere che anche il quarto e quinto tag siano scelti tra le coppie di cui al punto uno. A titolo esemplificativo, si mostrano alcuni esempi:
ita ita-travel travel ita-photography photography
ita ita-cryptocurrency cryptocurrency ita-bitcoin bitcoin
Per partecipare è obbligatorio non scrivere più di 1 post al giorno. Farà fede l’orario italiano, dalle ore 00.00 alle ore 24.00.
I suddetti punti, ulteriormente definiti ed eventualmente corretti ed integrati, rappresentano a mio avviso l’ossatura di base dei requisiti minimi necessari ed obbligatori per partecipare al nuovo Podium.
Ciò premesso, dal lavoro fin qui svolto dal gruppo, sono emersi ulteriori aspetti che meritano di essere esplorati e sui quali ritengo sia opportuno riflettere in merito alla opportunità di inserirli o meno tra le regole per partecipare al nuovo Podium.
Non è escluso, dunque, che ulteriori punti possano essere aggiunti ai requisiti base, mentre, eventualmente, altri potrebbero essere inseriti in un capitolo a parte che indica quelli che verranno considerati titoli di merito nella confezione di un post.
A titolo di prima analisi, esploro ed indico qui di seguito alcuni ulteriori punti da prendere in considerazione.
In merito alla necessita di essere iscritti al gruppo Discord di SteemPostItalia per partecipare a Podium, dividerei la questione in due.
Sotto il profilo della gestione operativa, trovo la cosa assolutamente coerente. Tale impostazione-imposizione si configura infatti come mezzo per far confluire chi aderisce su Discord, che è attualmente lo strumento più efficace attraverso il quale misurare, alimentare e gestire gli umori della comunità.
Ma tale vincolo è efficace anche sotto il profilo della gestione economica. Solo entrando a far parte del gruppo Discord ti inserisci nel meccanismo del voto automatico e della distribuzione dei rewards. E i rewards non vengono dispersi al di fuori della nostra comunità.
Viceversa però, il suddetto ha dei limiti sotto il profilo strategico. Al netto delle considerazioni sopra esposte e della necessità di salvaguardare tali aspetti, a noi interessa che il maggior numero di utenti di Steemit entri in contatto con noi. Ci noti, ci legga, ci segua e, perché no, inizi a scrivere per e con noi.
E, quando parliamo di questo, dobbiamo immaginare (ed auspicarci) che non siano solo gli italiani ad entrare in contatto con noi, ma gente da tutte le parti del mondo. Gente che non entrerà mai a far parte del nostro gruppo Discord…
In aggiunta, anche sotto il profilo operativo, sul medio termine, lo strumento Discord appare assolutamente insufficiente a gestire un numero di utenti che prevediamo ed auspichiamo sarà crescente in modo esponenziale.
La novità costituita dal neonato bot totalmente creato dalla nostra comunità, indipendente da servizi esterni, collocato su server proprietario e gestito integralmente da noi costituisce a mio avviso un’ottima opportunità. La questione in esame, allora, potrebbe essere risolta in questo modo: invece di essere iscritti al gruppo Discord, potremmo dire che occorre essere iscritti al bot e inserire tale regola al punto 6 dei requisiti essenziali per partecipare al nuovo Podium.
Nota: Questa particolare circostanza favorevole che si è venuta a creare non giustifica un atteggiamento di “perenne attesa”. Le decisioni vanno prese sapendo che, nel tempo, con l’evolversi della situazione, occorrerà probabilmente ridiscuterle. Ciò non di meno, è una dimostrazione di come, affrontando le problematiche nel loro complesso e non singolarmente, si possano raggiungere risultati più sinergici ed efficaci.
Le considerazioni appena fatte ci portano necessariamente a riconsiderare un punto che avevamo dato già per assodato. La questione della lingua italiana. Lo so, è un andirivieni… ma nell’elaborazione di un documento strategico è un processo inevitabile.
Dunque, ci eravamo detti che “Per partecipare è obbligatorio che il post sia scritto in lingua italiana”.
Ma abbiamo appena detto (in realtà ribadito) che ”a noi interessa che il maggior numero di utenti di Steemit entri in contatto con noi. Ci noti, ci legga, ci segua e, perché no, inizi a scrivere per e con noi”.
Scrivere in lingua italiana ci identifica. E questo è un plus.
Ma scrivere in lingua italiana, allo stesso tempo, ci ghettizza. E questo è un minus.
Siamo così convinti che imporre che per partecipare al nuovo Podium sia obbligatorio scrivere in italiano sia la strada giusta?
Se commisuriamo l’effetto che una scelta (scriviamo in italiano, così ci identifichiamo) o l’altra (scriviamo in inglese, così ci leggono tutti) producono in relazione al mondo Steemit, non potrebbero esserci dubbi di sorta. La risposta obbligata sarebbe quella di non mettere l’obbligo di scrivere in italiano.
Non ho ancora chiari i vantaggi di scrivere in italiano anche se, viceversa, individuo un potenziale ritorno futuro dal fatto di configurarci nel tempo come comunità (di partecipanti, di utenti, di consumatori…) italiana forte e individuabile da parte di eventuali investitori e partners.
Dunque non chiuderei le porte al fatto di scrivere in italiano. Anche perché sul piano meramente speculativo, se decidessimo d’emblée di scrivere solo in inglese, ci perderemmo per strada più della metà della nostra comunità. Dunque la questione non si pone in questi termini.
Fatte queste considerazioni le conclusioni logiche, che evidentemente, necessiteranno di una ulteriore riflessione e una definitiva messa a punto, da far partire immediatamente dopo la condivisione di questo documento, sono le seguenti:
1. scrivere in italiano può essere considerato un plus, ma non deve essere considerato un must;
2. non scrivere in italiano non deve essere una conventio ad excludendum.
Ma le considerazioni appena fatte ci portano necessariamente a riflettere in merito ad un punto ulteriore. La questione della lingua inglese o di altra lingua internazionale.
Abbiamo appena detto che “scrivere in lingua italiana ci identifica. E questo è un plus. Ma scrivere in lingua italiana, allo stesso tempo, ci ghettizza. E questo è un minus.”
Scrivere in lingua italiana ci ghettizza… Forse la soluzione è a portata di mano. In realtà, è scrivere solo in lingua italiana che ci ghettizza!
Andrà trovato dunque un sistema che, parallelamente, promuova e premi i post scritti in lingua italiana, ma promuova e premi anche i post scritti in altra lingua. In una sezione a parte?
In merito alla questione relativa alla necessità che i post riportino puntualmente la provenienza delle immagini, farei le seguenti considerazioni.
Sui post contenenti immagini di terzi coperte da copyright, non ci sono dubbi: ho chi le pubblica ha una liberatoria o le immagini non si possono utilizzare.
Sotto il profilo meramente legale non escludo che sarebbe sufficiente che noi scrivessimo esplicitamente che non ci assumiamo alcuna responsabilità in merito al contenuto dei singoli post e non rischieremmo niente. E sarebbe comunque da verificare. Ma sotto il profilo d’immagine, uno strumento come il nuovo Podium, che si pone come obiettivo quello di guidare e promuovere lo sviluppo di una comunità, non può ritenersi automaticamente assolto da ogni responsabilità, per quanto indirette.
Dunque una prima conclusione mi sembra assodata: le immagini coperte da copyright, senza liberatoria, non si possono pubblicare.
In merito alle immagini non di proprietà ma non coperte da copyright, la questione è più sottile e merita un approfondimento maggiore.
Utilizzare immagini di proprietà è sicuramente misura di impegno. Ma non per questo di creatività. E nemmeno di qualità. E, in definitiva, (che è ciò che interessa a noi) nemmeno presupposto di successo. Perché a noi, lo ripeto ancora una volta, fermo restando il rispetto delle regole di Steemit, che promuovono l’impegno e la qualità, interessa il successo. Il successo sulla piattaforma.
Ma tralasciando per un attimo il tema del successo (che pure è importante non dimenticare), è importante avere chiaro e non dimenticare che ci può essere impegno e qualità anche utilizzando immagini di altri.
Dunque la possibilità di utilizzare immagini non di proprietà sembrerebbe una questione risolta. Il tema, più ristretto, è se obbligare o meno a citare la fonte delle immagini.
Le domande che ne conseguono e che necessiteranno di una ulteriore riflessione e una definitiva messa a punto, da far partire immediatamente dopo la condivisione di questo documento, sono le seguenti:
1. quale valore aggiunto dà alla dimostrazione di impegno, creatività, qualità e successo di un post la citazione della fonte delle immagini?
2. non sarebbe sufficiente scrivere sul post che le immagini sono tratte dal web e sono libere da copyright?
Nota: Ovviamente, andrà verificato quanto la mancata apposizione della provenienza delle imagini possa rendere più difficoltoso il lavoro di verifica dei curatori. Aspetto da non sottovalutare, ma da non confondere con l’analisi di tipo strategico, che è quella che stiamo svolgendo in questa fase.
La nascita del nuovo Podium è, come già detto, l’occasione per ripensare ai criteri attraverso i quali valutare la qualità di un post, sul quale si basa il sistema premiale.
Per affrontare questo compito, è necessario fare tabula rasa di quanto fatto fino ad ora. Il che non significa non far tesoro dell’esperienza o disattendere le regole del buon senso o non rispettare le regole di Steemit.
Significa concentrarsi anzitutto sui nostri obiettivi.
Se fossimo a scuola e insegnassimo italiano, il nostro obiettivo sarebbe quello di insegnare la lingua italiana. E’ tautologico!
Ma noi non siamo a scuola. Dunque quello non può essere considerato il nostro obiettivo.
E’ stato un nostro obiettivo alla nascita di Podium. Quando, con un atteggiamento pedagogico ai limiti della pedanteria (lo ripeto e mi ci metto io per primo), abbiamo esplicitamente suggerito formule per scrivere meglio, elargito consigli in merito ai temi da trattare e su come articolarli, promosso post con vere e proprie lezioni di grammatica e di analisi logica…
Tutto questo ha contribuito in modo molto efficace a migliorare la qualità dei post che, all’inizio, lasciava molto a desiderare. Ma ora la qualità media si è alzata e stabilizzata. La comunità ha consapevolezza di dover prestare attenzione a questo aspetto.
Ma, soprattutto, se in una costituenda comunità di 50 persone 20 scrivevano male, questo costituiva un problema per la comunità. Minava la sua consistenza e la sua immagine.
Oggi, in una comunità di 400 persone, che presto arriveranno a 1000 e crescerà ancora, che una parte non scriva bene l’italiano non solo non costituisce un problema, ma, soprattutto, è una variabile fuori controllo. Sui grandi numeri è fuori dal nostro controllo. Qualsiasi strumento si decida di utilizzare.
A meno di non usare uno strumento estremamente selettivo che però, al di là del fatto di non consentire la partecipazione al nuovo Podium a qualche decina (e un domani qualche centinaia di post), non produrrebbe alcun vantaggio consistente e tangibile alla comunità.
Stimolare a scrivere meglio in italiano non è più un nostro obiettivo. Vigilare si. I curatori continueranno a farlo.
Ma il buon italiano non può più essere comunicato all’esterno come criterio attraverso il quale verrà valutata la qualità di un post. Tanto meno comunicare che verrà premiato il post scritto meglio in italiano. Sembra una specificazione esagerata, ma vi assicuro che, all’esterno, c’è qualcuno che sicuramente si aspetta di sentircelo dire.
Allo stesso modo darei per scontati ulteriori criteri di valutazione di carattere generale che abbiamo già identificato e sui quali abbiamo dibattuto:
- contenuti originali, ovvero testi non copiati… che siano di arricchimento per il lettore…
- testi scorrevoli e chiari…
- utilizzo corretto delle tecniche Markdown…
Di questi, semmai, il primo andrebbe esplicitato tra le regole da rispettare: per partecipare al nuovo Podium è obbligatorio che i testi siano originali. Esplicitando che sono ammesse le citazioni, purché ne venga citata la fonte (l’autore).
Viceversa, sarà controproducente stabilire che, se le fonti costituiscono la parte sostanziale del post, ovvero sono esse stesse il corpus del post, il medesimo verrà scartato.
In primo luogo perché è cosa autoevidente e, in linea di principio, è una regola già percepita dalla comunità.
In secondo luogo perché, in taluni casi, ci potremmo trovare di fronte a circostanze nelle quali, pur se il post è di fatto una mera riproposizione integrale di un testo (ma anche di una foto, o di un filmato, o di un articolo,…) di altri, questo possa avere un particolare successo. Per la tempestività e l’opportunità con la quale è stato proposto…
Pensiamo ad esempio all’ipotesi di un post che, nel giorno della memoria, il 27 di gennaio, dopo che, per ipotesi, ci siano state delle manifestazioni neonaziste da qualche parte e l’opinione pubblica è scossa, pubblichi la poesia con cui Primo Levi conclude il suo libro “Se questo è un uomo”, o una serie di frasi, tipo “Il sonno della ragione genera mostri” di Goya, o “Chi non ricorda la storia è destinato a riviverla”, il monito di George Santayana che si legge su un muro di uno dei Block di Auschwitz… O pubblichi, secco, senza commenti, il filmato girato da Hitchcock sull’olocausto…
E ipotizziamo che abbia grande risonanza e riscuota consensi. E apra le porte ad un nugolo di commenti. Sarebbe giusto escluderlo del nuovo Podium. No. sono certo di no. La mia posizione è no.
Dunque, a mio avviso, se da un lato sarà giusto esplicitare che sono ammesse le citazioni purché vengano esplicitate le fonti, sarebbe inutile e controproducente porre dei limiti alle citazioni.
Continuiamo a ragionare. Senza dimenticare il nostro vero obiettivo che, come ripeto ancora una volta, è avere successo.
Un buon libro non ha successo grazie al fatto che sia scritto in italiano corretto. E nemmeno una pubblicità. E nemmeno un oratore ha successo grazie al fatto che parla un italiano corretto.
Certo - ed ecco che qui ci viene in aiuto il buon senso - l’utilizzo dell’italiano corretto è uno strumento importante per comunicare. Possiamo dire, estremizzando - perché non è sempre vero - che è uno strumento indispensabile. Ma resta, comunque, uno strumento.
Dunque, un primo suggerimento, una prima conclusione è che l’utilizzo corretto della lingua italiana deve essere considerato una condizione importante ma non restrittiva.
Chi redige un post deve sapere che si dovrà impegnare a scrivere bene in italiano, ma deve anche sapere che non sarà quello il metro con il quale verrà giudicata la qualità complessiva del suo lavoro.
Sarebbe come giudicare la qualità di un politico per il fatto che sia onesto. Quella è una conditio sine qua non. La qualità è data dall’efficacia della sua azione politica. Allo stesso modo, un fotografo non è un buon fotografo per il fatto di saper usare la sua macchinetta. Ci mancherebbe altro…!! E così un cuoco non è un buon cuoco solo perché sa cucinare, un blogger di economia non è un buon blogger di economia solo perché …parla di economia…
E allora facciamola questa tabula rasa. Ripartiamo da zero. E, prima di parlare di qualità in senso generico, affrontiamo la cosa, in prima battuta, da da un altro punto di vista: misuriamo la qualità di un post relativamente alle caratteristiche deve avere per avere successo. In prima battuta. Per poi tornarci su.
Intanto dobbiamo stabilire cosa vuol dire avere successo.
Senza andare troppo per le lunghe, avere successo sulla piattaforma Steemit significa avere un sacco di gente che ti guarda, che commenta e che ti vota. E che ti vota alto. Semplice. E dunque?
L’uso particolarmente corretto della lingua italiana ci lascia ipotizzare che sia uno strumento efficace per ottenere successo? No. Non fa certamente male, ma non ci garantisce il successo.
Dunque il fatto che un post sia scritto bene in italiano sarà apprezzato, ma non sarà elemento attraverso valutare la qualità di un post.
Mettere tante foto in un post di fotografia o indicare le caratteristiche dell’apparecchio fotografico con cui le ho scattate e il diaframma, i tempi, l’obiettivo… mi lascia ipotizzare che sia uno strumento efficace per ottenere successo?
Forse il successo no. Quello dipende dal fatto che tu sia davvero bravo, che buchi lo schermo. Ma male certamente non fa.
Dunque il fatto che in un post di fotografia vengano indicate le caratteristiche dell’apparecchio fotografico e la tecnica o i dati dello scatto sarà apprezzato, ma non sarà elemento attraverso il quale valutare la qualità del post.
Stiamo entrando nel vivo della questione. Se non riesco a stabilire dei criteri univoci, predefiniti attraverso i quali stabilire la qualità di un post, come faccio a stabilire qual’è il migliore?
A questa domanda ne contrappongo un’altra. E se anche riuscissimo a stabilire dei criteri univoci e predefiniti, non sarebbe sempre una scelta soggettiva?
E’ una empasse dalla quale si esce fuori solo in un modo: accettando che, in un modo o nell’altro, il criterio di giudizio in merito alla qualità di un post è sempre, comunque, soggettivo. Anche se basato su criteri condivisi e stabiliti da un gruppo, come ad esempio quello dei curatori.
Ciò premesso, in termini operativi, quali soluzioni abbiamo? La soluzione che propongo, già ampiamente condivisa e accettata dal gruppo dei curatori, è la seguente.
In primis, suddividere i post per aree tematiche.
Se, all’origine di Podium, è stato sufficiente mantenere tutti i post in uno stesso calderone e giudicarli e selezionarli mischiando tra loro quelli di cucina con quelli di economia, con i racconti e i testi scientifici, ora non è più possibile.
Sui grandi numeri, e al livello di raffinatezza che oggi si impone, non è più possibile paragonare tra loro post che hanno caratteristiche intrinseche differenti. Meno che mai per selezionare tra essi il migliore.
Dunque si ragionerà per categorie. Ovvero, per tag. Il che fa scopa con gli obiettivi strategici enunciati in premessa a questo documento. Ottimo!
Ovvero: la qualità di un post verrà giudicata all’interno e nel contesto della categoria, ovvero del tag, a cui appartiene.
Secondo: Chi giudicherà la qualità di un post?
Stabilito che il giudizio sarà sempre e comunque soggettivo, lo strumento più efficace che abbiamo per confinare questo aspetto è far si che, all’interno di ciascuna categoria, la qualità dei post venga valutata da un esperto di quella materia.
Con un minimo di buon senso e una certa competenza da parte di chi le redige, si potranno senz’altro produrre delle linee guida di carattere orientativo.
Com’è noto, la lista, suddivisa per categorie, è stata già elaborata, discussa e aggiornata. E ulteriormente aggiornata verrà nel tempo, sulla base di ulteriori riscontri e verifiche sul campo, ovvero al momento della loro applicazione, com’è giusto e normale che sia.
L’importante, a mio parere, è che le suddette linee guida abbiano un carattere orientativo e non restrittivo.
Dopo la condivisione di questo documento, in considerazione della definitiva identificazione delle categorie e dei relativi tag, ovvero anche dei possibili accorpamenti tra le categorie medesime in relazione alle loro affinità, ne andrà elaborata una definitiva messa a punto.
Alcune indicazioni, infatti, a mio parere, alla luce di quanto sin qui esposto, se condiviso, risultano ingiustificatamente restrittive. Altre, in contrasto tra loro.
A titolo di esempio, si prendono alcune indicazioni a campione.
- Nella sezione Blockchain, crypto e economia si indica come misura della qualità di un post il fatto che ci siano “poche opinioni personali…”. Con estrema probabilità è un termine troppo restrittivo. Un buon economista, come ogni buon articolista (perché un post di questa categoria si configura de facto come un articolo), correda sempre la sua esposizione con la sua opinione personale…
- Ma nella medesima sezione si indica anche che sarà apprezzata, come elemento di qualità, la “Multidimensionalità, ovvero (…) una esperienza personale”. Il che è in contraddizione con il punto precedente.
- Nella sezione Tecnologia, scienze e società si indica che, affinché un post sia di qualità, dovrà avere un “testo di almeno 300 parole”. Con estrema probabilità è un termine troppo restrittivo.
Ancora una volta è necessario fare tabula rasa.
Podium, così com’è strutturato fino ad ora, è una specie di gara. Tutti i post sono virtualmente in un’arena, competono uno contro l’altro e vince il migliore. E il termine “vincere” non è usato a sproposito: è sottolineato anche a livello simbolico. Podium vuol dire podio e il podio è l’immagine di copertina: primo, secondo e terzo…
La scelta non era casuale. Era voluta. In quel momento, ci sembrò lo strumento migliore per spronare gli appartenenti alla comunità, una comunità ancora in formazione, a mettersi in gioco, partecipare e sperare di vincere per mettersi in tasca il premio.
I riscontri positivi non tardarono ad arrivare. Ma, con altrettanta tempestività, si palesarono anche i limiti di tale meccanismo. Era uno strumento troppo stretto. Una sorta di collo di imbuto che non dava espressione e la giusta risonanza a quanto, sempre più, la nostra comunità era in grado di produrre e produceva. In termini di numero di post e di qualità. Dunque, in corso d’opera, fu deciso di inserire la sezione “Menzioni speciali”.
E, successivamente, per dare risalto alla variegata tipologia di tematiche trattate nei post, fu aggiunta la sezione “E, inoltre…”, con i link di tutti i post pubblicati ogni giorno, divisi per categoria. Tutto questo, oggi, ovvero il sistema della competizione, non ha più senso. Sul piano strategico non produce alcun valore aggiunto.
Semmai, e lo abbiamo notato tutti, produce, anche se in minima parte, scontento e dissenso. E, al di là del fatto che tali riscontri possano e debbano in parte considerarsi come strutturali in ogni gestione e decisione di vertice quale quella di Podium, è elemento che va comunque esaminato ed affrontato.
La risposta viene automatica: se il sistema della competizione sul piano strategico non produce alcun valore aggiunto e, viceversa, crea scontento e dissenso, il sistema della competizione va abolito.
E’ evidente, e va detto, che un sistema premiale, anche se non si indicano i vincitori, de facto è una implicita competizione: il premio lo prenderà il migliore.
Bene. E’ così. La differenza sarà data dal fatto che non si indicheranno dei vincitori. E che la competizione, come appena detto, sarà un fatto “implicito”, ovvero non verrà esplicitata.
In termini di comunicazione questo fa una grande differenza. E la comunicazione, come sappiamo, non è un abbellimento tanto per…, ma produce consenso (o dissenso). Ma anche, volendo, informazione (o disinformazione). La comunicazione produce effetti.
Ciò premesso, in termini operativi, si tratterà di individuare quanti (e quali) post premiare. Uno per categoria? Più di uno per categoria? Ci sarà anche un super premio tra tutti i post pubblicati? E come metterla con i post pubblicati in lingua straniera? Faranno parte a se? Verranno premiati anch’essi? E come premiare senza renderlo esplicito?
A tali quesiti si tenta di dare una risposta nell’ultimo capitolo di questo documento, nel quale si avanza un’ipotesi in merito a come si potrebbe strutturare il nuovo Podium.
Bene. Fatte queste premesse, quale veste dovrà avere il nuovo Podium per raggiungere gli obiettivi, essere coerente con le strategie e gli strumenti strategici ed operativi individuati? Per liberarsi dei vizi relativi ai criteri di giudizio in merito alla qualità sin qui utilizzati e per premiare svincolando la percezione del premio dalla logica della competizione? Come fare ad includere anche le comunità straniere?
Abbozzo un’ipotesi. Ben sapendo che, qualsiasi sia la forma definitiva che prenderà il nuovo Podium dopo la condivisione di questo documento, la discussione e la condivisione del progetto definitivo, non potrà prescindere da una preventiva riflessione a tutto campo in merito a quali ipotizziamo possano essere gli scenari complessivi di medio periodo nel quale ci troveremo ad operare.
Perché sin qui, a dispetto del lungo ragionare, abbiamo esplorato solo gli aspetti relativi a ruolo e prospettive della nostra comunità all’interno di Steemit. Ma è necessario porsi un’ulteriore domanda. Semplificando: qual’è il futuro di Steemit?
Rispetto ai meccanismi di interazione di Faceebok, tanto per prendere un primo esempio concreto, Steemit è un mammut. Rispetto alla snellezza e alla velocità di postare di Instagram, per prendere un secondo esempio concreto rispetto al quale fare delle considerazioni, Steemit è un monolite. Queste asserzioni sono inconfutabili.
Le domande da porci sono: possibile che Steemit non lo abbia capito? Che non abbia misurato queste differenze? Che non abbia pensato ad un suo possibile sviluppo attraverso il quale mettere argine a questi suoi limiti?
A mio avviso no. Non è possibile. E comunque, che chi ha inventato Steemit ne sia consapevole o meno, impegno e qualità genericamente detti, spalmati su un’utenza sempre più vasta, sono destinati, in progressione nel tempo, a non costituire più un vantaggio strategico competitivo di per se e la partita si giocherà su altri campi.
A mio avviso, dunque, presto assisteremo ad uno sviluppo della piattaforma attraverso il quale, pur rimanendo coerenti con il contesto della filosofia di Steemit (qualità e contenuti, ovvero più simile a quella di un blog che a quella di un social network), cercherà di capitalizzare il prodotto delle interazioni sulla piattaforma.
Oggi, su Steemit, un post vive qualche giorno e poi muore.
Presto, a mio avviso, non sarà più così. Quelli sono meccanismi, appunto, tipici del social network. E Steemit, per come è pensato, è più simile a un blog. Un sistema di tanti blog.
Secondo aspetto da considerare: il grande vantaggio competitivo di Steemit rispetto a Facebook e Instagram, tanto per riprendere i due esempi sopra citati, è costituito dal fatto che con Steemit chi pubblica guadagna. Con le altre due piattaforme no.
Le domande da porci sono: possibile che Zuckerberg non lo abbia capito? Che non abbia misurato questa differenza? Che non abbia pensato ad un possibile sviluppo di Facebook e di Instagram per mettere argine ad un potenziale travaso di utenti dalle sue piattaforme a Steemit?
A mio avviso no. Non è possibile. A mio avviso lo scenario futuro ci riserva delle sorprese. Non so dire se anche Facebook e Instagram consentiranno agli utenti di guadagnare attraverso la pubblicazione dei post. Nè, se questo accadesse, se Steemit subirebbe un crollo. E nemmeno se Zuckerberg finirà per comprarsela, Steemit! Ma una cosa è certa: lo scenario a breve termine, non sarà più questo.
Infine, tornando a noi, ma con un occhio puntato allo scenario complessivo, ovvero senza dimenticare quanto abbiamo appena detto, l’altra domanda che mi pongo è questa: quanto fiato ci rimane? Ovvero, in questo sistema mordi e fuggi, per quanto ancora i post saranno in grado di suscitare effettivo interesse?
Oggi, guardiamoci in faccia, la maggior parte degli utenti scrive per guadagnare. E la maggior parte nemmeno legge. E vota per cooptazione. Nella nostra piccola comunità, finora, ha funzionato. E funzionato molto bene. E’ stato uno strumento funzionale (appunto) alla crescita. Ma per quanto ancora potrà funzionare?
E per quanto ancora, senza rischiare di essere ripetitivi e noiosi, saremo in grado di redigere recensioni interessanti e stimolanti? E, ammesso che si trovi la formula, come riusciranno le nostre recensioni a contrastare l’inevitabile deriva dell’oblio che mina in premessa il futuro delle interazioni di Steemit così com’è oggi concepito?
All’interno di questo contesto, prendendo atto che non siamo ne i fondatori, né i gestori della piattaforma, non possiamo fare altro che cavalcare la tigre. Trarre il massimo vantaggio dalla situazione attuale, avendo un occhio lungo su quanto ipotizziamo potrebbe accadere nel medio periodo. Trovando una soluzione e formulando un progetto, che vada bene per oggi e sia potenzialmente adeguato anche per il domani.
Le chiavi per dare una risposta coerrente a quanto sin qui espresso, sono sostanzialmente due: sinergia e interazione.
Come si sostanziano? Abbozzo qui di seguito, a titolo puramente indicativo ma non esaustivo, una prima ipotesi, da mettere a punto e definire immediatamente dopo la condivisione di questo documento.
La struttura del nuovo Podium deve essere concepita in modo da interagire il più possibile con la piattaforma, ovvero, come in parte ci siamo già detti:
- vederci presenti (essere visibili, riconoscibili, attrattivi) nella piattaforma;
- concepire un sistema di accoglimento dei contributi esterni alla comunità (ospitare post stranieri e di lingua straniera);
- dare spazio e riconoscimento ai segnali che vengono dalla piattaforma (commenti e visualizzazioni spontanee ai post. Nostri e di altri…);
La struttura del nuovo Podium deve essere concepita in modo da capitalizzare il prodotto della sua azione: quanto passa per noi, non si perde più nel mare magnum della piattaforma. Ovvero:
- concepire un sistema attraverso il quale sia più facilmente rintracciabile un post, un autore, un argomento,…
Per definire la veste del nuovo Podium, non è più possibile proseguire per punti distinti. Ciò che è possibile (e corretto fare) durante le fasi di analisi e di elaborazione della strategia, non è più possibile in fase di definizione del progetto. Pensando al nuovo Podium, dunque, dobbiamo pensare contemporaneamente ad una soluzione che risponda efficacemente a tutte le variabili in campo.
La veste che mi viene in mente, come ho già avuto modo di accennare in sede di riflessione condivisa, è quella di un giornale.
Così, come primissimo elenco:
- Il giornale è una (implicita) selezione dei pezzi migliori, ma non è una competizione.
- Il giornale è organizzato e suddiviso per sezioni tematiche. E ogni sezione tematica ospita più articoli. Il che risponde al nostro sistema di categorizzazione.
- Il giornale ha una prima pagina per i titoli principali. Il che risponde alla nostra esigenza di selezionare e individuare, tra i pezzi migliori, quelli premiati.
- Il giornale, sotto il profilo operativo, è organizzato in redazioni. Il che risponde alla necessità di suddividere e organizzare il lavoro dei curatori.
- Il giornale è un prodotto di squadra, ma allo stesso tempo ha una sua organizzazione piramidale che consente il controllo e la gestione del prodotto finale.
- Il giornale è strumento flessibile: si riorganizza senza contraccolpi in funzione del cambiamento degli scenari esterni.
- Il giornale, per sua conformazione, ospita e si giova di contributi esterni senza stravolgere la propria identità. Scegliendoli, integrandoli e traducendoli, quando se ne dia il caso.
- Il giornale ha un nome, un’immagine, un logo. Ha una sua identità chiara e forte. E misurabile.
Un soggetto con un’identità chiara, forte e misurabile ha un grosso potere attrattivo nei confronti di eventuali investitori esterni, partner o sponsor. Anche pubblicitari. Che per ora non sono previsti, ma non possiamo sapere. Anzi…
Come si presenta questo giornale?
Nella mia idea, il giornale avrà una pagina principale (la prima pagina) e tante pagine per quanti argomenti (tag) decideremo di trattare al suo interno.
La prima pagina andrà a sostituire l’attuale Podium. Cambierà nome, logo e veste grafica, ma continuerà ad essere ospitata nella pagina di SteemPostItalia.
Conterrà i post migliori per ogni categoria (tag) e i rimandi alle altre pagine del giornale, ovvero ai relativi post. Sotto il profilo grafico andrebbe organizzata e progettata in modo da renderne facile ed accattivante la lettura. Un format che resta costante.
Di giorno in giorno cambieranno i titoli e i relativi post, ma l’impaginazione e l’ordine e la loro sequenza rimarranno inalterati. Chiari, in modo che il suo schema venga facilmente compreso dai lettori occasionali e sempre lo stesso, in modo da sedimentarsi nei lettori abituali.
Ogni articolo (ogni post), oltre al link, dovrebbe avere un titolo chiaro ed una recensione che, evidentemente, cambia funzione ed aspetto rispetto al vecchio Podium: meno complimenti e auguri (o, comunque, espressi con un taglio differente) e più riferimenti al contenuto del post.
In linea di principio, a fianco di ogni recensione (titolo, recensione, link) sarebbe bene avere anche la foto di copertina del post. Visibile.
Sul piano strategico, viceversa, sarà opportuno e necessario che ogni post abbia anche un abstract in inglese. In pratica, avendo riconfigurato come sopra indicato le recensioni, sarà necessario che le stesse (e anche il titolo) vengano tradotte in inglese. E che l’inglese sia la prima lingua di titolo e recensione. Poi l’italiano.
Anche se di possibile difficile attuazione nell’immediato, in termini di prospettiva, si può pensare alla prima pagina come alla prima pagina del TG di Mentana su La7: uno spot (un video) di due tre minuti con i titoli del giornale…
Le altre pagine del giornale andranno ad aggiungersi all’attuale struttura di Podium.
Per ogni argomento (tag) verrà aperto un profilo su Steemit che ospiterà tutti e solo i post di quella sezione. Sicuramente, giorno per giorno, vi verrà pubblicata la pagina di tutti i post di quella categoria.
Una prima parte, dedicata ai migliori post del giorno: quello già pubblicato sulla prima pagina del giornale, ed eventuali due o tre o altri post particolarmente pregevoli, che non sono finiti sulla prima pagina ma che meritano comunque una messa in evidenza e, magari, un abstract. Una seconda parte con i soli link degli altri post.
La veste grafica sarà coerente con quella della prima pagina, di cui riproporrà il nome e il logo, aggiungendo nome e logo di quella sezione, che saranno studiati in modo coerente.
E’ da valutare l’ipotesi che tutti i post che utilizzano un determinato tag, giorno per giorno, siano resteemed in automatico nella sezione (nella pagina-profilo) corrispondente, grazie ad una applicazione studiata ad hoc.
E’ da valutare e trovare la giusta formula per i seguenti argomenti-aspetti:
- una pagina per i contributi stranieri;
- una pagina per i post più commentati del giorno prima (o della settimana prima…);
- una pagina per premiare chi ha commentato di più.
In merito a quest’ultimo punto, vale la pena fare una riflessione.
Trovare un sistema per premiare i post che ricevono il maggior numero di commenti ha una sua logica.
I commenti, al contrario dei voti, non sono automatici e misurano l’effettivo interesse della comunità (e, in senso più ampio, nelle nostre ambizioni, della piattaforma tutta) nei confronti di un post. Non tenerne conto sarebbe un errore.
Sotto il profilo politico perché è importante che il nostro gruppo di lavoro non si configuri come altro rispetto alla comunità (e alla piattaforma), ma ne sia, con la giusta ragionevolezza, espressione.
Sotto il profilo strategico perché, se è vero che tutta la nostra architettura ruota attorno all’obiettivo di promuovere i post di successo sulla piattaforma, sarebbe sciocco non approfittare del suggerimento della rete che già ci indica un post di successo.
Sul piano comunicativo-informativo, niente potrebbe essere più chiaro, esplicito, internazionale e facilmente memorizzabile del nome
L’individuazione di un nome più accattivante, che non è da escludere, dovrà corrispondere ai suddetti requisiti.
Se quello fosse il nome del giornale (della prima pagina del giornale), è evidente che le altre pagine, dovendo avere un nome coerente, sarebbero, ad esempio:
ITA-PHOTOGRPHY
ITA-CRYPTOCURRENCY
ITA-BITCOIN
ecc.
Tra l’altro, in perfetta coerenza con i nostri tag, rendendo tutto più semplice. Nessun salto interpretativo.
Il logo andrà studiato ad hoc.
Il vecchio logo di Podium fu scelto in quattro e quattr’otto, con un po’ di buon senso e niente più. Ora non è più possibile. La sfida che ci aspetta è molto più ambiziosa e gli strumenti devono essere adeguati.
Ovviamente, una volta individuato il logo del giornale (della prima pagina del giornale), tutte le altre pagine dovranno utilizzare una sua declinazione, facilmente riconducibile ad esso.
L’unico suggerimento che mi sento di dare alla prossima riflessione è che, a mio avviso, sarebbe opportuno, se tecnicamente possibile, rendere la remunerazione esplicita e non confonderla con i rewards relativi ad un post del curatore. Questo meccanismo ha generato illazioni e creato malcontento.
Se ciascun curatore, giorno per giorno, fosse responsabile di una pagina redazionale, la cosa forse sarebbe fattibile. Gli si assegna la remunerazione come rewards a quel post (che però finisce nella pagina-tag relativa e non sul suo profilo…)… Insomma, occorre a mio avviso farci un pensiero.
Ecco. Questo è quanto. Ora di elementi di valutazione ne avete a sufficienza. Sono certo che ne verranno fuori dei contributi utilissimi. Nei prossimi giorni, mi riprometto di fare qualche proposta anche io. Grazie di avermi letto fin qui.
L'immagine di copertina è tratta dal web ed è libera da copyright.
Una bella lettura impegnativa!
Innanzi tutto, voglio esprimerti tutta la mia stima per aver condiviso con noi il tuo pensiero in modo tanto articolato, perché penso davvero che questo sia un esempio concreto della buona pratica di dare valore al lettore e che il tuo contributo sia significativo e costruttivo, coinvolgendoci tutti e spronandoci al dialogo.
Critiche a parte al sistema Podium-PostIT, che possono piovere da tutti i lati ed è normale, fisiologico che arrivino, resto convinta che il lavoro enorme fatto da voi anziani - non parlo di età anagrafica, ma di permanenza su Steemit e SPI, sia chiaro! - sia innegabile e vada nella direzione giusta. È ovvio, poi, che con l'evoluzione del sistema e delle condizioni si debbano studiare, di volta in volta, delle strategie nuove.
Apprezzo davvero moltissimo le proposte finali, penso che creare delle rubriche parallele e avere a disposizione una sorta di giornale, con articoli e sistemi che facilitano il reperimento dei post per categoria, sia utile; e credo anche che alla lunga si arriverà ad un'applicazione di quanto descrivi. Penso anche, però, che la tua soluzione preveda un cambiamento radicale nella gestione della cosa, che al momento, con le risorse e le persone impegnate nello staff, secondo me è poco fattibile. Si dovrebbero creare tanti gruppi redazionali quante sono le categorie, non lascerei ogni pubblicazione in mano ad una sola persona. Occorre ragionare seriamente su come attuare tali cambiamenti, è cosa complessa ma non impossibile. Di certo è cosa lunga, non applicabile dall'oggi al domani, ma mi piace assai! Una soluzione come quella che proponi è d'ampio respiro e ci sono anche degli ottimi margini di apertura alla community internazionale (inserimento di articoli di utenti esterni alla community, abstract e recensioni in inglese, tra le altre cose), secondo me questa è una naturale evoluzione del sistema attualmente esistente, ma come ho già detto, è una cosa complessa e di sicuro richiede ragionamento e tempo per comprendere quali risorse siano necessarie, come organizzarle, come gestire premi e compensi, come gestire al meglio i contenuti e così via.
Come sempre, pacato, chiaro, aperto.
Grazie.
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
Grazie per avermi letto con tanta attenzione. E complimenti! A mio parere ...è così che si fa: ci si documenta e poi ci si esprime.
Hai colto in pieno lo spirito e quelli che considero i punti di forza del progetto, le prospettive di sviluppo e gli scogli da superare.
Non sarà un cammino facile, ma non è impossibile.
L'unico modo che abbiamo per rimanere al passo è di immaginare l'inimmaginabile e restare con i piedi per terra, in un continuo compromesso tra visione e realtà.
Per ora va così. Ma non è detto che presto si debba cambiare. ...anzi, come hai letto, lo ritengo altamente probabile...
Cercheremo di essere pronti!
Un abbraccio,
Marco
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
Forse un post non è il modo migliore per dare visibilità a una riflessione così complessa.
Il documento che pubblichi mi era noto perchè ne discutemmo all'epoca in cui venne diffuso nel gruppo dei curatori.
Fu un importante contributo alla riflessione strategica sullo sviluppo della community di SteempostIT quando si decise che Podium non era più un buono strumento di spinta alla crescita. Peraltro si sta parlando di oltre un mese fa. E incredibilmente, per come vanno le cose nella realtà di Steemit e del web in generale, molte cose sono cambiate da allora. Anche lo stile della discussione.
Infatti, onestamente, non credo che il documento, pure importante, validissimo e molto ben scritto, sia pertinente rispetto alla premessa che tu stesso indichi.
Quel documento restituisce infatti i termini di una riflessione importante sulla possibile strategia di sviluppo di una community su Steemit. In gran parte ancora inesplorata.
La discussione di oggi invece è molto più prosaica e da talkshow. E riguarda la buona fede di chi questa community la dirige.
Purtroppo non credo che questo documento contribuisca a sciogliere i mal di pancia di chi crede che quella di SteempostIT sia (in parte o in gran parte) un'operazione truffaldina. Ne a dare credito e visibilità a un percorso serio che è stato fatto. Serio e anche complicato. Con qualche strappo e qualche risentimento. Che sono condimenti essenziali della crescita dei gruppi umani. Perchè bisogna imparare che nei gruppi umani si litiga, si discute, e ci si divide e questo fa parte della FISIOLOGIA.
Quello che viene tirato in ballo nella discussione di questi giorni mi sembra diverso. Non si parla del percorso, delle ragioni serie di discussione e divisione. Si formulano ipotesi di disegni sotterranei come la trama di una spy story scadente.
E ahimè, questo lungo e interessante ragionamento che ci proponi, e per il quale ti ringrazio, non mi sembra purtroppo attinente a questo tipo di problema o chiarificatore rispetto a questo tipo di sospetti.
Io non credo alle trame. Perchè ho costitutivamente una propensione a dare fiducia alle persone.
Nel caso specifico di SteempostIT non credo che ci sia assolutamente nulla se non un serio e complicato tentativo di rafforzare un gruppo, anche con investimenti personali importanti da parte di qualcuno.
Se dipendesse da me, sarei più interessata a discutere nei termini che propone questo tuo documento sul futuro e sulle strategie che si potrebbero mettere in atto per qualificare, rafforzare e potenziare la community, piuttosto che passare il tempo a costruire e diffondere scenari ambigui. Ma non mi sembra questo il mood del periodo...
Buonissima Pasqua
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
Grazie @martaorabasta.
Come ho già scritto a @girolamomarotta, non sono pazzo: so bene che il post non lo leggerà nessuno. Che nessuno lo leggerà integralmente.
Ciò nonostante, in questo momento di riflessione e discussione, ho ritenuto che fosse opportuno pubblicare il documento strategico che guida l'approccio della nostra comunità su Steemit, in modo che fosse chiaro a tutti che dietro ci sono un pensiero e un lavoro fatti magari sbagliando, ma con onestà intellettuale.
Penso, come ho già detto, che possa essere utile per dare una dovuta risposta a chi ha espresso dei dubbi. Perché, a mio avviso, non è rispondendo alle illazioni con le offese o non rispondendo affatto che si risolvono le questioni.
E perché, se qualcuno ha delle idee e dei suggerimenti, nel documento può trovare i riferimenti per dargli forma e renderli proposte concrete.
E così abbiamo messo un primo punto.
Quanto alla seconda questione (generata, non dimentichiamolo, da una degenerazione della prima), non è che si può fare o dire molto...
Qualcuno pensa che @bhuz e @thenightflier utilizzino la comunità a loro uso e consumo: ci utilizzano come vacche da mungere e ci tengono buoni e mansueti, sopprimendo ogni alzata di testa perché gli fa comodo avere alle spalle un grosso numero di utenti, per avere credito nei confronti di altri finanziatori della piattaforma e scambiarsi favori e dollari, dei quali alla comunità riservano le briciole.
Queste, finché non sono provate, sono illazioni.
L'unica cosa che possiamo fare, a mio avviso, e di chiedere a chi sostiene questa tesi di provarla. Tutto qui. Perché se non lo facciamo e rispondiamo offendendo o cacciando dalla comunità chi le ha espresse (a prescindere dal fatto se lo meriterebbe o meno), quelle illazioni continueranno a scavare come un tarlo nelle menti di molti nella nostra comunità.
Non pensare a te, me, @claudiop63, @pataxis,... noi siamo grandicelli... ne abbiamo viste di cotte e di crude e siamo abituati a interfacciarci con situazioni come questa. E' forse la prima volta che ti capita?
Ma nella comunità ci sono molti, moltissimi giovani (che per fortuna non mi leggeranno, perché avranno saltato questo noiosissimo post!). E i giovani, come sappiamo (per essere stati giovani noi stessi) il più delle volte tagliano le cose con l'accetta. Si schierano e diventano forcaioli ("al rogo, al rogo chi ha osato mettere in dubbio...") o, silenti, coltivano il dubbio, che continua a crescere fino a diventare un mostro ("e se fosse vero? e se davvero ci stessero fregando? fammi un po' vedere... Ma come mai il tizio prende così tanti rewards?...").
No buono.
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
tanta roba... mi son perso anche un paio di volte, ma d'altronde l'argomento è complesso.
Di mio che posso dire...
questione immagini, non fasciamoci la testa per cortesia. Ho come l'impressione, specificando che è personale!, che spesso i curatori si mettano in auto tutela di fronte a immagini che non provengano da sito di turno in CC0. Penso che sia doveroso sia citare le fonti che le immagini, ma chi vuole scrivere un post di un argomento specifico difficilmente troverà immagini libere. Personalmente quando pubblico un post e voglio inserire immagini o grafici di mio interesse, ho sempre chiesto autorizzazione preventiva, qualcuno è ben disposto e qualcun'altro no. Se la risposta è no, io rinuncio a pubblicare. Il tema potrebbe essere anche molto più ampio... un esempio è quello chi pubblica un video e all'interno appaiono immagini di pubblicità, marchi, etc.. etc.. allora la mia domanda è semplice, in quel caso? Non è alla stessa stregua di mettere immagini alla faccialibro? Secondo me è un problema che esiste, ma di fatto credo che nessuno abbia voglia di mettersi a far causa a qualcuno che scrive su di un blog per un'immagine. Se qualcuno pubblica una mia opera e non mi ha chiesto autorizzazione... quasi quasi vado a ringraziarlo per avermi fatto un pochetto di pubblicità.
Questione tag, se di concetto lo trovo una cosa interessante quello di mettere ita-...(qualcosa) di fatto non vedo un reale beneficio/tornaconto. Se l'interesse è di proporsi a livello internazionale, vedo difficile che un utente della Manciuria si metta a fare una ricerca di ita-photography... penso che scriva semplicemente photography. A questo punto che significato ha mettere due volte la stessa cosa? I tag disponibili sono cinque... sembrano tanti, ma alla fine se si vuole taggare altre comunità di proprio interesse, 5 risultano pochini.
questione qualità.... si ok... purtroppo è soggettiva. Resto dell'idea personale che comunque ci siano dei parametri, o almeno in parte, che essi siano misurabili. Ma qui mi fermo! So già che è una battaglia persa... e quindi confido nella volontà, impegno, imparzialità, onestà, etica, deontologia... di tutti
un saluto, nicola
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
Grazie @knfitaly, meriti un premio solo per il fatto di aver letto tutto il documento!
In realtà condivido tutte e tre le tue osservazioni.
Sulla seconda, ovvero in merito ai tag aggiungerei una riflessioni che, indirettamente, mi ricollega alla risposta che ho dato al commento di @tosolini.
Non sappiamo come evolverà la piattaforma. Supponiamo che debba evolvere e ipotizziamo in un certo modo. Ovvero recuperando terreno in merito ad un suo attuale punto debole: interazione e sinergia.
Ovvero database, ovvero possibilità di recuperare vecchi post, di farli parlare tra loro,...
Se così fosse (se così sarà), i nostri tag "ita" varranno qualcosa...
Grazie per aver partecipato! ;)
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
si vero, non abbiamo idea di dove ci porti la piattaforma e su questo condivido che si devono tenere porte aperte e magari, fare anche qualche breccia su qualche muro... magari troviamo il tesoro! :)
Avere un database per recuperare i post... domanda che mi ero posto anch'io, sarebbe bello avere una interfaccia amichevole dove poter passeggiare fra i scaffali come se fossimo in biblioteca.
un saluto, nicola
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
Esatto! ;)
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
Grazie per la pubblicazione del documento, non perché sono un'anima da rasserenare, ma perché capisco molto dell'approccio strategico (dal punto di vista editoriale) e posso così interagire con voi su quei punti che fanno parte anche del mio attuale interesse, l'ho letto tutto di un fiato ma devo rileggermelo con calma. Mi prenderò il giusto tempo... 🙂
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
Caro @anedo, l'intento era proprio quello: fornire a chi ha delle idee e dei suggerimenti i riferimenti strategici dell'approccio della nostra comunità su Steemit, in modo che possa dargli forma con coerenza e renderle proposte concrete.
Grazie.
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
In tutto questo casino vorrei riportare l'attenzione alla parola beta scritta sotto steemit.. Cioè stiamo facendo la tara su un sistema che non è neanche finito. Fra qualche mese faranno altri cambiamenti e via altri casini. Chiaro che le community dovranno ri-tararsi ad ogni giro. Questo è sfuggito a molti, Bronsedi compreso che a mio avviso ha portato una serie di argomenti, che andavano trattati singolarmente, buttati in un calderone incasinato.
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
Hai ragione, @tosolini: in tutto questo... fra qualche mese (in Steemeit) ci saranno altri cambiamenti...
E proprio per questo abbiamo tentato (ci siamo riusciti?) di pensare ad un sistema flessibile capace di adattarsi ai possibili cambiamenti. Che, peraltro, abbiamo anche tentato di ipotizzare...
Non so se @bronsedi ha ragione o meno. Ciò che posso dire è che le questioni in essere, al contrario di quanto mi sembra tu implicitamente sostieni contestando il suo approccio, sono tutte intrecciate tra loro. E non si può affrontarne una (e tentare di individuare una via), senza affrontare le altre.
Un lavoro lungo e bisognoso di monitoraggio e continuo aggiornamento. Ma è così che funziona...
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
Non sono granché convinto. Mi limito solo a considerare che talune cose sono proprie dei sistemi informatici. Sarà che lavoro nell'ambiente da 20 anni, ma per me è chiaro che se la base dell'utenza aumenta, chi arriva dopo farà una fatica boia e neanche emerge. Su youtube per dire succede lo stesso. Anche li esistono delle crew, delle balene che fanno endorsement. Queste cose non le può risolvere la community, lo devono fare, sempre che ci sia voglia, quelli di steem. La meritocrazia esiste su piccoli gruppi, su grandi numeri ciccia, anzi è più probabile che quello che mostra il gatto di casa abbia più successo sul trattato della qualcosa. Ritorno su Youtube, chi fa successo li? i bambocci che fanno prank, mentre un Masala o Messora non entrano mai in trend topic, anzi siccome parlano di cose serie pure li demonetizzano. Il succo del discorso di @bronsedi è il danaro, qualcuno ha preso di più e forse lui è stato troppo utopico-purista, nel mezzo poi ha tirato dentro altre considerazioni, che forse saranno collegate, a mio avviso non a SPI ma a Steem, che appunto è in beta. Certo @bronsedi ha ragione a livello ideologico su quasi tutto, ma l'ideologia e la realtà a mio parere sono due rette che vorrebbero, ma non si incontrano mai.
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
Penso che tu abbia ragione.
Mi domando come si fa a cavalcare la tigre. Cioè_ c'è un modo di capire cosa premia il web e cosa fare per entrare tra i premiati?
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
Secondo me avere il fondoschiena baciato a stampo dalla dea bendata (che io me la immagino con il volto della giovane Nancy Brilli). Il web è il posto meno democratico al mondo, a dispetto di quello che dicono in tanti. Se il signor Zuckerberg decide che gli stai sulle pelotas ti banna, e così succede per tutti i forum, bacheche eccetera. Sulla carta la meritocrazia esiste, appunto il fatto che ci siano gli upvote/like/ecc ma sulla pratica con milioni di utenti come fai? Poi di quando in quando qualcuno più fortunato capita che emerga lo stesso.
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
:))
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
Il tuo post è troppo grande..Boot boot note DD letti..Mani Informative Artichols...La tua scrittura è davvero un prezzo necessario
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
I'm not crazy, @prince121: nobody will read this post!
In these days, a debate is taking place in the Italian community of #steempostitalia.
And I thought it was necessary to publish the strategic document that guides our approach to the Steemit platform. I thought it was good that the document was public and that everyone could read it.
That's all.
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
Tutto chiaro su programma, strategie e idee...non vi siete smentiti, infatti la rubrica è veramente ben strutturata.
Piano piano miglioreremo ancora di più, ce n'è di strada da fare e non dobbiamo fermarci.
Grazie per essere intervenuto Marco, oggi più che mai ce n'era bisogno.
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
Grazie @girolamomarotta.
Come ho già scritto, non sono pazzo: so bene che il post non lo leggerà nessuno. Che nessuno lo leggerà integralmente.
Ciò nonostante, in questo momento di riflessione e discussione, ho ritenuto che fosse opportuno pubblicare il documento strategico che guida l'approccio della nostra comunità su Steemit, in odo che fosse chiaro a tutti che dietro ci sono un pensiero e un lavoro fatti magari sbagliando, ma con onestà intellettuale.
Penso che possa essere utile per dare una dovuta risposta a chi ha espresso dei dubbi. Perché, a mio avviso, non è rispondendo alle illazioni con le offese o non rispondendo affatto che si risolvono le questioni.
E perché, se qualcuno ha delle idee e dei suggerimenti, nel documento può trovare i riferimenti per dargli forma e renderli proposte concrete.
Tutto qui!
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
Grazie a te, Marco!
Per quanto mi riguarda, non avevo dubbi sulla vostra onestà intellettuale, ma la tua intenzione di chiarire oltre modo quest'aspetto, soprattutto alla luce degli ultimi eventi, la trovo giusta e condivisibile.
Sono d'accordo sul modo di rispondere ad offese e illazioni: se ti fai un giro sui vari post, potrai vedere che ho sempre cercato di replicare in maniera equilibrata e costruttiva, anche ad affermazioni che, sinceramente, avrebbero meritato ben altri toni e modi.
Ciao!
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
;)
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
😜...ho fatto 2 pause sigaretta e una pausa caffè nel tempo di lettura di questo chiarificante ed estremamente importante Post... ed ho dimenticato i vari pensieri che mi venivano in mente nel frattempo...😝 quindi adesso posso solo dire Finalmente! È importante secondo me dare un occhiatina al processo per capirne al meglio i neccanismi, il senso e poterne apprezzare il risultato (in continua evoluzione!)
Posso dirti che la resa rispecchia gli intenti a mio parere!
Cin cin!!
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
Grazie.
L'intento era quello. E mi fa piacere che tu lo abbia capito e apprezzato.
Un abbraccio
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
Ho letto adesso i commenti... allora ti sottolineo che con
Mi riferivo alla lettura del documento
Non all' arrivo alla fine del documento
ahahahaha 😝😝🙏
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
:))
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
Interessante, chiaro ed utile, questo post la dice lunga sull'impegno e la competenza con cui avete affrontato la questione.
Bravissimi, complimenti davvero a te e a tutti coloro che hanno partecipato al progetto cercando di migliorare ulteriormente il sistema del podium!
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
Grazie @dexspartacus.
Non dirmi che sei riuscito a leggerlo tutto...??!!!
Un abbraccio!
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
Ci mancherebbe!
Grazie a voi!
Devo dire che ci sono stato un buon 20 minuti....eheheheh...ma ne è valsa la pena!
Grande! Un abbraccio anche a te!
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
;)
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
A grandi linee, credo che sia la strada giusta da intraprendere... Butto lì una considerazione mia personale: sarebbe bello, nel momento in cui vengono prese queste decisioni, farlo magari in una chat aperta al pubblico, ma silenziata, in modo da cogliere "live" motivazioni e procedure. Mi piacerebbe in ogni caso partecipare a questi processi decisionali da osservatore, sarebbe anche una cosa da pensare.
Continuo a tenermi informato ed attendere "annunci importanti" all'interno della comunità. :)
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
Ti avevo appena risposto di là... ;)
Grazie @djluka, hai colto in pieno lo spirito. Complimenti e grazie ancora.
Condivido le tue riflessioni.
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
Il punto C piace
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
Bene! Grazie!!
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit
Congratulations @marcodobrovich! You have completed some achievement on Steemit and have been rewarded with new badge(s) :
You got your First payout
Award for the total payout received
Click on any badge to view your own Board of Honor on SteemitBoard.
For more information about SteemitBoard, click here
If you no longer want to receive notifications, reply to this comment with the word
STOP
Downvoting a post can decrease pending rewards and make it less visible. Common reasons:
Submit