Lettera (corta!) aperta a @thenightflier

in ita •  7 years ago  (edited)

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Caro @thenightflier, ti rassicuro subito: è il mio ultimo intervento in cui tratto temi che riguardano la comunità e vi tirano in ballo. Mi dispiace averti dato l’impressione, nel mio post di ieri, di averti provocato. Non era mia intenzione. Se è così, mi scuso.
Con molta probabilità sono stato troppo bizantino e non sono andato diretto al punto. Lo faccio oggi, senza metafore, parabole e iperboli. Ti chiederei, se posso, di impegnarti ad essere altrettanto chiaro nelle risposte alle domande che mi accingo a farti. Ti ringrazio anticipatamente.
La mia richiesta di spiegazioni, se mi permetti, ha un senso. Ho esigenza di capire, prima di decidere se continuare ad aderire o meno alla comunità e, eventualmente, come aderire. In sostanza, per decidere se investire o meno in questo progetto e, nel caso, come e quanto investire. Credo che sia una posizione comprensibile e legittima.
Consentimi di aggiungere solo che, proprio perchè il mio spirito non era e non è polemico, ho deciso di non rispondere ai commenti che ho ricevuto nel post. Alimenterei inevitabilmente ulteriori, infiniti, botta e risposta. Ma so che non è buona educazione non rispondere e pertanto mi permetto di linkare qui i nomi di chi è intervenuto, perchè questo mio post vuole (anche) essere una spiegazione dei miei intenti e una risposta implicita alle domande che mi sono state fatte.
@claudiop63, @demiro86, @luigiboria, @steemitri, @martaorabasta, @anedo, @thelastlips, @serialfiller, @mad-runner, @gabriele-gio, @knfitaly, @airmatti, @voiceoff, @etn0, @phage93, @dexspartacus, @pataxis, @fidelio81, mi spiace se qualcuno di voi ha potuto pensare che discutessi di questioni personali. Il mio obiettivo era un altro, ma evidente non sono stato capace di esplicitarlo. Spero che questo ultimo contributo possa fare chiarezza. Grazie di aver commentato.

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Punto 1: Ritengo che sia doveroso fare chiarezza in merito al tipo di struttura che governa la nostra comunità. Sei d’accordo?

Puoi rispondere che non sei d’accordo e allora la questione finisce qui. Puoi pure risparmiarti di leggere il resto del post.

...

Punto 2: Al di là delle molteplici declinazioni, la tipologia di struttura che governa la nostra comunità è, sostanzialmente, una delle sotto indicate. Quale ritieni che sia più aderente alla tua concezione?

a. Una azienda privata

b. Una società collettiva

Se pensi che la tipologia che governa la nostra comunità sia quella di una società privata, non sei tenuto a darmi altre informazioni e la questione finisce qui. Puoi pure risparmiarti di leggere il resto del post.

...

Punto 3: Società collettiva. Quale delle seguenti ipotesi ritieni più conforme al tuo modello di gestione?

a. Modello accentrato

La collettività non è tenuta a sapere quanti e chi sono i vertici che la governano.
La collettività non è tenuta a sapere quante sono le risorse economiche che vengono gestite e distribuite al suo interno, né a conoscerne la fonte.
I vertici ascoltano gli umori della collettività e la interpretano e la coinvolgono in quello che da essi è ritenuto il migliore dei modi e prendono decisioni autonome e insindacabili.
I vertici ascoltano gli umori della collettività e la interpretano e la coinvolgono in quello che da essi è ritenuto il migliore dei modi e individuano le linee di sviluppo della comunità, le strategie da adottare, le azioni da intraprendere e gli incarichi da assegnare.
I vertici ascoltano gli umori della collettività e la interpretano e la coinvolgono in quello che da essi è ritenuto il migliore dei modi e decidono autonomamente quali e quanti compensi assegnare a se stessi e ai collaboratori e in quale forma. E decidono autonomamente se renderli noti alla collettività o meno e se renderli noti tutti o in parte.
I vertici ascoltano gli umori della collettività e la interpretano e la coinvolgono in quello che da essi è ritenuto il migliore dei modi e decidono autonomamente quali e quanti compensi distribuire agli aderenti alla comunità in relazione ai post prodotti.

a. Modello partecipato

La collettività deve sapere quanti e chi sono i vertici che la governano.
La collettività deve a sapere quante sono le risorse economiche che vengono gestite e distribuite al suo interno e a conoscerne la fonte.
La collettività elegge dei suoi rappresentanti, che si affiancano ai vertici che la governano, per prendere le decisioni.
Il consiglio direttivo così costituito ascolta gli umori della collettività e prende le decisioni da esso ritenute più opportune ad interpretarli.
Il consiglio direttivo individua le linee di sviluppo della comunità, le strategie da adottare, le azioni da intraprendere e gli incarichi da assegnare.
In funzione delle disponibilità, il consiglio direttivo decide quali e quanti compensi assegnare a ai suoi organismi ai collaboratori e in quale forma e li rendono noti alla collettività.
In funzione delle disponibilità, il consiglio direttivo decide quali e quanti compensi assegnare distribuire agli aderenti alla comunità in relazione ai post prodotti.

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Naturalmente, se hai in mente una terza formula attraverso la quale declinare il sistema di gestione della nostra comunità che hai in mente, non ti sentire costretto dalle mie ipotesi, molto schematiche, e sentiti assolutamente libero di espormela. Te ne sarò infinitamente grato. Qualsiasi essa sia, purché sufficientemente esaustiva.
Altrettanto naturalmente, se lo vorrai, potrai non rispondermi e non te ne vorrò. Ognuno sceglie come comportarsi. Ma, ti prego, non prendermi in giro, denigrarmi o minacciarmi come hai fatto ieri. Ti sto parlando col cuore in mano e sono serio. Non lo sopporterei. Tu, al mio posto, lo sopporteresti?
Ti saluto cordialmente, Marco.
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che noia tutta taliana

Nel precedente articolo non hai risposto ai commenti e se la motivazione è quella che esplichi qui hai fatto benissimo.
Se può essere utile non avevo interpretato male le tue intenzioni e domande.
Non mi schiero, non voglio schierarmi come giustamente diceva @pataxis nel precedente intervento sull'altro post ne devo essere costretto a farlo.
Su SPI sosteniamo un esame per diventare utenti consapevoli. Per quanto mi riguarda essere un utente consapevole non vuol dire poter cambiare chat su discord e avere la possibilità di usufruire del ponderato, quelle sono solo delle forme visibile per farci sentire consapevoli dopo il superamento dell'esame.
Un utente consapevole deve porsi domande e deve ribaltarle educatamente a chi può fornire risposte.
Utente consapevole deve porsi degli obiettivi e capire insieme alle strutture e sovrastrutture della comunità della quale ha scelto (ha scelto, libero arbitrio) di far parte se tali obiettivi sono percorribili.
Un utente consapevole deve sbattere la testa contro un muro e capire se qualcosa di migliorabile esista e prodigarsi per farlo, per il bene di tutta la comunità della quale fa parte.
Un utente consapevole deve chiedersi cosa sarebbe la comunità senza gente pronta a produrre contenuti e senza altri pronti a valorizzarli con commenti, resteem e interazione.
Un utente consapevole ha un compito molto importante, una responsabilità fondamentale e tra questi compiti non vi è di certo quello di non proferire parola per paura di essere etichettato o imbalsamato dentro una teca lontano da tutti gli altri.
Interpreto cosi una società o comunità o altra forma di aggregazione.
Sono convinto che lo spirito critico sia fondamentale e che serva equilibrio e responsabilità per evitare che da una parte lo spirito critico diventi rabbia e lamentela continua e che dall'altra lo spirito critico possa essere visto come lesa maestà.
Troviamo una sintesi ragazzi, troviamo un punto di equilibrio, sediamoci ad un tavolo e stendiamo il nostro "contratto del cambiamento" che va tanto di moda adesso.

Mi piace tutto ciò che è aperto, sincero, trasparente e non polemico: grazie Marco!


Un grande abbraccio da @amico!

E' la mia sensazione da tempo, che SPI sia una società privata, in cui, ad un certo punto, quando le cose prendono canali o assumono dinamiche molto conflittuali, la direzione impone, in un modo o in un altro, le proprie decisioni, e se le mie impressioni sono corrette, vengono a cadere gran parte delle critiche che sono state sollevate a più riprese.

Non penso che sia una cosa di semplice realizzazione far funzionare al meglio una comunità con 500 e passa persone, e ritengo che sia altresì inevitabile che qualche provvedimento non possa essere gradito, magari anche alla maggioranza degli iscritti, la stessa cosa capita anche nello stato italiano, quante decisioni ci stanno letteralmente sui maroni, e per maroni non intendo l'uomo politico, ma proprio le palle, eppure ci tocca accettarle a denti stretti.

Su SPI a grandi linee è così, anzi, come ho detto diverse volte, e sono convinto di questa affermazione, SPI è decisamente superiore per tanti aspetti ad altre situazioni che mi capitano nella vita reale, penso che esistano persone in grado di gestire meglio questa comunità di come sia stata gestita finora, ma non sono sicuro né del loro eventuale nome né che questa cosa sia veritiera, perché come si può fare meglio, si può anche fare decisamente peggio di quanto è stato fatto finora.

Ci sono degli interessi personali, ci sono delle situazioni anomale, ci sono cose che non tornano??

Il discorso viaggia su quell'unica domanda, su chi ha ideato tutto quanto, chi detiene il potere ha il diritto, anche dittatorialmente parlando, di agire come crede, so che non suona bene, da comuni soldatini ad una parte della comunità scatta automatica la critica, ma se fossimo nei panni della dirigenza, siamo così sicuri e certi che ci comporteremmo diversamente??

  ·  7 years ago (edited)

La vogliamo chiamare azienda collettiva?
Il sistema migliore è "il modello partecipato", il modello in cui pensiamo di essere è il "modello accentrato".
Ma per gestire al meglio una grande mole di persone non resta che il "modello aziendale".

I Think your are one of the best steemian and specially ITA Steemian on the platform what you are doing for the Italian Community is a great thing. The person like you doesn't need to say sorry to anyone I think.

Greetings from India.