I Peripanauti. Il liceo di Aristotele in rete

in ita •  7 years ago  (edited)

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Chi di voi non ha un briciolo di antipatia per Asia Argento?

Bella è bella. Sensuale e sexy anche. Come attrice non so dire, ma forse è anche brava.
Certamente la simpatia non è il suo punto di forza, come capita spesso a chi si costruisce un’immagine scabrosa, urticante e un po’ sopra le righe, pur facendo un lavoro che la maggior parte di noi considera un privilegio, specie se tuo padre è un regista di successo e tua madre un’attrice a sua volta.

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Fino a qualche settimana fa, sapevo vagamente che questa bella donna, oltre ad aver adornato con sue immagini la stanza di mio figlio adolescente, era stata la compagna di Morgan, altro eccentrico e allergenico personaggio del mondo dello showbiz e che si erano riprodotti, contendendosi, spesso in pubblico, diritti e doveri nei confronti della figlia.

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Poi d’improvviso Asia Argento salta agli onori della cronaca di marca perché denuncia un episodio della sua giovinezza riguardante una molestia sessuale subita da parte di un noto e, all’epoca, potentissimo magnate della Miramax, tal Harvey Weinstein, un figuro piuttosto ripugnante invero e anche abbastanza inquietante per quello che ci è dato sapere dei suoi trascorsi riguardo alle modalità di selezione delle attrici che ammetteva nel suo mondo dorato.

E si scatena l’inferno.

I più (parlo al maschile, anche se una gran parte dei commenti girati sulla rete provenivano da signore e signorine note e ignote) irridevano la Argento a causa del tempo che ha impiegato a capire di essere stata molestata; ma c’era anche una folta e qualificata fetta di popolazione che sbandierava la nota tiritera sulla puttanella che seduce il vecchio porco, una Lulù de noantri, per di più antipatica e trasgressiva, per avere una parte in un film e che poi, con tutto comodo, in un momento di stanca della sua carriera artistica tira fuori il gossip pruriginoso per fare un po’ di chiasso attorno al suo astro declinante.

E non c’è nulla di nuovo sotto il sole: le persone, quando si parla di sesso, si accendono, con una veemenza che non trovi nemmeno negli stadi. E sovente dimenticano alcune basi del ragionamento. Che mi fa piacere riproporre. Facendo prima due premesse.

Prima premessa: non intendo sostenere che le donne in quanto donne sono sempre incolpevoli e che gli uomini in quanto uomini sono sempre predatori colpevoli.


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Seconda premessa: gli scambi di favori sessuali, come quelli di danaro, o di favori politici esistono e sono una piaga che va compresa e sradicata perché è sbagliata sul piano etico e giuridico.

E ora i punti.

Primo punto: quando una persona potente, maschio o femmina che sia, deve prendere una decisione che riguarda una persona meno potente, più giovane e assolutamente dipendente dalla decisione in questione, e per orientare la sua decisione utilizza strumenti che non hanno a che vedere con la materia della decisione (conoscenza dell’argomento d’esame, capacità di interpretare una parte in un film, qualità del progetto presentato, ecc.) commette un abuso. Quando, promettendo una decisione favorevole, chiede in cambio una prestazione sessuale, una mazzetta o un servizio commette un reato.

Secondo punto: quando questo reato ha per oggetto la richiesta di un favore sessuale si chiama molestia. Quando la richiesta diventa pretesa o aggressione finalizzata alla consumazione del rapporto stesso si chiama tentato stupro o stupro.


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Terzo punto: l’avvenenza, la sensualità e la disinibizione della vittima non sono considerabili attenuanti, a meno che non consideriamo attenuanti nel furto la preziosità dell’oggetto rubato o, nell’omicidio, l’antipatia o la sgradevolezza fisica del morto.

Quarto punto: non c’è una prescrizione per la gravità e l’odiosità di un rapporto imposto dal semplice fatto che la persona che lo impone ha il potere di decidere sul tuo futuro. Raccontare una molestia dopo 20 anni non la rende meno disgustosa e orribile.

Quinto e ultimo punto: non esiste l’argomento “lei ci stava”. Perché può essere assolutamente vero, ma la disparità di potere in gioco rende impossibile la “consensualità” del rapporto. A meno che non siamo disposti a dare ragione ai pedofili che dichiarano – a volte anche in perfetta buona fede – che il piccolo o la piccola destinataria delle loro attenzioni ne era felice.

Io sono convinta che di tutto si possa discutere, ma sono contraria a trasformare le proprie frustrazioni personali in strali velenosi e urla da mercato. Proviamo a rendere la rete come il Liceo di Atene di Aristotele, dove, nella quiete di un cammino virtuale si riesca ad ascoltare, approfondire, discutere, argomentare, convincere.
Diventiamo i Peripanauti, i Peripatetici della rete.


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Sono d'accordo su tutto, punto per punto. Compresa la premessa e la riflessione finale.
Aggiungerei un punto. Un punto che nulla toglie a quelli da te elencati. Aggiunge, appunto.
Esiste un caso da te non perlustrato. Quello di un lui o una lei che vanno ad incontrare il o la potente da cui dipende buona parte del loro futuro.
La o il potente è persona corretta e integerrima. Ma, come spesso capita a noi essere umani, ha le sue debolezze, le sue vulnerabilità...
Arriva una bella ragazza e lui si appresta ad intrrrogarla per giudicare e decidere se assegnarle la parte. Ma lei si scoscia, lo provoca, si toglie lo slip, si lascia guardare, lo tocca...
E lui cede. Cede a se stesso. Poi si vergognerà di questo. Si chiederà come sia potuto accadere... Ma ormai è successo. Le ha dato la parte in cambio di 10 minuti di sesso, di follia...
Ci ripensa. Ci pensa ancora... No, no n si fa... Ma in fondo è brava (le prime giustificazioni...!! Ma deve pur uscire da questo incubo).
Lei prende la parte. Lui fa in modo di non vederla e non ensarci più. Come anche lei farà con lui.
No, infatti, non si vedranno più.
Colpevoli entrambi, lei corruttrice e lui corrotto, cercheranno di dimenticare questa storia e non si vedranno mai più. Nè accadrà più a nessuno dei due una cosa simile. Lei è ormai arrivata e non ne ha più bisogno. Si vergogna un po', ripensandoci, ma neanche tanto. Ero giovane, volevo arrivare, è accaduto una volta sola... Forse (pensa e tenta di cancellare definitivamente la realtà è camuffare il ricordo)... forse non è neanche accaduto così... Forse non è neanche accaduto...
Lui alterna due stato d'animo: talvolta ricorda quell'aggressione come una sua iniziativa, per riscattare la sua vita monotona, ligia è tutta di un pezzo. Altre, quando il ricordo torna reale, si vergogna e si chiede ancora come sia potuto accadere. ...ma è realmente accaduti? ...forse no...

Ecco.

Noi non sappiamo cosa sia accaduto quel giorno ad Asia Argento.
Poiché è libera, bella e sfrontata, molti sono propensi a pensarla come la protagonista della mia storia.
Altri, al contrario, pensano che sia stata oggetto di molestie gratuite, come troppo spesso accade in queste situazioni.
Altri ancora potrebbero dire che in questo caso sono un po' vere entrambe le cose.
Ed altri che ...forse tutto ciò non è mai accaduto. Come è stato per Asia, appunto. Salvo ricordarsene (perché? ...anche i perché possono essere molti!) dopo vent'anni!
Augh

Posto che le cose non sono andate così, a quanto risulta dalle testimonianze di lei e anche dalle ammissioni di lui (che si dichiara malato di sesso), ma non è il rapporto che conta. Tu hai ceduto a una lusinga e ti assumi le tue responsabilità, ma la parte non gliela dai. Semplice. @charlesx a parti invertite sostiene che certamente qualcuna avrà detto vaffanculo e avrà abbandonato la stanza dell'hotel rinunciando al suo sogno. Ok. Ma se succede il contrario e lei provoca lui, lui cede e poi semplicemente non da seguito allo scambio. Si è solo fatto sedurre e non ha venduto una parte in cambio di una prestazione sessuale. È la prassi che va sradicata, perchè ahimè, come tu dici gli esseri umani sono fragili e sbagliano. Ma perchè passare da uno sbaglio a un reato?

Riprovo a lasciare il mio commento, sperando non si perda anche questo.
Dicevo che volentieri accolgo il tuo invito ad entrare nel Liceo aristotelico e dunque a cercare di esaminare i vari corni della questione. In verità la sostanza non era molto diversa da quella espressa da Marco, ma l'avevo scritto in molte meno parole 🤣
Aggiungo che aborro i processi mediatici perché, come tutte le cose umane, anche questa andrebbe compresa nel silenzio e non data in pasto al caos dei commenti massificati, in cui ciascuno esprime qualcosa che poco somiglia a un'opinione fondata.
Nessuno saprà mai se la signora in questione (bella...? A me pare un sorcio, ma sui gusti non si sputa, diceva quello), all'epoca molto giovane ma niente affatto priva di paratie sociali ed economiche, abbia deciso di usare le proprie armi (unicuique suum, diceva quell'altro) per aprirsi porte che forse non erano proprio spalancate. Certamente sapeva quello che pare tutti sapevano, cioè che il losco figuro aveva un debole per il lato intimo delle donne. A me ricorda tanto altre storie, vecchie e meno vecchie, di papi e paperine intenti a intrattenersi su altro che non la critica della ragione pura, perché il mondo del potere gioca con la dignità delle persone e non se ne vergogna, di solito.
Invece ecco che il parterre patinato di Hollywood improvvisamente si scopre un lacerto di etica accartocciato in fondo a una tasca e grida Miserere. Mi fa schifo tutto, di questa storia, ma più di tutto, oltre la vicenda personale dell'Asia, l'ipocrisia di chi sapeva e ha girato la testa altrove.

Purtroppo è nell'arena pubblica che si consuma il dibattito sul corpo delle donne e se ne fa carne di porco. Perchè se sei bella e ti metti la minigonna sei una troia, perchè dici di no perchè in realtà stai dicendo si, perche datti una mossa a fare i figli perchè l'orologio biologico non aspetta, perchè devi allattare finchè tuo figlio ha i denti per mangiare bistecche, perchè se sei in menopausa non sei più una donna ma un cesso in attesa di morire. I processi mediatici ahimè non li ha inventati Hollywood e la solita vecchia storia del "ha ceduto perchè lei era scosciata e quindi puttana" mi ricorda sempre tanto "sono grassa, cazzo è colpa della nutella". Comunque sono con te assolutamente su quelli che sanno e si voltano dall'altra parte a cominciare dal mio amato Tarantino

Mi fa orrore anche il sillogismo per cui se ti vesti in certo modo stai lì ad adescare, perché è miserando il pensiero che ne consegue, tanto sulle donne quanto sugli uomini.

esatto

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