[Racconti - Fantascienza] 22 marzo. Buon Compleanno.steemCreated with Sketch.

in ita •  6 years ago  (edited)


Passato

Parliamoci chiaro... chiunque dica che i giorni della propria vita sono tutti uguali mente! Ne esiste uno in particolare che ti trascinerai fino alla fine, e che in ogni caso, volente o nolente, ti renderà speciale. Il 22 marzo 1986 nascevo io (come tanti altri chiaramente), ma in quel momento la vita che ero in potenza (di Aristotelica memoria) diventava atto conclamato. 

La più felice in quel momento? sicuramente mia mamma, non tanto per la nascita del primogenito, quanto per la fine del travagliato parto di 12 ore.

E mentre papà si trascinava al baretto di quartiere per offrire da bere agli astanti (chissà  dentro un bar aperto alle 2 di notte che tipo di personaggi ha trovato e se effettivamente fosse lì per offrire o semplicemente attaccarsi alla bottiglia pensando ai temibili mesi a seguire), io iniziavo la mia lunga e inesorabile gavetta nella vita.


Presente

A proposito...

"Tanti auguriiiii"

Ti ricordano così, urlandotelo in faccia o al telefono, magari esprimendo gioia ed allegria, che un altro anno della tua vita è passato. Ed io non mi lamento di certo, so benissimo che io in potenza (sempre quella) li ho sempre avuti 33 anni. Ora lo sono solo in atto! 

Strano che ancora nessuno se ne sia uscito con il luogo comune a riguardo... (ma è ancora mattina, c'è tempo...)

"L'anni de Cristo..." (come vieni apostrofato qui a Roma)

Che verrebbe da rispondere con lo stesso sorriso un po' più sarcarstico: 

"speramo de fa mejo de lui" 

ma poi, con la scarsa vena ironica e la poca capacità dei giorni nostri, di comprendere ciò che viene detto o scritto, purtroppo, anzichè una simpatica battuta sul voler continuare a vivere, ai più sembrerebbe solo un  delirio d'onnipotenza... E Ti risponderebbero con tono indispettito: "Perchè tu cammini sulle acque?". 


Futuro

"Tanti auguri Nonno..."

"grazie piccolo! Sai qui mi ci portava il tuo trisavolo, passavamo la mattinata qui in questo locale. Era un piccolo bar di quartiere e restavamo seduti a chiacchierare. Guardavamo le signore uscire dal "Gianfornaio". Vedi lì al posto di quel  coincenter? Ecco.. lì c'era questo enorme forno dove la mattina le signore di Ponte Milvio venivano a comprare la pizza bianca per i loro figli. Ma non riuscivano quasi mai a portarla a casa.. le vedevi arrivare, se andava bene, fino al secondo tronco di albero, per poi strappare avidamente la carta e addentare con soddisfazione la pizza calda, morbida e fumante.

Tu l'hai mai mangiata?

"Certo! Tua nonna ne comprava sempre il doppio..." Un leggero sorriso sporge dal baffo. Ormai bianco.

"Sono 25 Steem signore..." 

il robot-visore-cameriere interrompe bruscamente i ricordi.  Passo rapidamente  la mano davanti allo schermo 

"e tenga anche il resto."

allontanandosi la voce metallica esclama:

"Grazie Imperatore, sempre sia lode a voi!"


Presente di nuovo

Ecco... Questo sì che era un delirio di onnipotenza....


Federico Arena


 


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Meraviglioso delirio, grande.... e aggiungerei che non credo sia un racconto di "fantascienza" molto lontana, anzi...
A proposito....AUGURI :o)