Da Vinci-Contest: Si va su Marte! / Da Vinci-Contest: We go on Mars! (ITA - ENG)

in ita •  7 years ago  (edited)



Bentornati nel mio profilo steemit! Quest'oggi ho deciso di partecipare a un contest molto interessante organizzato da @aboutcoolscience e @davinci.witness. Grazie ragazzi, per questa opportunità! Questo contest consiste nell'immaginare quali problemi si potrebbero trovare in un probabile e futuro insediamento su Marte e quali potrebbero essere le soluzioni a questi futuri dilemmi. Poiché è un argomento che mi affascina molto, data anche la mia passione per i racconti, ho pensato di creare per voi una storia che possa farvi identificare nel personaggio e che vi possa dare qualche informazione, anche geologica su Marte. A dopo!

Diario di un nuovo marziano


Vi ricordate i libri e i film che raccontavano le avventure di esseri umani sul suolo marziano? Ebbene, tutto ciò non era più solo fantascienza. Anche se, quando leggerete questo diario, sarà già passato probabilmente molto tempo dal mio arrivo su Marte, volevo raccontarvi delle situazioni che abbiamo affrontato e di come le abbiamo risolte. Per i posteri penso che questo possa essere il nostro regalo più grande. L'anno 2031 fu quello della partenza. Ci mettemmo poco più di un mese di viaggio a raggiungere il pianeta rosso, ma per fortuna, Marte, era finalmente di fronte a noi. Dalla Terra eravamo partiti in dodici persone, un numero esiguo, è vero, ma sufficiente per potere instaurare una piccola, ma solida base sul suolo marziano. La nostra comunità, così ci piaceva chiamarla, era composta in modo abbastanza variegato da geologi, come il sottoscritto, da astrobiologi, da ingegneri di varia specie e da medici e psicologi. Tutti noi che eravamo presenti in questa operazione avevamo un'età compresa tra i ventisette e i quarant'anni e tutti insieme formavamo un team molto unito. Ci avevano scelto tra molti candidati: il nostro gruppo era un germoglio per il futuro del genere umano.


Welcome back to my steemit profile! Today I decided to participate in a very interesting contest organized by @aboutcoolscience and @davinci.witness. Thanks guys, for this opportunity! This contest is to imagine what problems could be found in a probable future settlement on Mars and what solutions could be to these future dilemmas. Since it is a subject that fascinates me a lot, given my passion for stories, I thought to create for you a story that can make you identify in the character and that can give you some information, even geological on Mars. See you later!

Diary of a new Martian



Do you remember the books and films that told the adventures of human beings on the Martian soil? Well, all this was no longer just science fiction. Although, when you read this diary, it will probably have been a long time since my arrival on Mars, I wanted to tell you about the situations we have faced and how we have solved them. For posterity I think this may be our greatest gift. The year 2031 was that of departure. We took just over a month's journey to reach the red planet, but fortunately, Mars, was finally in front of us. From the Earth we had left twelve people, a small number, it is true, but sufficient to establish a small, but solid base on the Martian soil. Our community, so we liked to call it, was composed in a rather varied way by geologists, such as myself, by astrobiologists, engineers of various species and by doctors and psychologists. All of us who were present in this operation were between the ages of twenty-seven and forty years and all together we formed a very united team. They had chosen us among many candidates: our group was a sprout for the future of mankind.




Marte e Terra a confronto / Mars and Earth compared
LINK:https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Mars_Earth_Comparison_2.jpg

L'atterraggio


Quando fummo vicini all'atmosfera di Marte, prima di iniziare la nostra discesa, aprimmo uno dei portelloni della nostra nave e lanciammo una nostra piccola sonda satellitare lungo l'orbita marziana. Ci sarebbe servita per non perdere l'orientamento. Subito dopo, la gravità del pianeta rosso iniziò ad attrarci e in poco tempo ci trovammo a fare la manovra di discesa. La nostra navicella tremava e sussultava in continuazione, ma nonostante le turbolenze, spuntammo nei cieli di Marte quasi indenni. Solo dopo l'atterraggio, ci accorgemmo che i sensori della nostra astronave indicavano dei lievi danni a uno dei motori, ma ciò ci fece fare un lieve sorriso. Non avevamo praticamente più carburante. Difficilmente saremmo tornati indietro con lo stesso mezzo. Muniti con la nostra tuta spaziale, io e un'altro dei geologi, scendemmo sul suolo marziano, tirando fuori una carta di Marte per fare il punto della situazione. Dovevamo atterrare in un'area pianeggiante chiamata "Amazonis Planitia", ma, da quello che vedevamo, capimmo che il sistema di manovra della navicella aveva chiaramente sbagliato qualcosa. Attorno a noi, la superficie era irregolare e chiaramente instabile. A Ovest erano presenti dune rocciose giallo-rossicce, simili in forma a quelle dei deserti, mentre a Est si presentava una struttura alta svariati chilometri che rendeva una montagna come l'Everest, a confronto, una collina. Indubbiamente, da quello che si poteva osservare, non avevamo raggiunto la nostra meta. Solo grazie alla sonda che avevamo appena inviato in orbita e all'ausilio di un nostro strumento gps, riuscimmo a capire la nostra locazione. Ci trovavamo molto vicini all'Olympus Mons, la montagna - vulcano più grande di tutto il pianeta rosso.

The landing


When we were close to the atmosphere of Mars, before starting our descent, we opened one of our ship's hatches and launched a small satellite probe along the Martian orbit. It would have served us not to lose orientation. Immediately afterwards, the gravity of the red planet began to attract us and in a short time we found ourselves making the descent maneuver. Our ship trembled and shuddered continuously, but despite the turbulence, we appeared in the heavens of almost undamaged Mars. Only after landing, we realized that the sensors in our spacecraft indicated slight damage to one of the engines, but this made us a slight smile. We had practically no more fuel. We would hardly come back with the same medium. Armed with our space suit, me and another of the geologists, we descended on the Martian ground, pulling out a map of Mars to take stock of the situation. We had to land in a flat area called "Amazonis Planitia", but, from what we saw, we understood that the spacecraft maneuvering system had clearly done something wrong. Around us, the surface was irregular and clearly unstable. To the west there were reddish-yellow rocky dunes, similar in form to those of the deserts, while to the east there was a structure several kilometers high that made a mountain like Everest, compared, a hill. Undoubtedly, from what we could observe, we were not in our destination. Only thanks to the probe we had just sent into orbit and to the aid of one of our GPS tools, we managed to understand our location. We were very close to Olympus Mons, the largest mountain - volcano in the entire red planet.



La regione dell'Olympus Mons/ Olympus Mons region
LINK:https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Olympus_Mons_Region_map-la.svg

L'insediamento


Dopo aver scoperto il nostro errore, decidemmo di tornare alla nostra nave per discutere il da farsi. Per fortuna, già solo dopo poco tempo prendemmo la decisione di raggiungere la meta che avevamo prefissato utilizzando tre rover che avevamo a disposizione. Questi mezzi di trasporto, che potevano portare fino a quattro persone, erano davvero molto utili poiché non avevano problemi di carburante, data la loro ricaricabilità ad energia solare. Dopo un breve viaggio, appena raggiungemmo un'area più pianeggiante, i nostri ingegneri si misero al lavoro per iniziare a costruire il nostro insediamento. I giorni e le notti, simili a quelle terrestri come durata, passarono in fretta e i lavori di costruzione andarono avanti senza intoppi. Dall'esterno, la struttura che stava crescendo, poteva sembrare ad una grossa tenda, ma all'interno ci si poteva facilmente accorgere di come essa fosse un'opera ingegneristica alquanto complessa. La prima operazione degli ingegneri, infatti, era quella di creare un'ambiente chiuso ermeticamente con l'esterno e da dentro si poteva vedere una sorta di anticamera con degli strumenti aspiratori utilizzati per regolare la pressione marziana ad una similare a quella terrestre. Questa operazione era stata fatta per permetterci di lavorare sotto un'ambiente simile al nostro e per dare modo ai biologi di innestare nuove forme di vita aliene per il pianeta rosso.

The settlement


After discovering our mistake, we decided to return to our ship to discuss what to do. Fortunately, even after a short time we made the decision to reach the goal we had set using three rovers that we had available. These means of transport, which could carry up to four people, were very useful because they had no fuel problems, given their recharging to solar energy. After a short journey, as soon as we reached a more flat area, our engineers set to work to start building our settlement. The days and nights, similar to the earthly ones as they lasted, passed quickly and the construction work went on smoothly. From the outside, the structure that was growing could seem like a big curtain, but inside it could easily be seen how it was a rather complex engineering work. The first operation of the engineers, in fact, was to create a hermetically closed environment with the outside and from inside you could see a sort of antechamber with the suction tools used to regulate the Martian pressure to a similar to that of the Earth. This operation was done to allow us to work under an environment similar to ours and to give way to the biologists to graft alien new life forms to the red planet.



Confronto tra Olympus Mons e montagne/vulcani terrestri/ Comparison between Olympus Mons and terrestrial mountains / volcanoes
LINK:https://commons.wikimedia.org/wiki/File:OlympusMons_MaunaKea_Everest_diagram-de.svg

L'ossigeno e l'acqua


Dopo aver ricreato un'ambiente distaccato da quell'esterno, l'obiettivo successivo era quello di rendere l'aria rarefatta di Marte respirabile per noi esseri umani. Non avete idea di quanto sia fastidioso avere in continuazione la tuta addosso. Dalle prime analisi, da come ci aspettavamo dai dati del nostro precursore Curiosity, l'atmosfera marziana non era adatta alla vita. Quasi la totalità dei gas presenti era composta da anidride carbonica, mentre l'ossigeno era piuttosto sporadico. Il nostro piano era quello di produrre qualcosa che potesse convertire l'anidride carbonica in ossigeno e per ovvi motivi, si scelse di piantare in appositi vasi delle piante. I processi fotosintetici potevano essere davvero la nostra più grande arma. Mentre i biologi si occupavano di creare situazioni che potessero far crescere al meglio queste piante, i geologi andavano in ricerca dell'acqua. Purtroppo acqua liquida non esisteva più sulla superficie di Marte, ma forse nel sottosuolo e nei ghiacci marziani, potevamo recuperare una risorsa per noi importantissima. Inoltre, l'attività vulcanica, se era ancora presente, poteva darci un'ottimo segnale per la possibile acqua presente nel sottosuolo, senza contare la possibile presenza di falde freatiche protette da coperture argillose impermeabili.

Oxygen and water


After recreating an environment detached from the outside, the next goal was to make the rarefied air of Mars breathable for us humans. You have no idea how annoying it is to have the suit on all the time. From the first analysis, from what we expected from the data of our precursor Curiosity, the Martian atmosphere was not suitable for life. Almost all the gases present were composed of carbon dioxide, while the oxygen was rather sporadic. Our plan was to produce something that could convert carbon dioxide into oxygen and for obvious reasons, we chose to plant plants in appropriate pots. Photosynthetic processes could really be our greatest weapon. While the biologists were busy creating situations that could make these plants grow better, geologists went in search of water. Unfortunately, liquid water no longer existed on the surface of Mars, but perhaps in the subsoil and in the Martian ice, we could recover a resource that was very important for us. Moreover, the volcanic activity, if it was still present, could give us an excellent signal for the possible water present in the subsoil, without counting the possible presence of groundwater protected by impermeable clayey coverings.



Composizione atmosfera di Marte / Mars atmosphere composition
LINK:https://commons.wikimedia.org/wiki/File:PIA16460_Mars_Atmosphere_Gases_20121102.svg

La situazione psicofisica


Il tempo passava e le nostre ricerche andavano bene. Purtroppo, però, a livelli di risultati, eravamo ancora in alto mare. Le nostre risorse, inoltre, stavano iniziando a diminuire. Non tanto per il cibo liofilizzato che avevamo in abbondanza, ma più per l'acqua che era davvero agli sgoccioli. Poiché già dalla Terra sapevamo che non sarebbe bastata, avevamo preparato un modo non troppo bello per girarci attorno. Tramite un distillatore potevamo sintetizzare l'urina per creare una sorta di acqua distillata. Diciamo che il non pensarci, aiutava. Essendo però un'acqua praticamente distillata, era povera di sali minerali essenziali per il nostro organismo. Per nostra fortuna, però, nei nostri alimenti avevamo un alto carico di queste sostanze, dandoci così una certa stabilità nutrizionale. Nonostante riuscissimo a trovare spesso una soluzione a tutto, l'umore dei presenti non era sempre al massimo. Alcuni di noi iniziarono a parlare da soli, altri addirittura fingevano di telefonare ai loro cari sulla Terra, altri mangiavano e bevevano sempre meno... La lontananza dalla Terra ci stava letteralmente cambiando e lo stress che stavamo accumulando ci stava rendendo sempre più particolari. Solo grazie al nostro psicologo, una persona molto ligia al dovere e praticamente incrollabile, riuscivamo a tenerci con l'umore alto. Penso che senza la sua presenza, non sarebbe stato per nulla facile sopravvivere in quelle terre desolate. Per voi prossimi che arriverete, mi auguro che questa sorta di diario possa servirvi da lezione. Ricordatevi sempre che fate parte del futuro del genere umano. Voi sarete sempre la fonte di conoscenza per quelli dopo di voi.

The psychophysical situation


Time passed and our research went well. Unfortunately, however, at levels of results, we were still on the high seas. Furthermore, our resources were starting to decline. Not so much for the freeze-dried food we had in abundance, but more for the water that was really running out. Already from Earth we knew it would not be enough, but we had a way not too good to go around. Using a distiller we could synthesize the urine to create a kind of distilled water. We say that not thinking about it, it helped. However, being a practically distilled water, it was poor in mineral salts essential for our body. Fortunately for us, however, in our food we had a high load of these substances, thus giving us some nutritional stability. Although we could often find a solution to everything, the mood of those present was not always at its best. Some of us began to speak for themselves, others even pretended to call their loved ones on Earth, others ate and drank less and less ... The distance from the Earth was literally changing us and the stress we were accumulating was making us more and more particular. Only thanks to our psychologist, a very dutiful and practically unwavering person, we managed to keep us in high spirits. I think that without his presence, it would not have been easy at all to survive in those desolate lands. For you coming soon, I hope that this sort of diary can serve as a lesson. Always remember that you are part of the future of mankind. You will always be the source of knowledge for those after you.



Un astronauta un po' agitato... / A slightly nervous astronaut...
LINK:https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/f1/Astronaut_animated_1.png

Chissà se i futuri esploratori di Marte saranno riusciti a leggere questa sorta di diario. Scherzi a parte, ho cercato di immaginarmi un po' come si dovesse sentire il protagonista in questo suo viaggio. A volte mi sono accorto di voler andare sul fantasioso (essendo anche uno scrittore pseudofantasy :P), ma ho resistito nel mettervi alieni o la Tesla spaziale di Elon Musk. Diciamo che ho cercato di essere più scientifico possibile sulle cose che si potrebbero realmente trovare.
Ringrazio ancora @aboutcoolscience per questo contest e spero che vi piaccia.
Upvote me e comment me :D
Un saluto a tutti! A presto :)

Who knows if future explorers of Mars will be able to read this sort of diary. Seriously, I tried to imagine myself a bit 'how you should feel the protagonist on his journey. Sometimes I realized I wanted to go on the imaginative (being also a writer pseudofantasy: P), but I resisted in putting you aliens or Elon Musk's spatial Tesla. Let's say that I tried to be as scientific as possible on the things that could really be found.
Thank you again @aboutcoolscience for this contest and I hope you like it.
Upvote me and comment me: D
Hello to everybody! See you soon :)


Bibliografia e approfondimenti / Bibliography and insights

Atmosfera su Marte (link ita)
https://www.astronomiamo.it/Articolo.aspx?Arg=Marte_clima_e_meteorologia
Atmosphere of Mars (link eng)
https://science.howstuffworks.com/mars5.htm
Dune rocciose su Marte (link ita)
https://www.asi.it/it/news/marte-mai-viste-dune-cosi
Petrified sand dunes of Mars (link eng)
https://mars.nasa.gov/news/mars-panorama-from-curiosity-shows-petrified-sand-dunes/
Mappa di Marte in alta risoluzione (link ita)
http://www.manuelmarangoni.it/onemind/flash/marte-la-mappa-geografica-e-topografica-hd-alta-risoluzione/
Geological map of Mars (link eng)
https://pubs.usgs.gov/sim/3292/
Olympus Mons (link ita)
http://www.vulcanosolfatara.it/it/news-eventi/blog-vulcano-solfatara-pozzuoli/la-scienza-del-marted%C3%AC/573-olympus-mons-il-vulcano-pi%C3%B9-grande-del-sistema-solare-si-trova-su-marte
Olympus Mons (link eng)
https://www.space.com/20133-olympus-mons-giant-mountain-of-mars.html


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Beviamocela un po' di urina ogni tanto :D

Magari fa pure bene ahah

L’Equipaggio era composto da dei personaggi con profili adatti per una spedizione su un terreno inesplorato prima d’ora, ammetto che il rischio era troppo alto, ma andava tutto liscio per quanto riguarda l’atterraggio, la costruzione, le ricerche, eppure c'è stato un crollo psicologico ad una squadra che, penso sia stata addestrata per fare fronte a un problema del genere già in partenza. Come si spiega questa anomalia hahahhahah

Ahah giusta osservazione! In realtà credo che tutti quelli nella storia si siano allenati psicologicamente prima di partire per una spedizione del genere , ma della vera resistenza psicofisica te ne puoi accorgere anche dopo molti mesi :P

In futuro potrebbe andare probabilmente così, almeno in certe azioni. Chissà quali conseguenze avrà creare un orticello da coltivare e una produzione di ossigeno su un pianeta come Marte.

Inizialmente immaginavo di fare crescere le piante in un'ambiente esterno all'insediamento, ma poi ho pensato che la gravità molto diversa rispetto a quella terrestre, avrebbe portato a crescere piante piuttosto diverse a quelle terrestri. Ovviamente non so se sia possibile farsi una coltivazione del genere, ma in generale penso che poter crearsi nutrimento da sé, sia il primo passo per vivere su un altro pianeta. Diciamo che si avrebbe sia cibo che ossigeno. Due piccioni con una fava :)

Una volta che c'è l'ingrediente principale, ovvero il sole, si possono fare molte cose ;)

Grande Mirko! Un bel diario di un new-martian! Aspetto il volume 2 col seguito...ce la faranno i nostri eroi?

Muoiono tutto per un mal di pancia extraterrestre (quando si dice un cag...8 stellare). Fine della storia :P

hahahhah quindi la spedizione su Marte è stato un fallimento intestinale.
PS: L'autore del diario è ancora vivo . Non erano morti tutti?

Qualcuno l'ha trovato qualche centinaio di anni dopo u.u